Pino Pascali – Fuori Museo
La storica Galleria La Nuvola di Via Margutta inaugura il suo nuovo spazio dedicando una personale ad uno dei nomi più noti di tutto il panorama artistico contemporaneo: Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma, 1968).
Comunicato stampa
La storica Galleria La Nuvola di Via Margutta inaugura il suo nuovo spazio dedicando una personale ad uno dei nomi più noti di tutto il panorama artistico contemporaneo: Pino Pascali (Bari, 1935 - Roma, 1968). La mostra, dal titolo Pino Pascali. Fuori Museo, con il Patrocinio del Comune di Roma Capitale, sarà inaugurata mercoledì 15 giugno 2022 alle ore 18:30, in Via Margutta n. 41.
Il progetto, sotto l’egida dell’Archivio Pino Pascali, intende realizzare un evento di carattere museale a livello privato. Un’opera in particolare infatti, il Pugnale (1965), è stata esposta in occasione della mostra IMAGINE. Nuove Immagini nell’arte italiana 1960-1969, alla Peggy Guggenheim di Venezia.
Ideata dal gallerista Fabio Falsaperla, con la curatela del critico d’arte e docente Alberto Dambruoso, vede la collaborazione di Roberto Locci, regista cinematografico, direttore della fotografia ed esperto d’arte contemporanea, e l’organizzazione della storica dell’arte Alice Falsaperla.
L’esposizione verte su cinque macro-tematiche individuate in ben 35 opere, per l’occasione allestite dall’architetto Lorenzo Locci, tutte eseguite, nei primi anni Sessanta, su differenti supporti, tecniche e dimensioni, con cui l’artista descrive e rappresenta, con la sua originalissima visione, gli archetipi e gli ideali di una realtà non solo umana. Le specie che popolano il mondo marino, come balene e pescecani, ma anche velieri e abitazioni rocciose, si susseguono a vedute totemiche e primordiali che si sfumano con i colori dell’Africa giungendo, infine, all’apparizione delle sue armi, ricreate con materiali quotidiani e dunque demistificate.
Per garantire la possibilità di nuove chiavi interpretative, dalle tematiche storico-artistiche fino a quelle che riguardano l’aspetto sociale della sostenibilità ambientale, la personale vede la partecipazione e i testi, editi Magonza Editore, insieme a quelli di Alberto Dambruoso, di Roberto Locci e Alice Falsaperla, della collaboratrice stabile, oltre che curatrice indipendente, della sezione Land and Water della Food and Agricolture Organization (FAO), Giusy Emiliano. Infatti, tra le opere in esposizione, sono presenti anche alcuni lavori del ’64, unici superstiti di una serie di studi originariamente dedicati alla FAO, che garantiscono la straordinaria possibilità di porre l’attenzione sulla tutela degli animali e della terra.
Tale mostra permetterà di poter ammirare uno dei più quotati e storicizzati artisti italiani del XX secolo in uno spazio sì nuovo, ma al tempo stesso carico del sapore di più tempi sovrapposti. L’evento è introdotto da Simonetta Lux e Roberto Locci insieme al curatore e ai galleristi.