Pino Pinelli – Duets
La mostra si presenta come una sorta di tributo al grande artista che, in 40 anni di storia, è sempre riuscito ad essere attuale e a dialogare con altri artisti a lui contemporanei.
Comunicato stampa
Luca Tommasi è lieto di annunciare la mostra “Pino Pinelli : Duets” negli spazi della galleria in via Tadino 15. Per l’occasione cinque artisti della galleria, Alberto Di Fabio, Enzo Cacciola, Chiara Dynys, Matteo Montani e Anne Blanchet, sono chiamati a duettare col maestro della Pittura Analitica. La mostra si presenta come una sorta di tributo al grande artista che, in 40 anni di storia, è sempre riuscito ad essere attuale e a dialogare con altri artisti a lui contemporanei.
Nella mostra il linguaggio artistico di Pino Pinelli si unisce a quello di altri cinque artisti, selezionati in quanto massimi esponenti dei propri movimenti. Partendo da Cacciola, compagno di strada di Pinelli e della Pittura Analitica, si arriva fino ai più contemporanei: ciò che ne scaturisce è un curioso dialogo fra diversi generi, in un mix che ricorda molto collaborazioni tipiche del mondo della musica. Spesso accade che musicisti provenienti da campi diversi collaborino tra loro per dare vita a dei progetti che in gergo vengono chiamati mash-up: brani rock con interventi di rapper, brani pop con basi provenienti dall’elettronica e così via. Allo stesso modo i generi di questi artisti si mescolano tra di loro, dando vita a progetti inediti, in cui l’apparente diversità è la cosa che li rende interessanti, perché anche se due cose nascono differenti, e probabilmente per rivolgersi a pubblici diversi, non è detto che non possano coesistere e, magari, dialogare. Innumerevoli volte ci sarà capitato di ascoltare Pavarotti cantare con Lou Reed, o con Bono, o di vedere Elthon John esibirsi con Eminem. Cos’hanno in comune questi musicisti? Apparentemente nulla. L’unica cosa che li lega è l’essere tutti musicisti, ma combinati insieme funzionano. Così come funzionano gli artisti di questa mostra. Il filo conduttore che li lega è il colore, ma ognuno rimane fedele al proprio linguaggio. Duets non è quindi semplicemente un tributo ad un grande artista, ma un tributo all’arte in generale. Una celebrazione. Non di un artista, ma di una disciplina in cui la commistione e il dialogo tra stili diversi è fondamentale.
Pino Pinelli è nato a Catania nel 1936. Vive e lavora a Milano, dove si trasferisce nel 1964. Il suo lavoro abbraccia un arco temporale di oltre quarant'anni e, nelle sue varie declinazioni, ha mantenuto come costante una riflessione sulle infinite possibilità della pittura. Dagli anni Settanta si distingue per la rottura dell’unità del quadro che genera una disseminazione dei “frammenti” a parete. Le forme e i materiali si trasformano nel corso degli anni, restando però sempre rigorosamente coerenti alla propria aniconicità.
Anne Blanchet è nata a Vuarrens (Svizzera) nel 1947. Vive e lavora a Ginevra. Ha intrapreso la carriera di artista negli Stati Uniti nel 1983 con un invito alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Formatasi a contatto con gli artisti minimalisti americani dal 1984 al 1989, realizza installazioni di grandi dimensioni. Dal 1994 inizia a realizzare opere in plexiglass strettamente connesse alla luce chiamate Light Drawings.
Enzo Cacciola è nato ad Arenzano nel 1945. Vive e lavora a Rocca Grimalda. Nel 1973 inizia ad operare su nuovi materiali alternativi all’olio su tela, creando quadri in cemento tali da rilevare le problematiche relative allo spazio d’analisi offerto dalla matericità dell’opera. Attualmente la sua sperimentazione è rivolta all’impiego di materiali nuovi concepiti per l’uso industriale, dove nell'opera è presente un continuo processo di ricerca analitica.
Alberto Di Fabio è nato ad Avezzano nel 1966. Vive e lavora tra Roma e New York. Si forma con Alighiero Boetti e Cy Twombly. Mondi non visibili ma vivi e pulsanti sono quelli che vengono rappresentati dall’artista nel suo sforzo di indagine sul micro e macro-cosmo, attraverso un’astrazione pittorica caratterizzata da cromie magnetiche e suggestive. Sono dipinti che, mediante una fitta rete cromatica, indagano una natura che oscilla fra biologia e astrofisica.
Matteo Montani è nato a Roma nel 1972. Vive e lavora a Nepi. Protagonista di una pittura aniconica, l’artista trasforma la carta abrasiva, da mero strumento di lavoro, a supporto pittorico prediletto su cui creare paesaggi introspettivi, ambienti morbidi e fluttuanti che partono da Munch per indagare un immaginario sensibile fra realtà e immaginazione, fra dimensione onirica e visione poetica., soffermandosi sulla natura sorgiva e peculiare dell'atto del vedere.
Chiara Dynys è nata a Mantova nel 1958. Vive lavora a Milano. Sin dall'inizio degli anni 90 elabora un’arte che lavora con la percezione, ribaltando il concetto di centralità dell’opera d’arte e costruendo un sistema di monadi, di mondi aperti che interagiscono con il fruitore. Utilizza materiali apparentemente eclettici, che vanno dalla luce al vetro, agli specchi, alla ceramica, alle fusioni, al tessuto , al video e alla fotografia.