Pinot Gallizio e la pittura: contesti incontri collaborazioni
La Libreria Borgopo’ dedica un omaggio a Pinot Gallizio (Alba, 1902-1964), ricordandone, in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa, l’itinerario di artista e ricercatore.
Comunicato stampa
Pinot Gallizio e la pittura: contesti, incontri, collaborazioni
a cura di Archivio Gallizio, Torino
La Libreria Borgopo’ dedica un omaggio a Pinot Gallizio (Alba, 1902-1964), ricordandone, in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa, l’itinerario di artista e ricercatore.
Il suo itinerario pittorico si sviluppò dalle sperimentazioni tecniche e materiche e dalle iconografie antropomorfe, esemplificate in questa occasione da due monotipi realizzati intorno alla metà degli anni Cinquanta. Proprio nei monotipi è possibile individuare l’inizio del percorso che lo condusse nel 1958 alla pratica della pittura industriale, che trovò la sua espressione più articolata e complessa nella Caverna dell’antimateria, allestita a Parigi nel 1959 negli ambienti della Galerie Drouin. Dopo i cicli narrativi del 1960-61 (La Gibigianna e La Storia di Ipotenusa), egli pervenne infine alle ricerche segniche dell'ultimo periodo.
Una serie di documenti originali, appartenenti all’Archivio Gallizio, permetterà di ricostruire il suo ruolo nell’ambito sia del Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista – fondato nel 1953 da Asger Jorn – sia dell'Internazionale Situazionista, alla cui costituzione, avvenuta nel 1957 a Cosio d'Arroscia, Gallizio partecipò insieme ad Asger Jorn, Piero Simondo, Elena Verrone, Walter Olmo, Guy-Ernest Debord, Michèle Bernstein e Ralph Rumney.
Per sottolineare la rilevanza di quei rapporti, saranno esposti, accanto alle opere di Gallizio, un monotipo di Piero Simondo e due litografie a colori di Asger Jorn.
Delle molte diramazioni di queste relazioni, sullo sfondo degli interessi dell’artista albese nel campo della botanica, dell’archeologia, dell’antropologia, parleranno Edoardo Borra della Fondazione Ferrero di Alba e Giorgina Bertolino, Francesca Comisso e Maria Teresa Roberto dell’Archivio Gallizio.