Pio Tarantini – Indizi terrestri
Tra i più apprezzati autori della fotografia italiana contemporanea Pio Tarantini presenterà nove opere che in modo simbolico rappresentano altrettanti concetti fondamentali per la vita dell’uomo.
Comunicato stampa
All’inaugurazione, prevista per le ore 18,30, parteciperà Vera Agosti, critico, storico
dell’arte e curatore che presenterà il lavoro.
Tra i più apprezzati autori della fotografia italiana contemporanea Pio Tarantini
presenterà nove opere che in modo simbolico rappresentano altrettanti concetti fondamentali
per la vita dell’uomo:
Conoscenza, Eros, Pathos, Attesa, Felicità,
Tempo, Spirituale, Sogno, Terrestre.
«Ho cercato di risolvere il divario» scrive l’autore «tra l’astrazione dei concetti scelti e la
necessaria concretezza delle immagini con stratificazioni visive in cui la materia diventa
confusa, evanescente e dove a oggetti più facilmente riconoscibili si mescolano corpi e
ambienti che alludono alle tematiche scelte.
«Da lungo tempo affronto ricerche fotografiche intorno a tematiche esistenziali che si sono
concretizzate in più lavori come Il Passato e i pensieri (1985-1989) dedicato al tempo e alla
memoria, L’ombra del vero (1995-2003), Scenari (2006) e Imago (2008-2021) nei quali la
ricerca si è concentrata sulla percezione visiva della precaria presenza dell’uomo nel mondo.
Gli strumenti stilistici utilizzati sono stati sostanzialmente due: l’uso della sovrapposizione
di più immagini – soprattutto nei lavori dedicati al tempo e alla memoria – e l’uso del “mosso
fotografico” come strumento espressivo del concetto di precarietà esistenziale, declinato
nella doppia versione di figure umane mosse collocate in ambienti fortemente connotati o su
sfondi neutri in cui lo sguardo si concentra soltanto sulla figura stessa.
«Con Indizi terrestri (2010) torno allo strumento della stratificazione di più immagini
selezionando, da una produzione molto più ampia, le nove opere che sintetizzano i concetti
descritti prima. Una scelta di sintesi che vuole portare all’essenziale la mia riflessione su
alcuni aspetti fondamentali della nostra presenza al mondo. Una sorta di fenomenologia
dell’esistenza declinata visivamente nel segno della attuale impraticabilità di certezze date,
dove le risposte non possono che essere mutevoli, complesse, stratificate – appunto – lontane
dalle più determinate visioni di sapore positivista o ideologico.
«Ho voluto denominare questa ricerca visiva Indizi terrestri citando in parte il titolo di
un’opera letteraria della poetessa russa Marina Cvetaeva (Indizi terrestri. Diario moscovita,
1917-1919) perché le opere sono costituite da frammenti visivi frutto di stratificazioni
fotografiche.»
Nota biografica
Nato nel 1950 nel Salento, Pio Tarantini ha compiuto studi classici a Lecce e poi Scienze
Politiche all'Università Statale di Milano, dove vive dal 1973.
Esponente della fotografia italiana contemporanea in quanto autore e saggista ha realizzato
in quasi cinquanta anni un corpus molto ricco di lavori fotografici esposti in molte sedi
italiane pubbliche e private. Ha pubblicato molti volumi fotografici monografici ed è
presente su svariate decine di volumi collettivi.
Dalla fine degli anni Ottanta scrive di fotografia, collaborando nel corso degli anni con
molte riviste; ha insegnato a lungo linguaggio fotografico e sulla materia tiene corsi,
incontri e conferenze in sedi pubbliche e private tra cui molte Facoltà universitarie.
In qualità di saggista ha pubblicato tra l’altro due volumi: Fotografia. Elementi
fondamentali di linguaggio, storia, stile (2011) e Fotografia araba fenice. Note sparse tra
fotografia, cultura e il mestiere di vivere (2014).
Sue opere sono conservate presso collezioni private e istituzioni pubbliche tra cui il Museo
di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
Recentemente ha pubblicato il volume di riflessioni BuonaDomenica# ed è direttore della
rivista semestrale FC FOTOGRAFIA E[È] CULTURA