Pippa Bacca – Eva e le altre
Con Eva e le altre, per la prima volta, sono presentate, non soltanto la documentazione del Viaggio della Sposa, ma anche diverse opere precedenti, grazie alle quali è possibile tracciare più chiaramente un percorso nel lavoro di Pippa Bacca.
Comunicato stampa
La femminilità e la maternità sono temi ricorrenti nel lavoro di Pippa Bacca sia nelle carte ritagliate sia nelle performance, opere esposte alla GADAM. La serie delle Matres Matutae del 2004, che riprende le statuette rappresentanti divinità italiche dell'aurora e delle nascite del I e II secolo a.C., vengono dall’artista ritagliate: madri leggere e colorate che allattano molti figli. Eva è poi la protagonista delle piccole opere inserite nei deliziosi libretti delle Edizioni Pulcinoelefante; dentro un uovo, sempre di carta, un ritaglio preciso ci racconta di serpenti, madri, figli e mele. Ancora il giardino perduto è il centro di un altro gruppo di quadri dal nome eloquente Eden. Non poteva mancare in questa sede la serie delle Sirene. Mezze donne e mezze pesce, ritagliate nella carta verde – l’unico colore di cui l’artista si vestiva – richiamano il mare e i miti antichi, e sono simbolo della seduzione femminile, ma anche della rovina che essa porta. Come spesso nelle opere di Pippa, queste Sirene non hanno certo un aspetto fatale, ma caso mai un’aria familiare, come potrebbero essere nei pensieri dei bambini.
Nel 2007 l’artista si rende conto di avere diverse personalità, per l’esattezza cinque. Una di queste è Eva Adamovich, dal look della pin-up, molto truccata e con i tacchi alti, e si presta assieme a Pippa ad una fotografia surreale ideata e scattata da Camilla Micheli: Pippa Bacca e il suo alter ego Eva Adamovich, ritratte in posa simile al Ritratto presunto di Gabrielle d’Estrées, quadro del 1594 c. E nell’ultimo viaggio di Pippa, il Viaggio delle Spose, ancora una volta le donne e le madri: un vestito da sposa da portare sempre durante il percorso, simbolo positivo, di speranza e pace - come scrive Sanguineti: “…femmina penso se penso la pace” - attraversando in autostop paesi dove ci sono fresche tracce di conflitti recenti. E all’interno del viaggio, l’artista incontra le ostetriche, per lavar loro i piedi, gesto di ringraziamento a chi aiuta la vita a nascere.