La Galleria Christian Stein presenta, simultaneamente in entrambe le sue sedi espositive, una mostra di Michelangelo Pistoletto nella quale sono esposti un gruppo di nuovi lavori e una selezione di opere che ripercorre alcune tappe fondamentali della carriera di uno dei maggiori artisti italiani viventi.
Comunicato stampa
La Galleria Christian Stein presenta, simultaneamente in entrambe le sue sedi espositive, una mostra di Michelangelo Pistoletto nella quale sono esposti un gruppo di nuovi lavori e una selezione di opere che ripercorre alcune tappe fondamentali della carriera di uno dei maggiori artisti italiani viventi. Una carriera che ha ricevuto negli anni prestigiosi riconoscimenti internazionali quali il Leone d'oro alla Biennale di Venezia, il Wolf Foundation Prize in Arts a Gerusalemme, il Premio Imperiale a Tokyo, lauree honoris causa in Scienze Politiche all'Università d Torino e in Arte all'Accademia dell'Avana e all'Accademia di Brera, una grande retrospettiva al Philadelphia Museum of Art e un'estesa esposizione al Museo del Louvre.
Un primo gruppo di lavori esposti negli spazi di Pero è costituito da alcuni Quadri specchianti, le opere che all'inizio degli anni Sessanta hanno determinato il successo internazionale dell'artista e che costituiscono la base della sua successiva ricerca artistica e parallela riflessione teorica. Sono qui esposti alcuni importanti Quadri specchianti realizzati negli anni Sessanta con la tecnica della carta velina dipinta applicata su lastra di acciaio inox lucidata a specchio. Ad esempio Persona di schiena (1962), Autoritratto con pianta (1965) e Gilardi che trasporta un cubo (1966), quest'ultimo creato per la storica mostra/azione "La fine di Pistoletto" al Piper di Torino del marzo del 1967, evento con il quale Pistoletto iniziava a uscire dagli spazi espositivi tradizionali e a praticare quella "collaborazione creativa" che come un filo rosso avrebbe contrassegnato molto del suo lavoro. Tra i Quadri specchianti successivi, realizzati a partire dal 1973 con tecnica serigrafica, spiccano Sacra conversazione. Anselmo, Zorio e Penone (1974), Deposizione (1974) o un'opera raramente vista come Il Collezionista (1977), un ritratto che contiene anche un quadro di Kounellis.
La mostra presenta anche una nuova serie di quadri specchianti, intitolata Scaffali, esposti per la prima volta in questa occasione nella storica sede della Galleria in Corso Monforte.
Un secondo gruppo di opere storiche in mostra nella sede Pero è costituito da alcuni degli Oggetti in meno, realizzati ed esposti da Pistoletto all'interno del proprio studio tra il 1965 e il 1966. Si tratta di opere basate sulla dimensione contingente del tempo che infrangevano il dogma dell'uniformità dello stile artistico individuale. Lavori riconosciuti come precursori dell'Arte Povera, il movimento artistico teorizzato da Germano Celant nel 1967, di cui Pistoletto è stato animatore e protagonista. Affiancano gli Oggetti in meno alcuni Quadri specchianti del 2009 che ripresentano questi stessi lavori in forma di immagine fissata sulla superficie specchiante, moltiplicando ulteriormente riflessi e rimandi tra spazio reale, spazio virtuale e spettatori.
Del terzo gruppo di lavori esposti per l’occasione, fanno parte alcune opere tra le più significative dell'Arte Povera, come la celebre Venere degli stracci (1967) e l'Orchestra di stracci (1968). Poi la Pietra miliare (1967) esposta per la prima volta in una storica mostra di Pistoletto del 1967 presso la Galleria Sperone di Torino, assieme ad alcuni lavori, creati in tale occasione, costituiti da materiali effimeri come la luce e i suoi riflessi e qui nuovamente allestiti: Candele (1967), Riflessi (1967) e Tenda di fili elettrici (1967).
Un intero spazio della mostra è dedicato a Labirinto, un'installazione che coinvolge paticamente lo spettatore, realizzata per la prima volta al Boijmans Museum di Rotterdam nel 1969.
Un'opera fortemente legata alla storia della collaborazione tra Pistoletto e la Galleria Christian Stein è Le stanze (1975-1976). Si tratta della riproposizione di un complesso lavoro realizzato da Pistoletto tra l'ottobre del 1975 e il settembre del 1976 presso la sede della galleria in Piazza San Carlo a Torino. All'interno di questi spazi - tre stanze collegate da altrettante porte allineate sullo stesso asse e di dimensioni simili a quelle dei quadri specchianti - Pistoletto realizzò dodici mostre consecutive, una al mese, ciascuna preannunciata da un testo dell'artista. Un lavoro che evidenzia la forte rilevanza della dimensione temporale nel processo creativo e nell'opera di Pistoletto. Le dodici stanze presentate consecutivamente nella sede torinese della galleria affacciata sul "salotto di Torino" sono ora riproposte, simultaneamente, all'interno degli ex spazi industriali della sede della galleria a Pero.
Mobili capovolti (1976) è invece una delle Cento mostre nel mese di ottobre, un piccolo libretto giallo realizzato nel 1976 subito dopo Le stanze. Dalla dilatazione dell'evento espositivo di Le Stanze, Pistoletto passava alla sua estrema concentrazione con questo libretto che conteneva cento idee per altrettante mostre, una sorta di ricettario per mostre ed opere, molte delle quali verranno realizzate nel corso degli anni successivi, come appunto i Mobili capovolti qui in mostra.
La mostra rimarrà aperta dal 25 maggio al 21 ottobre 2017 con i seguenti orari:
Pero, Via Vincenzo Monti 46
Dal martedì al sabato dalle 12 alle 19
Per informazioni:
Tel. 02 38100316 [email protected]
Milano, Corso Monforte 23:
Dal martedì al venerdì: 10 – 13 / 14-19, sabato: 10 – 13 / 15 – 19
Per informazioni:
Tel. 02 76393301 [email protected]
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, riaprendo la prospettiva e rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica. Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Tra il 1975 e il 1976 realizza nella Galleria Stein di Torino un ciclo di dodici mostre consecutive, Le Stanze, il primo di una serie di complessi lavori articolati nell’arco di un anno, chiamati “continenti di tempo”, come Anno Bianco (1989) e Tartaruga Felice (1992). Nel 1978 tiene una mostra nel corso della quale presenta due fondamentali direzioni della sua futura ricerca e produzione artistica: Divisione e moltiplicazione dello specchio e L’arte assume la religione. All’inizio degli anni Ottanta realizza una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore. Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l'Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l'artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d'arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Nel 2010 è autore del saggio Il Terzo Paradiso, pubblicato in italiano, inglese, francese e tedesco. Nel 2011 è Direttore Artistico di Evento 2011 – L'art pour une ré-évolution urbaine a Bordeaux. Nel 2012 si fa promotore del Rebirth-day, prima giornata universale della rinascita, festeggiata ogni anno il 21 dicembre con iniziative realizzate in diversi luoghi del mondo. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un - le paradis sur terre. In questo stesso anno riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura. Nel 2014 il simbolo del Terzo Paradiso è stato installato nell'atrio della sede del Consiglio dell'Unione Europea a Bruxelles durante il semestre di presidenza italiana. Nel maggio del 2015 la Universidad de las Artes de L'Avana gli conferisce la laurea honoris causa. Nello stesso anno realizza un'opera di grandi dimensioni, intitolata Rebirth, collocata nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
www.pistoletto.it
www.cittadellarte.com