Pittura Analitica. Origine e continuità
La mostra ribadisce la presenza fondamentale nella storia dell’arte contemporanea dei principali protagonisti dell’Analitica, i quali per altro hanno continuato ad operare con rigore e costanza sui fondamenti della poetica delle origini fino a oggi.
Comunicato stampa
Da alcuni anni, in Italia e all’estero la Pittura Analitica vive una seconda giovinezza dopo quella degli anni Settanta, testimoniata dai successi delle numerose mostre, dall’abbondanza di testi critici, dai grandi risultati sul mercato dell’arte. Sulla Pittura Analitica si sono scritte molte più pagine in questi ultimi dieci anni di quante se ne scrissero all’epoca, sorte peraltro analoga ad altri movimenti artistici: in un’indagine pubblicata sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” il 6 febbraio 2016, si cita il numero di “oltre 700 eventi”, tra saggi, mostre e libri dedicati alla situazione.
Si sente anche l’esigenza di legare quell’esperienza, ormai pienamente riportata alla luce e accreditata presso musei, mostre e mercato, alle generazioni seguenti, per valutarne l’impatto, non soltanto diretto (maestro-discepolo) bensì anche in termini di “universo visivo e procedurale” comune.
La mostra Pittura Analitica. Origine e continuità è in programma in due sedi, con due distinte inaugurazioni: il 7 luglio a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Padova) e il 29 luglio alla Rocca di Umbertide (Perugia). La mostra ribadisce la presenza fondamentale nella storia dell’arte contemporanea dei principali protagonisti dell’Analitica, i quali per altro hanno continuato ad operare con rigore e costanza sui fondamenti della poetica delle origini fino a oggi. Inoltre, propone anche altri artisti che o non esposero, se non pochissime volte, nelle mostre della Pittura Analitica negli anni Settanta, la cui poetica e il cui stile però sono stati vicini o affini a quelli del movimento analitico; o che, più giovani, ne seguirono lo sviluppo, proseguendo su determinati filoni concettuali e stilistici, riflettendone l’influenza, continuando, sulle tracce dei maestri originari, la ricerca, arricchendola con percorsi nuovi.
L’esposizione si propone di valorizzare ulteriormente due spazi storici, lo splendido scenario della trecentesca Rocca di Umbertide, e Villa Contarini di Piazzola sul Brenta, altro scenario di prestigio (la parte centrale fu ideata da Andrea Palladio): un ideale collegamento che amplificherà la portata e la rilevanza dell’evento.
Questa esposizione offrirà la visione di opere di straordinario valore estetico e storico in una panoramica di questo filone di ricerca della pittura italiana certamente non esaustiva, ma tuttavia “completa”, essendo realizzata per exempla significativi. A suggello del rigore scientifico e della profondità di sguardo sul tema, il curatore Giorgio Bonomi, da vari decenni uno dei principali studiosi dell’arte analitica, ha voluto come collaboratori Alberto Rigoni che da alcuni anni segue con costanza gli artisti analitici e astratti, con mostre, libri, cataloghi, e Michele Beraldo, curatore esperto di arte contemporanea, in particolare del Nord Est italiano.
Giorgio Ferrarin, “amante” dell’arte contemporanea e fondatore di FerrarinArte, è stato recentemente l’artefice di una delle più importanti mostre sulla Pittura Analitica: Gli anni della Pittura Analitica al Palazzo della Gran Guardia di Verona e al Museo del Risorgimento di Villafranca, che ha visto nel 2016 gli artisti protagonisti degli anni Settanta esporre con opere fondamentali di quegli anni.
Il Catalogo, con i saggi dei tre curatori e un ricco apparato iconografico a colori, è edito da SilvanaEditoriale.
Di seguito l’elenco degli artisti in mostra.
Carlo Battaglia, Mauro Cappelletti, Enzo Cacciola, Vincenzo Cecchini, Sonia Costantini, Paolo Cotani, Sandro De Alexandris, Domenico D'Oora, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Paolo Iacchetti, Paolo Masi, Claudio Olivieri, Paolo Patelli, Gianni Pellegrini, Pino Pinelli, Pope, Lucio Pozzi, Claudio Rotta Loria, Rolando Tessadri, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini.