Pittura di luce. Burano e i suoi pittori
Una mostra, questa, che attraverso le opere della collezione della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ca’ Pesaro vuole porre l’attenzione su una produzione che dopo il secondo conflitto mondiale portò Burano e il suo Premio di pittura al centro di un importante e vivace dibattito sull’arte moderna.
Comunicato stampa
L’isola più “isola” della laguna veneziana, Burano, nel secolo scorso divenne un incredibile scenario ispiratore per artisti come Gino Rossi, Umberto Moggioli e Pio Semeghini. Di questi pittori, ma non solo, si presentano ora opere in cui natura e scorci paesaggistici assumono una particolare intensità perché la pennellata si dissolve matericamente diventando sinonimo di luce. Una mostra, questa, che attraverso le opere della collezione della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ca’ Pesaro vuole porre l’attenzione su una produzione che dopo il secondo conflitto mondiale portò Burano e il suo Premio di pittura al centro di un importante e vivace dibattito sull’arte moderna. Tutto ebbe inizio durante il primo decennio del secolo scorso, quando la stessa isola divenne un luogo infinitamente connesso con il movimento d’avanguardia di Ca’ Pesaro. Era l’epoca di Gino Rossi, Arturo Martini, Ugo Valeri, Luigi Scopinich, Umberto Moggioli, Felice Casorati e poi, negli anni successivi, di Pio Semeghini. Cosa rappresentasse per questi artisti Burano è quanto si desidera spiegare con la mostra Pittura di luce. Burano e i suoi pittori. Un’isola che mai come allora assunse i connotati di luogo idilliaco dove prendeva vita l’estremo desiderio di ritrarre dal vivo, “en plein air”, la natura dando voce allo spirito decadente del suo poetico pensiero. Per questa trasposizione d’accenti trasognati Burano venne imprigionata in questa visione di rifugio spirituale, un paradiso colto nella sua etereità immersa in una “bolla di luce” finalizzata a ribadirne un’inconsapevole bellezza. Una labile visione, profonda e intimamente riflessiva.