Pittura Museo Città

Informazioni Evento

Luogo
MUVI - MUSEI VIADANA
Via Alessandro Manzoni 4 - 46019, Viadana, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
13/02/2016

ore 17

Generi
arte contemporanea, collettiva

Una mostra dal 1975 al 2015

Comunicato stampa

Pittura Museo Città
una mostra dal 1975 al 2015

Il 18 giugno 1975 si inaugurava, alla Galleria d’arte moderna di Bologna, la mostra “Pittura Museo Città” a cura di Giovanni M. Accame. Protagonisti 12 giovani artisti, molti dei quali con lo studio in Palazzo Bentivoglio, che si incontravano e discutevano di arte, delle loro ricerche ed esperienze, confrontandosi e sottoponendo i propri lavori agli occhi critici dello stesso Accame e di Pier Giovanni Castagnoli. Dopo quattro decenni da quella esperienza, che ha segnato un punto fermo nella vicenda artistica bolognese di quegli anni, si vuole oggi riproporre non tanto la medesima mostra quanto piuttosto indagare sugli sviluppi e i percorsi successivi, a volte molto diversi e lontani tra loro, dei singoli artisti, partendo da alcune opere degli anni settanta per giungere, lungo un ipotetico filo cronologico, al 2015. Quarant’anni che hanno visto l’arte contemporanea racchiudersi in ricerche concettuali e minimaliste ma anche aprirsi al ritorno della pittura di figurazione e della decorazione, di tradizione citazionista o postmoderna, coinvolgendo in parte anche la ricerca degli artisti che si presentano in questa occasione.
Abbandonati gli anni di “partecipazione” allargata che furono il collante di mostre e di esperienze univoche, ci colpisce oggi un forte senso di originalità nelle scelte che i diversi autori hanno condotto in questo periodo di tempo: sono maturati linguaggi sempre più consoni alle personalità di ognuno, sono così nati codici espressivi propri o si sono focalizzate sempre più le ricerche rispetto ai risultati visivi già presentati nei primi anni settanta.
Se nel 1975, quando si organizzava la mostra, si pensava ad una operazione culturale di gruppo o di situazione, oggi inevitabilmente si privilegia il linguaggio dei singoli e delle singole opere che, raccogliendo il testimone di quella esperienza espositiva, procedono senza remore in racconti linguistici diversi, che sembrano quasi idiomi stranieri tra loro, ma che trovano un comune denominatore in un “suono visivo”, un modo condiviso di intendere la pittura più nella sua dimensione di fisicità che in quella di razionalità: un solco che attraversa il grande campo padano dell’arte, cosparso di coltivazioni diverse ma accomunate da prossime vicinanze, quasi a bilanciare un sistema complesso e misterioso come è quello dell’arte contemporanea.
Accanto alle opere di quegli anni, che si presentano in mostra, si è pensato di riprodurre in catalogo, integralmente o in parte, alcuni testi, dello stesso periodo, di Giovanni M. Accame, Pier Giovanni Castagnoli, Claudio Cerritelli, Giulio Guberti e Dario Trento, contributi critici che hanno analizzato l’esperienza creativa degli artisti che venivano proposti con la mostra e sono stati lucidi indagatori dell’humus che era alla base di quell’evento e di quel periodo.
Sandro Malossini