Pizzi Cannella – Himalayan Collection
In mostra 8 tappeti disegnati da Piero Pizzi Cannella, che per la prima volta si è cimentato in questo campo.
Comunicato stampa
Domani, mercoledì 27 aprile 2022, ore 18.00 inaugurazione alla Galleria Mucciaccia della mostra Himalayan Collection con 8 tappeti disegnati da Piero Pizzi Cannella, che per la prima volta si è cimentato in questo campo.
Coadiuvato dallo staff di designer della ditta Chi Design, l’artista ha progettato la sua Himalayan Collection, sperimentando disegni complessi e una tavolozza composta da oltre 150 colori, sviluppando il tema a lui caro delle mappe del mondo.
Mappe di una geografia arbitraria che raccontano gli itinerari della mente, accostano terre e città lontane di una realtà a sé stante, astratta, proprio nel senso dell’astrarre. Portano a continenti inesistenti; sono mappe immaginarie fatte per “andare via”; tracciano latitudini e longitudini, segnano la rosa dei venti, le fasi della luna oppure le rotte degli uccelli migratori e conducono a isole lontane, valicando monti e attraversando mari, oppure sono mappe politiche di luoghi abitati dall’uomo, con cattedrali e bandiere. Come ci racconta Pizzi Cannella: “Sono tutte marine, improbabili certo in Nepal. Ma sono i viaggi mai fatti che portano da qui e ora a lontano.”
Gli otto tappeti sono stati realizzati da artigiani nepalesi con l’antica tecnica dell’annodatura a mano (handknotted) in un anno e mezzo di complesso lavoro per ottenere le sfumature necessarie a dare la giusta rilevanza ad ogni particolare richiesto dall’artista. Il lavoro non ha previsto il minimo utilizzo di attività industriale, nemmeno per le fasi di lavaggio ed essiccazione: i tappeti sono stati stesi all'aria aperta, sfruttando acqua naturale corrente e raggi del sole per completare l’opera.
La cultura del tappeto annodato a mano rappresenta per i nepalesi un aspetto ''sacro'' del vivere insieme, tanto che in ogni casa esiste un rudimentale telaio in legno che accompagna la vita quotidiana di donne, uomini, anziani e bambini e come ricorda l’artista: “Non sono certo io a dover raccontare l'antico racconto dei tappeti. Tutti sognano di avere tappeti dove vivere, mangiare, dormire, volare, giocare con i figli, pregare o fare l'amore. Quasi un luogo assoluto indipendente da religioni che dividono e da alchimie che uniscono. I miei tappeti sono “per tutti e per nessuno”.
Note biografiche
Piero Pizzi Cannella nasce nel 1955 a Rocca di Papa (RM).
Tiene la sua prima personale nel 1978 alla galleria La Stanza di Roma e nel 1982 stabilisce il suo studio nell’ex Pastificio Cerere, nel quartiere di San Lorenzo, dando vita, insieme a Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio e Marco Tirelli, alla Scuola di San Lorenzo. Da allora ha esposto in numerosissime gallerie in Italia e all'estero. Musei e spazi pubblici gli dedicano negli anni mostre personali Museo Civico di Gibellina (1991); Santa Maria della Scala di Siena (1997); Museo Archeologico di Aosta (2001); Castello Colonna di Genazzano (2003); Teatro India di Roma (2004); MACRO Testaccio di Roma (2006-2007); Palazzo Pitti a Firenze (2010); Fondazione Mudima di Milano (2011); Museo d’Arte Moderna di Saint-Étienne (2011); MIC di Faenza (2013); Estorick Collection of Modern Art di Londra (2015); Biblioteca Nazionale Josè Martì de L’Avana (2015); Ermitage di San Pietroburgo (2017); Cappella Palatina, Maschio Angioino di Napoli (2019), tra gli altri. Prende parte a numerosi eventi ed esposizioni collettive. Sue opere sono esposte permanentemente in importanti collezioni pubbliche e private: Palazzo Reale di Milano, GAM di Torino, Galleria d'Arte Moderna di Bologna, Museo Mumok di Vienna, Museo d'Arte Contemporanea di Pechino, MACRO di Roma, San Giorgio in Poggiale a Bologna, Biedermann Motech a Villingen-Schwenningen (Germania), Ermitage di San Pietroburgo (Russia).