Play art

Sulla scia di Revival anni ’80, la mostra” Play art”, risponde all’esigenza di confrontarsi con i nostri miti dell’infanzia legati all’animazione. Ormai cresciuti e disincantati torniamo con la mente ai nostri compagni di gioco , sacri da bambini, allegramente dissacrati e canzonati.

Comunicato stampa

Sulla scia di Revival anni ’80, la mostra” Play art”, risponde all’esigenza di confrontarsi con i nostri miti dell’infanzia legati all’animazione. Ormai cresciuti e disincantati torniamo con la mente ai nostri compagni di gioco , sacri da bambini, allegramente dissacrati e canzonati.
Il nostro sguardo al passato è filtrato da nuove conoscenze e consapevolezze; l’ aspetto ludico e sbarazzino, legato a tale parte della nostra cultura, seppur proveniente da diversi paesi, non svanisce ma anzi si palesa in questo evento.
Appare quindi felice il connubio tra nuove esperienze espressive e la tradizione dell’animazione, spesso accantonata a ruolo di secondo piano rispetto alle altre realtà per bambini.
Il risultato: un efficace veicolo provocatorio nei confronti della società.
Inoltre , l’ animazione anni 70’ -80’ , anello di congiunzione tra la passività e la prepotenza della televisione, diventa l’ approdo all’ interattività multimediale cosi presente all’ interno delle nostre case .
La mostra “ Play art “è un viaggio nel passato completamente privo di nostalgia. L’ilarità, la creatività più sfrenata e la possibilità di interazione tra gli elementi della mostra e gli stessi utenti sono i protagonisti dell’evento
Gli attori della mostra sono tutti giovani promettenti artisti , ognuno con le proprie caratteristiche tecniche di rappresentazione; ognuno con la loro dose ludica reinventano questo tema tramite collage di diversi materiali , tele ad olio, fotografie, acrilici , sovrapposizioni etc.
Gli attori di questo evento sono:
Francesco Bancheri
Gioca sulla stratificazione e l’intreccio delle forme, passando dalle partite di calcio con il Subbuteo e con il Biliardino, ai celeberrimi Playmobil e agli storici nemici di Pac-Man, i Fantasmini.
Stefano Bolcato
Focalizza l’attenzione sul gioco che ha “costruito” intere generazioni: i Lego. Con grande maestria tecnica spesso l’artista stravolge il loro aspetto rassicurante per raccontare il mondo reale in tutte le sue sfumature, anche quelle più drammatiche.
Francesco Esposito
Nella sua ricerca instancabile di nuove immagini e scenari, irrompe nella realtà arricchendola con fotoritocchi digitali dove le modelle si confondono con i robot dando vita ad un linguaggio fotografico che trasmette una sorprendente capacità comunicativa.
Sabrina Ortolani
Affronta la tematica concentrandosi sui protagonisti delle Anime televisive degli anni ‘70-80, come Goldrake e Gaiking che, insieme al combattente Sazabi, si presentano allo spettatore in quadri veicolati da una sapiente pittura ed efficace potenza espressiva.