Poliedrico itinerario – Bob Dylan
Il “Rinascimento” musicale degli anni Sessanta, di cui Bob Dylan fu uno degli indiscussi protagonisti, mette in crisi la teoria del celebre filosofo Theodor Adorno sulla banalità e ripetitività della musica popolare e ci riporta a una riflessione sul tema della “tradizione”.
Comunicato stampa
Gli incontri organizzati dall’Associazione Elda Cerchiari Necchi dal titolo “POLIEDRICO ITINERARIO”, si svolgono quest’anno in differenti centri culturali milanesi.
In particolare i prossimi quattro appuntamenti - in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Filosofia - si svolgeranno in una delle prestigiose sedi dell’Ateneo: Palazzo Greppi, via Sant’Antonio 10 – Milano.
Curati da Stefano Allovio, professore di Antropologia culturale della Facoltà di Filosofia e da Chiara Rosati, saranno dedicati alle connessioni tra Creatività e Antropologia.
Come scrive Francois Laplantine, l’antropologia culturale non è tanto un sapere sulle identità locali, ma piuttosto un pensiero della relazione. Questo è tanto vero in rapporto alle appartenenze sociali quanto in riferimento ai prodotti culturali, agli artefatti, alle abilità artistiche. Sono le relazioni, le connessioni, le mescolanze e in ultimo gli incontri a generare un terreno fertile dove la creatività umana si sviluppa declinandosi in modo plurale. Per tale motivo occorre idealmente mettersi in viaggio e rinvenire negli angoli di mondo più disparati i frutti impazziti della creatività umana, ovvero i soli frutti possibili delle culture inserite nel flusso della storia.
Il primo incontro dal titolo Bob Dylan, il “Giuda elettrico” si terrà Mercoledì 6 aprile alle ore 17.
Marco Aime - antropologo, docente di antropologia culturale presso l’Università di Genova e scrittore - ci farà scoprire il lato “rivoluzionario” del cantautore statunitense che negli anni Sessanta sembrò ribaltare la teoria del celebre filosofo della Scuola di Francoforte Theodor Adorno, secondo il quale la musica popolare, era fatta di elementi ripetitivi, banali, privi di originalità, che rimandavano addirittura a un certo primitivismo. Adorno espose le sue teorie proprio negli anni che videro l’esplosione della musica “pop”, colonna sonora di più di una generazione che si affacciava al mondo con idee nuove. Bob Dylan, “il buttafuori di una generazione” come lo ha definito Erri De Luca, fu uno dei principali protagonisti di questo “rinascimento” musicale. Le sue canzoni e il suo percorso artistico mettono però in crisi la visione di Adorno e ci riportano a una riflessione sul tema della “tradizione”.
Ingresso libero.
ELDA CERCHIARI NECCHI, come storica dell'arte, ha alle sue spalle una lunga serie di iniziative culturali ed è, tra l'altro, autrice insieme a Pierluigi De Vecchi del manuale Arte nel tempo (RCS – Bompiani, Milano 1991). Il programma complessivo degli incontri oscillerà con vivacità tra avanguardia e tendenza, dando spazio a nuovi progetti realizzati espressamente per l’Associazione Culturale Elda Cerchiari Necchi, nata a Milano nel 2013 con il motto "Cultura è risorsa", allo scopo di contribuire a sviluppare la consapevolezza delle grandi potenzialità contenute nella cultura e nella svolta storica contemporanea.
CHIARA ROSATI progetta e organizza eventi culturali, cura mostre, è incuriosita dai colori che ci sono nel bianco e nero, vorrebbe vivere viaggiando, il suo elemento naturale è l'acqua e ama da sempre Italo Calvino: “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore”.