Polina Barskaya – Maternità
Maternità, la prima personale in Italia di Polina Barskaya (1984, Cherkassy, Ucraina). L’artista ucraina presenta una serie di nuove pitture dall’intenso carattere autobiografico, raffiguranti momenti di svago, relax e quiete che hanno contraddistinto alcuni viaggi fatti con la famiglia nel territorio toscano, umbro e laziale.
Comunicato stampa
La Galleria Richter Fine Art inaugura martedì 19 novembre Maternità, la prima personale in Italia di Polina Barskaya (1984, Cherkassy, Ucraina). L’artista presenta una serie di nuove pitture dall’intenso carattere autobiografico, raffiguranti momenti di svago, relax e quiete che hanno contraddistinto alcuni viaggi fatti con la famiglia nel territorio toscano, umbro e laziale.
L’invito della galleria Richter ambisce a raccontare la ricerca pittorica combaciante con la vita dell'artista. Pittura e vita viaggiano sullo stesso binario, svelando un rapporto di necessaria relazione e simbiosi.
Il titolo Maternità deriva dalla naturale necessità dell’artista di raccontare la propria condizione di vita, uno stato fisico e mentale che le ha permesso di sviluppare una nuova sensibilità e un’ ulteriore visione di sé stessa anche in relazione al mondo esterno. Barskaya pone al centro del suo lavoro la relazione, intesa come momento di incontro e intimo dialogo con i propri familiari. Così, il progetto espone la necessità di un ritorno alla sfera intima del familiare.
Sebbene l’artista si ritragga in uno stato di apparente distacco e passività, intende riferire con inequivocabile chiarezza il racconto della propria esistenza. Le scene, che ritraggono attimi di condivisione con la figlia, il marito, o che la ritraggono singolarmente inducono riflettere sui propri affetti, attraverso un processo di semplificazione che mira ad un’indagine sulla propria soggettività.
Ricordando la struttura visiva di un racconto fotografico improvvisamente interrotto o altrimenti in fase di avanzamento, la costruzione spaziale delle opere ha un carattere scenografico. Difatti, gli scenari dipinti derivano da fotografie, la cui trasposizione pittorica ne rivela un carattere inaspettatamente intimo. Da ciò proviene la scelta dell’artista di utilizzare il piccolo e medio formato, rivelante la propria spontanea necessità, di svelare con lucidità, alla pari di una privata confessione, la propria condizione di donna, moglie e madre.
Facendo luce sul suo presente Barskaya, mostra uno scorcio autobiografico, privo di qualunque contenuto psicologico e di ulteriori interpretazioni sentimentalistiche ed emotive, ne risulta una mente fredda che non teme di raffigurare con veridica semplicità il proprio stato. Comune a tutte le opere è una pittura corposa, dalle pennellate plastiche, sostanziose che intendono raffigurare senza alcuno scrupolo la fisicità dei corpi e le loro imperfezioni.
Nel testo critico, Maria Vittoria Pinotti afferma “Polina Barskaya dipinge la storia della propria vita e identifica sé stessa in perpetuo nella fase della maternità, laddove mostrandosi nella sua chiarità così tersa diventa estremamente semplice e penetrabile. Così, per Barskaya dipingere il vero non significa copiare fedelmente un soggetto, bensì tradurlo attraverso la sua acuta osservazione. Si tratta di un realismo puro, per cui l’immagine è scolpita in una dimensione volumetrica, sino a sbriciolarsi in una trama di pennellate che racchiudono la sensazione della luminosità, la trasparenza della luce e la sua continua irradiazione.”
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Polina Barskaya (1984, Cherkassy, Ucraina) vive e lavora tra l’Umbria, Italia e Brooklyn, New York. Ha studiato presso il MFA Pratt Institute, Brooklyn, 2010 e BA, Hunter College di New York, 2007. Tra i premi: The Elizabeth Greenshields Foundation Grant, 2020, per le residenze Residency at The Macedonia Institute, Chatham, New York, 2019. Tra le mostre personali: Kristin Hjellegjerde, West Palm Beach, Florida, 2024; Intimism, Monya Rowe Gallery, New York, 2023; Althuis Hofland Fine Arts, Amsterdam, Paesi Bassi, 2022; Still, Monya Rowe Gallery, New York, 2021; Time Passing, Taymour Grahne (online), Londra, Gran Bretagna, 2021; Paintings, GNYP Gallery, Berlino, Germania; 2019; Place, Monya Rowe Gallery, Berlino, Germania, 2019; Brightwater Avenue, Monya Rowe Gallery, New York, 2018; Paintings, John Davis Gallery, Hudson, New York, 2018; Family Affair, Honey Ramka (project space), Brooklyn, New York, 2015; Recent Paintings, JCC Manhattan, New York, 2013; The Visitors, Kent Place Gallery, Summit, New Jersey, New York, 2010. Tra le mostre collettive: Outside Touch, Monya Rowe Gallery, New York, 2020; Sit Still: Self Portraits in the Age of Distraction, Anna Zorina Gallery, New York, 2020; Poeticising Leisure, Althuis Hofland Fine Arts, Amsterdam, Paesi Bassi, 2020; Rewind Fast-forward: Temporal Art Paradox, Winston Wachter, New York, 2020; Xenia: Crossroads in Portrait Painting, Marianne Boesky Gallery, New York, 2020; Polina Barskaya & Anthony Cudahy: Interior, Monya Rowe Gallery, New York, 2019; The Salon, The Wing Soho, New York, 2018; Dynamic Intimacy, Kean University, Union, New Jersey, 2018; Between The Walls, Tillou Fine Art, Brooklyn, New York, 2018; Into View, Sweet Lorraine Gallery, Brooklyn, New York, 2018; Untitled Art Fair, Pratt Institute, Miami, Florida, 2018; Home, Monya Rowe Gallery, Florida, 2017; Art Prize, Grand Rapids, Michigan, 2017; Mommy, Monya Rowe Gallery, Florida, 2017; PULSE Miami Beach (w/ Honey Ramka, Brooklyn, NY), Miami, FL(Some)body, Adam Baumgold Gallery, New York, NY, 2017; Miami Overflow, Honey Ramka, Brooklyn, New York, 2016; PULSE Miami Beach (w/ Honey Ramka, Brooklyn, NY), Miami, Florida, 2016; 21 and Counting, The Painting Centre, New York, 2014; Image Makers, Novella Gallery, New York, NYWretch, Honey Ramka, Brooklyn, NY, 2014; 25 Artists, Suite 217, Brooklyn, New York, 2013; Bachelorette Party, Loft 594, Brooklyn, New York, 2013; Sideshow Nation, Sideshow Gallery, Brooklyn, NY, 2013; How to Write a Novel, Field Projects, New York, 2012; Me, Myself and I, with Aubrey Levinthal, and Justin Liam O’Brien, Monya Rowe Gallery, New York, 2012; Distance from the Source, Set Gallery, Brooklyn, New York, 2011.