Pompeiana fragmenta
Grazie al Grande Progetto Pompei, uno dei più vasti e impressionanti siti archeologici del mondo è finalmente ritornato negli ultimi anni al centro dell’attenzione internazionale.
Comunicato stampa
Una mostra curata da docenti dell’Università di Torino – Dipartimento di Studi Storici, organizzata in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’ e il Parco Archeologico di Pompei, propone un appassionante viaggio al cuore delle ricerche scientifiche e delle attività che da alcuni anni coinvolgono UNITO e CCR, sia con interventi nel sito di Pompei, sia con operazioni di studio, diagnostica e restauro su svariati manufatti.
La ricerca, dal carattere fortemente interdisciplinare, ha visto il coinvolgimento di numerosi Dipartimenti dell’Ateneo torinese nelle attività di diagnostica dei Beni culturali (Chimica, Fisica, Scienze della Terra, Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi), unitamente ad altre istituzioni (Università dell’Aquila, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).
La mostra si articola in tre sezioni, dedicate rispettivamente alla Casa della Caccia Antica, ai reperti, oggetto di studi e restauri, e al materiale bronzeo custodito nell’ex-Antiquarium distrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, per la prima volta esposto nuovamente al pubblico.
I reperti esposti (statue, dipinti, manufatti in metallo, calchi in gesso, ecc.) sono per lo più inediti o nuovamente fruibili dopo decenni grazie ad accurati restauri svolti nell’ambito delle attività del Corso in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali.
L’esposizione si avvale di ricostruzioni tridimensionali, volte a rievocare ambienti e contesti, e di esperienze tattili attraverso cui i visitatori potranno maneggiare campioni dei materiali, provini e dispositivi propri del lavoro del restauratore e dell’archeologo, avendo quindi una percezione unica della ‘matericità’ della materia che caratterizza le nostre professioni.
Le visite, rigorosamente accompagnate da ‘addetti ai lavori’ che hanno preso parte alle ricerche e all’allestimento della mostra, costituiranno un’occasione unica di dialogo e confronto con archeologi e restauratori, un’occasione unica per entrare ‘al cuore della ricerca’.