Pongo without Truth
Questa mostra, che raccoglie proprio gli ultimi lavori di Pongo, ha appunto un forte carattere filosofico e un intento sociale, arrivo (seppur momentaneo) di un percorso che a partire dalle prime esperienze di graffitismo si è evoluto notevolmente sia sul piano formale sia su quello dei contenuti.
Comunicato stampa
Sabato 16 Novembre alle ore 18:00, presso la Pow Alessandro Icardi (Piazza Castello, 51 - Torino) verrà inaugurata “PONGO WITHOUT TRUTH”, mostra personale dell’artista Pongo, curata da Lorenzo Bonini ed Edoardo Di Mauro.
Pongo nasce nel 1976 e mostra una spiccata inclinazione per l’arte sin dai primi anni della sua infanzia durante la quale esprime il suo innato talento per il disegno, le costruzioni e le composizioni cromatiche. Verso la metà degli anni 80’, durante una permanenza di lavoro del padre con Andy Warhol a New York, incontra l’arte di strada. Di forte impatto furono per lui le escursioni nei bassi fondi del Bronx, dove agli edifici fatiscenti e in disuso si accompagnavano i colori e le energie della cultura della “downtown”. Grovigli di segni e segnali, scritte dinamiche e violente, facce fumettistiche e personaggi variopinti abitavano e correvano sulle pareti delle periferie, sdoganando il marciume per far posto all’immaginazione e dare vita alla città. Quella pittura anarchica e vibrante prendeva il nome di street art, corrente che proprio in quel periodo stava stabilendo una nuova linea formale anche in Europa.
Quando il suo spirito ribelle e la sua febbre creativa si impattarono con queste realtà così vivaci e stimolanti nacque subito in lui l’urgenza di esprimere quelle atmosfere attraverso l’arte, iniziandosi alla pittura areosol e al writing.
Dopo il diploma al liceo artistico si infiamma con più impeto la voglia di graffiare sulla pelle delle città, negli spazi urbani e suburbani.
La sua attività di “Writer stradale” dura diversi anni sino al 2000. Dipinge ogni superficie soprattutto treni e metropolitane senza tralasciare i grandi muri delle periferie. Molto attivo sia a Milano che a livello internazionale, partecipa a manifestazioni ed eventi in tutta Europa, mentre i rapporti con N.Y.C. andavano intensificandosi. Entra a far parte dei TNB e avvia collaborazioni artistiche con i TAT, famosissimi gruppi storici Newyorkesi già attivi negli anni ‘70 e considerati i pionieri del Writing.
Nonostante il suo pendolarismo con gli Stati Uniti e le collaborazioni con i suoi colleghi newyorkesi, Pongo prosegue parallelamente una ricerca sulla pittura su tela, senza disdegnare l’uso di altri supporti e materiali. In seguito all’ingresso nel nuovo millennio ha un periodo di riflessione, che sposta i suoi interessi verso la ricerca filosofica, la natura e sostenibilità della vita sul nostro pianeta. Oggi indirizza il proprio lavoro verso scelte artistiche utili alla propria e altrui crescita umana, senza dimenticare le esperienze di frontiera, coerentemente con il proprio passato.
Questa mostra, che raccoglie proprio gli ultimi lavori di Pongo, ha appunto un forte carattere filosofico e un intento sociale, arrivo (seppur momentaneo) di un percorso che a partire dalle prime esperienze di graffitismo si è evoluto notevolmente sia sul piano formale sia su quello dei contenuti.
“I lavori presentati risentono indubbiamente della sua formazione, denunciata dalla nitidezza ed essenzialità della composizione, dominata da una assoluta padronanza tecnica. In queste tele ad acrilico e tecnica mista, che possono essere meglio fruite con gli appositi occhiali, in grado di creare un efficace senso di stereoscopia tridimensionale, Pongo riesce ad evidenziare le componenti base della sua poetica, e ad indicarci, in maniera non contestabile, la natura illusoria del linguaggio pittorico. Vortici di colore creano una visione tendenzialmente aniconica ma, al tempo stesso, attraversata da squarci di naturalismo.(…)
Incerto è l’orizzonte, quindi, ma è necessario affrontarlo a viso aperto. Le infinite possibilità linguistiche ed evocative della pittura possono incoraggiarci ad intraprendere questo indefinito, eppure inevitabile, cammino”(Edoardo di Mauro).
La mostra durerà fino al 5 Dicembre e sarà di libera apertura al pubblico.
Il catalogo critico sarà disponibile in galleria
Davide Fossati