Popsophia Festival 2022
Tre giorni di incontri con 16 ospiti, due location pomeriggio e sera, 3 philoshow e una riflessione sul Tempo e su questi nostri tempi, dal post pandemia ai nuovi conflitti, attraverso le parole di scrittori e cantautori.
Comunicato stampa
Si alza il sipario sulla nuova edizione di Popsophia dedicata al tema “Il tempo ritrovato”. Pesaro Capitale della cultura diventa uno dei poli europei dedicati all’anniversario della morte di Marcel Proust, autore dell’opera enciclopedia “Alla ricerca del tempo perduto”. Ma il festival è del tempo ritrovato che vuole parlare, della voglia di tornare a vivere, della nostalgia del passato e di come, musica, serie tv, letteratura e filosofia, hanno raccontato il tempo e tutte le sue sfaccettature, da quelle emotive a quelle razionali, dalla fantascienza alla distopia. E per farlo la direttrice artistica Lucrezia Ercoli ha assoldato una schiera di pensatori ed intellettuali chiamati a misurarsi con questa nuova sfida.
DATE - Dall’8 al 10 luglio, dal venerdì alla domenica sera doppi appuntamenti, al pomeriggio nel Cortile di Palazzo Mazzolari Mosca per gli incontri con gli autori e alla sera in piazza del Popolo per tre inediti philoshow. Un’occasione che incrocia, come detto, anche alcuni anniversari: il centenario dalla morte di Marcel Proust, ma anche l’anniversario dei primi 10 anni senza Lucio Dalla a cui sarà dedicata una serata evento.
GLI OSPITI – Sedici i nomi che si alterneranno sul palco guidati dalla direttrice artistica Lucrezia Ercoli, di cui molte le presenze femminili. Ci saranno il critico e saggista Filippo La Porta, la scrittrice fantasy e conduttrice di “Terza pagina” su Rai 5 Licia Troisi, i filosofi Riccardo Dal Ferro, Cesare Catà, Marcello Veneziani, Adriano Ercolani, il duo Tlon con Andrea Colamedici e Maura Gancitano e le scrittrici Igiaba Scego, Giulia Caminito, gli scrittori Matteo Cavezzali, Simone Regazzoni, Antonio Pascale, il giornalista Paolo Pagliaro, l’economista Carlo Cambi e il conduttore e critico musicale Carlo Massarini.
IL PROGRAMMA - Gli incontri pomeridiani si aprono venerdì 8 luglio con il saggista e critico Filippo La Porta che condurrà il festival “in medias res” con un confronto fra Proust e Pasolini sul ruolo della musica popolare, a seguire la scrittrice e fisica Licia Troisi viaggerà nel tempo assieme alla direttrice artistica fra fantasy, scienza e fantascienza. A chiudere il primo blocco del pomeriggio a Palazzo Mazzolari Mosca Riccardo Dal Ferro, youtuber filosofo e influencer che porterà la discussione sul tempo nel mondo delle serie tv con la serie Scissione, una riflessione su nuove tecnologie e mondo interiore. Piazza del popolo si veste da sera per il primo philoshow del festival con ospite il filosofo Marcello Veneziani, introdotto da Cesare Catà. Una poetica della nostalgia in versione philoshow dove grazie a video, musica e cinema si tornerà al tempo d’oro del passato. Come di consueto ad animare il live la band Factory che eseguirà brani e musiche legate al tema da “Celeste nostalgia” a Yesterday.
Il sabato pomeriggio 9 luglio il mondo femminile è protagonista con le scrittrici Igiaba Scego e Giulia Caminito. La prima scrittrice italiana di origine somala indaga le memorie ritrovate di chi va a ritroso sulle orme di una generazione e di un Paese con cui ha perso i legami ricucendo il proprio passato, mentre la Caminito, vincitrice del premio Campiello e finalista dello Strega porterà sul palco di Popsophia alcune scrittrici immeritatamente dimenticate, da Zora Neale Hurston a Pia Rimini. A chiudere la triade Matteo Cavezzali autore del podcast tratto dal libro “A morte il tiranno”, storie di tirannicidi realizzati e sventati. Un tema che fa da apripista al philoshow serale con ospiti Paolo Pagliaro di Otto e mezzo e il duo filosofico TLON. Ad Andrea Colamedici e Maura Gancitano spetterà il compito di declinare il tempo sul tema della guerra, fra le canzoni che l’hanno raccontata e i risvolti filosofici e storici. Domenica ultimo giorno di festival vedrà la presenza di Adriano Ercolani che partirà da Eraclito per arrivare a Stranger things raccontando come l’uomo, nella filosofia e nella fantascienza ha provato ad andare al di là del proprio tempo provando a sconfiggere vecchiaia e nostalgia. E non si poteva parlare di Proust senza citare la mitica “madeleine” il cui sapore riporta il protagonista a rivivere il tempo andato. E per parlare di sapori e di ricordo arriva il critico e giornalista Carlo Cambi in un viaggio letterario e non solo alla scoperta dei cibi della memoria. A chiudere il pomeriggio Antonio Pascale finalista al premio Strega di quest’anno che continuerà a celebrare l’anniversario di Proust con un appuntamento dedicato. L’ultimo philoshow della serata è un altro tributo: a Lucio Dalla e ai 10 anni dalla sua scomparsa: assieme alla Factory saranno eseguiti alcuni dei suoi brani più noti legati al mare, da Caruso a Com’è profondo il mare. Ad aprire il filosofo e scrittore Simone Regazzoni che all’oceano ha dedicato il suo ultimo libro e che nel punto declinerà il tema del tempo non dalla prospettiva terrestre, ma da quella del mare e a chiudere, mitico conduttore, torna Carlo Massarini.
Come tradizione il festival è abbinato ad un’immagine iconica che ne racconta le intenzioni e per questa edizione Popsophia è legata all’opera “La memoria” del pittore surrealista Renè Magritte tra classicità e drammaticità che coglie bene l’interpretazione che il festival vuol dare al tema: una testa di donna in marmo che perde sangue da una tempia e sullo sfondo il leitmotiv di Magritte, la sfera sonaglio icona della pittura surrealista.