Postcard from New York – Part I
La mostra è la prima di una serie e Parte I è dedicata esclusivamente alla pittura figurativa. Per questo appuntamento è stato selezionato un gruppo di giovani artisti assai vario al fine di esplorare nuovi approcci al linguaggio figurativo.
Comunicato stampa
POSTCARD FROM NEW YORK – PART I
HOLLY COULIS, CYNTHIA DAIGNAULT, BENJAMIN DEGEN,
LAUREN LULOFF, ALAN REID, DANIEL RICH, GRETCHEN SCHERER
a cura di Serena Trizzino
inaugurazione
martedì 7 giugno 2016 ore 18.30
fino al 27 luglio 2016
Anna Marra Contemporanea è lieta di presentare Postcard from New York - Part I, una mostra collettiva a cura di Serena Trizzino, che inaugura il 7 giugno 2016.
La mostra è la prima di una serie e Parte I è dedicata esclusivamente alla pittura figurativa.
Per questo appuntamento è stato selezionato un gruppo di giovani artisti assai vario al fine di esplorare nuovi approcci al linguaggio figurativo. Gli artisti in mostra ci fanno riflettere sulle diverse direzioni in cui il medium può essere spinto, sia in termini di tecnica che di contenuti, offrendo una visione nuova e ampliata di questo genere artistico. La figurazione, una delle più antiche forme d'arte, continua ad evolversi rispecchiando le nuove realtà sociali, politiche, culturali e digitali.
Gli artisti presenti in mostra sono: Holly Coulis, Cynthia Daignault, Benjamin Degen, Lauren Luloff, Alan Reid, Daniel Rich e Gretchen Scherer.
Holly Coulis dipinge principalmente ritratti e nature morte, con frequenti ed espliciti riferimenti ad artisti come Edouard Manet, Henry Matisse, Balthus e altri. Nei quadri della Coulis i volumi spaziali non sono sempre immediatamente comprensibili: alcuni oggetti presentano una certa tridimensionalità, mentre altri sono del tutto piatti; alcuni si toccano appena, altri si sovrappongono e diventano traslucidi. I soggetti scelti dalla Coulis ci trasmettono un senso di intimità e ci ricordano che narrazione e decorazione sono separate da una linea sottile, infondendo così un rinnovato interesse per la natura morta, genere oggi sottovalutato.
I dipinti di Cynthia Daignault sono un'ode all’atto del guardare. Raffigurando spesso ambienti esterni o singoli oggetti, Daignault riflette sull’importanza dell’osservare, del tempo che passa e della luce. Che si tratti di una sequenza di paesaggi, di un albero illuminato nelle diverse ore del giorno, o di una serie di orologi che scandiscono l'ora, l'approccio dell'artista va oltre la mera rappresentazione e ci ricorda che ciò che vediamo va al di là della sua forma intrinseca.
Nelle opere di Benjamin Degen coesistono elementi della tradizione estetica classica occidentale e orientale così come dell'arte folk americana, della pittura astratta e della tipografia. I dipinti di Degen raffigurano spesso scene personali, utilizzate per esprimere il suo punto di vista su tematiche sociali, culturali e politiche. L’artista utilizza colori vivaci per conferire movimento e complessità all’immagine ed è attratto allo stesso modo dalla rappresentazione e dall’astrazione, dalla figura e da ciò che la circonda, dalla notte e dal giorno, dal soggetto maschile e da quello femminile.
Lauren Luloff realizza collage utilizzando tessuti che presentano motivi, figure e oggetti che lei stessa crea sia con il metodo indiano del block printing (impressioni manuali e ripetute dello stesso stampo) sia disegnando con la candeggina su lenzuola colorate. Nelle sue originali composizioni Luloff riunisce astrazione e figurazione. Il riferimento alla vita domestica è centrale nei lavori dell’artista: tutte le immagini dipinte sono prese in prestito da ciò che la circonda, inclusi amici, famiglia e le piante che affollano il suo studio di Brooklyn.
I dipinti di Alan Reid contrappongono la bellezza evanescente delle donne ritratte, rese con toni eleganti e delicati, a riferimenti culturali che spaziano dalla musica alla poesia, all’arte, alla storia. Le opere di Reid sono piene di modelle seducenti - che evocano le flapper-girls degli anni ‘20, simbolo di splendore e indipendenza - e citazioni visive che strizzano l'occhio a contenuti più seri.
Gli acrilici di Daniel Rich ritraggono edifici ed esterni in modo dettagliato e meticoloso, e sono privi della presenza umana. L’artista indaga come l'architettura e lo spazio urbano siano espressione del modo in cui viviamo e delle diverse strutture politiche e sociali. Rich parte da immagini tratte da Google, giornali o fotografie e, con una tecnica precisa e laboriosa, utilizza stencil tagliati a mano, centinaia di colori, pennelli e spatole per creare dipinti ricchi di particolari, linee nette e superfici lisce.
Gretchen Scherer è affascinata dalla differenza tra il modo in cui immagina gli spazi e il modo in cui appaiono in realtà. Sono questi luoghi che creiamo nella nostra mente ad animare i suoi quadri. Scherer imposta i suoi lavori mettendo insieme ritagli di fotografie di interni estrapolandole da vecchi libri o giornali, dando vita così ad uno spazio sospeso che offusca la percezione tra il reale e l'immaginario.
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