PRAC – Sant’Andrea in Flumine
L’apertura dei nuovi spazi all’interno dell’Abbazia di Sant’Andrea in Flumine, il progetto espositivo “Sant’ Andrea in Flumine” diretto e curato da Graziano Menolascina, vede protagonisti con delle opere site specific.
Comunicato stampa
SANT’ANDREA IN FLUMINE
Yo Akao, Andrea Aquilanti, Lucilla Catania,
Gianni Dessi, Andrea Fogli, H.H. Lim, Felice Levini,
Gino Sabatini Odoardi, Silvano Tessarollo
Il Comune di Ponzano Romano è lieto di annunciare in collaborazione con il PRAC, il giorno venerdì 23 luglio 2021, alle ore 19:00, l’apertura dei nuovi spazi all’interno dell’Abbazia di Sant’Andrea in Flumine, il progetto espositivo “Sant’ Andrea in Flumine” diretto e curato da Graziano Menolascina, che vede protagonisti con delle opere site specific: Yo Akao, Andrea Aquilanti, Lucilla Catania, Gianni Dessì, Andrea Fogli, H.H. Lim, Felice Levini, Gino Sabatini Odoardi, Silvano Tessarollo.
Il progetto coniuga il lavoro di artisti italiani e stranieri, di variegata forza ed estrazione, già noti nel panorama nazionale ed internazionale, e si prefigge l’intento di aprire l’orizzonte visivo a combinazioni di linguaggi differenti. Un percorso espositivo studiato all’interno degli spazi dell’Abbazia, per esaltare ed analizzare i principali orientamenti contemporanei, attraverso opere pittoriche, scultoree ed installazioni, in cui forme espressive tradizionali si alternano quelle di più recente sperimentazione, creando un confronto dialettico e altresì uno stimolante cortocircuito visuale. Yo Akao e le sue installazioni zen dove riaffiora sempre l’idea dei giardini giapponesi, gli effetti allucinatori dettati delle pitture digitali di Andrea Aquilanti che creano fatale ambiguità tra realtà e finzione, Lucilla Catania con le sue installazioni in terracotta la sua è una ricerca artistica che unisce connotati classici e storia con nuovi codici socio-culturali del tempo che viviamo, Gianni Dessì che ci pone dinanzi ad un dialogo fra pittura, scultura, disegno e gestualità, Andrea Fogli con la sua installazione composta da dodici teste di argilla, uno straordinario incontro tra alchimia nordica e superstizione religiosa, H.H.Lim affronta la tematica dell’identità con un’installazione formata da cinque pannelli per un totale di cinque metri, dove si evince l’eterno conflitto tra origine orientale e natura occidentale, Felice Levini e la metamorfosi della sublimazione e la spiritualizzazione della sua opera fotografica con sculture, Gino Sabatini Odoardi e il suo universo magico delle forme dalle mille combinazioni, finendo con il grande disegno Albero, archetipo della natura e della vita, del terrestre e dell’erotico, di Silvano Tessarollo.
Il progetto è incentrato su un obbiettivo di riferimento culturale capace di stimolare questioni di carattere scientifico-sociali, offrendo l’occasione per discutere ed approfondire tematiche strettamente legate alle visioni della realtà e del suo immaginario.