Prampolini. I Taccuini Capresi 1946-1948
L’esposizione presenta un nucleo inedito di opere di piccole dimensioni: tre taccuini contenenti circa 200 disegni realizzati da Enrico Prampolini sull’isola azzurra negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale.
Comunicato stampa
L'esposizione presenta un nucleo inedito di opere di piccole dimensioni: tre taccuini contenenti circa 200 disegni realizzati da Enrico Prampolini sull'isola azzurra negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale.
Sono immagini in cui risalta la centralità dell'isola nell'immaginario dell'artista in questi anni cruciali: l'avvicinamento a soluzioni neocubiste condotto attraverso una felice sintesi di ragioni formali ed elementi tipici dell'iconografia e del paesaggio caprese, mostra come la ricerca dell'artista modenese si sia ormai sganciata dalla retorica meccanicista tipica del futurismo di ascendenza marinettiana, e proceda libera, trovando ispirazione in una variegata gamma di soggetti tratti direttamente dalla natura e dall'universo caprese.
Le bagnanti, distese sulle spiagge di Marina Piccola o adagiate sugli scogli di Tiberio, le nature morte, raffiguranti elementi dell'universo marino, i nudi femminili e gli scorci architettonici dell'isola, i ritratti e i volti deformati come maschere tradizionali, restituiscono in pieno lo spirito di un tempo, sospeso tra dramma e rinascita, stupore e ironia.
Tra gli esponenti del movimento futurista che frequentarono Capri nella prima metà del Novecento, Enrico Prampolini fu colui che ebbe con l'isola il rapporto più duraturo e continuato nel tempo, arrivando a identificarla come luogo ideale per la creazione artistica e come una vera e propria seconda casa ove trascorrere lunghi periodi di vacanza, sin dalla sua prima visita nel 1922, in occasione del convegno sul Paesaggio organizzato dall'allora sindaco Edwin Cerio.
Il percorso espositivo è arricchito da un ricco apparato di documenti d'epoca e immagini fotografiche che testimoniano quella fitta rete di artisti, scrittori e intellettuali che, insieme a Prampolini, frequentano Capri tra anni trenta e anni cinquanta (Alberto Moravia, Elsa Morante, Palma Bucarelli, Giuseppe Castello, Giuseppe Capogrossi, Antonio Corpora per citarne alcuni), facendo dell'isola uno snodo di particolare rilievo nel panorama culturale italiano dell'epoca.