Preliminari per un reset con la natura
La manifestazione di Pazzon è un appuntamento che lega ormai da più di un decennio molte persone. Gli abitanti del luogo, prima di tutto, che offrono ospitalità, l’accesso a un luogo bellissimo e l’aiuto ai visitatori; un gruppo di artisti di consistenza e identità variabili, con però un nucleo forte di operatori veronesi e veneti; una curatrice stabile e alcuni assistenti aggregati di volta in volta.
Comunicato stampa
Inaugura il 15 luglio alle ore 17.00 con partenza da Pazzon, Caprino Veronese la sesta edizione di Sentieri nell’arte dal titolo Preliminari per un reset con la natura a cura di Nadia Melotti e Dario Trento, promossa dall’associazione culturale Baldofestival.
La manifestazione di Pazzon è un appuntamento che lega ormai da più di un decennio molte persone. Gli abitanti del luogo, prima di tutto, che offrono ospitalità, l’accesso a un luogo bellissimo e l’aiuto ai visitatori; un gruppo di artisti di consistenza e identità variabili, con però un nucleo forte di operatori veronesi e veneti; una curatrice stabile e alcuni assistenti aggregati di volta in volta; infine, un pubblico esterno che spazia dal territorio veronese ai flussi del turismo, arrivando a collegare punti anche molto lontani.
Sostanzialmente, officiano un rito sulla natura. Vengono a visitare una piccola valletta incassata tra i prati e i boschi coltivati del Baldo veronese. Lo fanno però sotto forma di percorso preordinato, indicato da un antico sentiero e ogni volta segnato da indicatori realizzati dagli artisti. E’ un rituale laico, cadenzato da tappe fissate con l’arte, quindi naturale e culturale insieme.
Tuttavia per questa nuova occasione l’invito è a venire al Tasso con uno spirito diverso. Spingono a questo invito considerazioni legate ad eventi climatici avvenuti in Italia che indicano forse una condizione nuova nel nostro rapporto con la natura. Dietro a questi eventi ci sono talvolta comportamenti dissennati dell’uomo, il disprezzo per gli equilibri del paesaggio, la pretesa di usare ogni cosa per fini utilitaristici e perfino frivoli, la cementificazione selvaggia. Ma dietro a questi fatti luttuosi e tragici c’è anche il rifiuto a riconoscere il peso adeguato della natura, la pretesa di ridurla a un fondale o al nostro giardino di casa. Serve molto più concretamente a chiedere un attimo di attenzione per riposizionare il nostro sguardo sul luogo in cui viviamo. Nei computer che usiamo c’è una funzione che conoscerete bene, quella del reset. Con processualità automatica, o con operazioni provocate da noi, periodicamente essa verifica, pulisce e riposiziona i dati. Dobbiamo cominciare a farlo anche noi nel nostro rapporto con la natura per verificare periodicamente lo stato del nostro contatto con lo spazio, il territorio, il paesaggio. Per eliminare le storture che abbiamo nel frattempo prodotto, prima di tutto, per adattarci alle mutazioni in atto e per scoprire le potenzialità sconosciute che ci indica la natura stessa.
La manifestazione è stata possibile grazie all’intervento artistico di:
Dario Scala, Maria Teresa Padovani, Marzia Boldi, Nicoletta Vascotto, Luciana Soriato, Lucia Maggio, Roberto Pozzobon, Gianfranco Gentile, Graziano Concari, Giancarlo Brunelli, Michele Simeoni, Diego Morandini, Asya Dawan Jaya, Giacomo Cossio, Andrea Cantagallo, Alberto Reggianini, Federico Sepi, Laure Keyrouz , Isabella Paris, Igor Novelli , Tommaso Carozzi,
Centro diurno “La rondine”, Sergio Billi.