Premio Faenza 2023
70 artisti da tutto il mondo espongono le loro installazioni di arte ceramica contemporanea.
Comunicato stampa
Torna dal 1 luglio al 29 ottobre 2023 la mostra della 62esima edizione del Premio Faenza, la Biennale Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea, tra le più importanti al mondo.
In mostra 70 opere, per lo più installazioni, realizzate da artisti già affermati (over 35) e giovani talenti (under 35), provenienti da tutto il mondo che hanno scelto la ceramica come mezzo principale per esprimere la loro poetica.
I temi trattati e affrontati sono molteplici: tematiche sociali, ambientali, chi si confronta con la propria tradizione e con l’argilla per recuperare le proprie radici o riflettere sul territorio. Alcune opere si interfacciano al pubblico richiedendo la sua partecipazione, molte altre mescolano alla ceramica altri materiali come resine, legno, fotografia.
“È un’edizione ricca di contenuti e di grandi progetti che affrontano l’attualità e la nostra contemporaneità- commenta Claudia Casali, direttrice del MIC Faenza, in un respiro internazionale unico, di cui siamo molto orgogliosi. Faenza torna ad essere protagonista con una grande mostra, degna della storia del Premio”.
Il Premio Faenza, con oltre 80 anni di storia, è stato fin dall'inizio un importante momento nella valorizzazione, nel rinnovamento, nella promozione della ceramica sia sotto l'aspetto artistico e decorativo, sia in quello funzionale e dell'arredo, ma anche e soprattutto un modo per mappare lo stato dell’arte della ceramica contemporanea.
Il 30 giugno, alle ore 17, la cerimonia ufficiale della premiazione con un talk con i premiati.
Il vincitore della categoria under 35 sarà inoltre invitato a tenere una residenza a Faenza in cui produrrà opere che saranno esposte nella Project Room del MIC Faenza. Inoltre l’artista terrà un workshop con gli studenti di design dell’ISIA per approfondire le nuove progettualità della ceramica contemporanea.
Categoria Over 35: selezionati:
Dorna Abyak (Iran), Darien Arikoski-Johnson (USA), Elysia Athanatos (Cipro), Eliza Au (Canada), Kosmas Ballis (USA), Leonardo Bartolini (Italia), Sofia Beça (Portogallo), Nicola Boccini-Nicola Renzi (Italia), Anne Butler (UK), Kris Campo (Belgio), Sara Cancellieri (Italia), Greg Daly (Australia), Nathalie Doyen (Belgio), Antonio Fois (UK), Magdalena Gerber (Svizzera), Kei Hoashi (Giappone), Peter Johnson (USA), Maria Joanna Juchnowska (Norvegia), Ivan Kanchev (Bulgaria), Sunbim Lim (Sud Corea), Frank Louis (Germania), Yves Malfliet (Belgio), Massimo Manfredi Luccioli (Italia), Domenico Mangano & Marieke Van Rooy (Italia-Olanda), Alexandra Marinova (Bulgaria), Garrett Masterson (USA), Mikaso Tamago (Serbia, Giappone), Daniel Molyneux (USA), Muscle Memory Collective (USA), Yuko Nemoto (Giappone), Marieke Pauwels (Belgio), Maria Pol (Svizzera), POL Polloniato (Italia), Liza Riddle (USA), Sibylle Ritter (Francia), Fausto Salvi (Italia), Marco Samorè (Italia), Virginia San Fratello (USA), Anja Seiler (Svizzera), Brook Sigal (Francia), Nora Smahelova (Rep. Ceca), Kirsten Spuijbroek (Olanda), Eileen Cohen Süssholz (Sud Africa), Mikaso Tamago (Serbia, Giappone), Mariette Van der Ven (Olanda), Mattia Vernocchi (Italia), Velimir Vukicevic (Serbia), Lily Wang (Taiwan), Peng Xuejing (Cina), Tomoyo Yoshida Arrighi (Giappone), Veljko Zejak (Serbia).
Categoria Under 35: selezionati:
Felicithas Arndt (Germania), Wei Bao (Cina), Federico Branchetti (Italia), Uriel H. Caspi (Israele), Noa Chernichovsky (Israele), Lin Dong (Cina), Victor Fotso Nyie (Italia), HongLi Peng (Cina), Lena Kaapke (Germania), Guglielmo Maggini (Italia), Thomas Marseiler (Austria), Yu Mengtong (China), Sarah Pschorn (Germania), Lisa Reiter (Austria), Davide Ronco (Danimarca), Tomoya Sakai (Giappone), Katrina Schneider (Austria), Lei Shao (Cina), Laurence Sturla (Austria).
Con il sostegno
Direzione Generale Ricerca Educazione e Istituti Culturali, Regione Emilia-Romagna,
Comune di Faenza, Unione della Romagna Faentina, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza, Confindustria Ceramica, Caviro, Sacmi.
Media Partners
La Ceramica Moderna e Antica, Pubblisole
Storia del Premio Faenza
Il Premio Faenza ha segnato la storia culturale di Faenza nel XX secolo, facendone un punto di riferimento ceramico mondiale soprattutto a partire dagli anni Sessanta.
Istituito nel 1932 con dimensione regionale per iniziativa del Museo di Faenza e il patrocinio dell'E.N.A.P.I. (Ente Nazionale Artigianato e Piccole Industrie), il Concorso non si presentava come una manifestazione autonoma, ma inserita in un complesso di iniziative a carattere fieristico-promozionale, anche eterogenee tra loro, che Faenza aveva realizzato da alcuni anni con il nome di "Settimana Faentina".
Il Concorso non era, fin dalle sue prime edizioni, una iniziativa estemporanea: traeva origine dalla tradizione ceramica faentina ed aveva una premessa nei dettati di Gaetano Ballardini che aveva stabilito, con felice intuito, nello statuto del nascente Museo (1908) di "indire mostre internazionali, periodiche, di ceramiche interessanti l'uno e l'altro punto dell'arte, della tecnica, dell'uso pratico" nonché di "indire concorsi internazionali per la produzione della ceramica sotto l'aspetto d'arte e di tecnica".
Nel 1938 il Concorso prese carattere nazionale; era la prima manifestazione in questo settore che veniva inaugurata in Europa con una precisa caratterizzazione, una cadenza periodica e senza finalità commerciali.
La parentesi bellica interruppe nel 1942 lo svolgimento del Concorso che già nel 1946 riprendeva, proseguendo regolarmente fino ad oggi: con cadenza annuale fino al 1987, biennale dal 1989. Nel 1963 il Concorso si è ampliato a livello internazionale.
La Manifestazione è stata, fin dall'inizio, un importante momento nella valorizzazione, nel rinnovamento, nella promozione della ceramica. Ha inoltre dato impulso a una ricerca complessa, non solo estetica, nel settore della tecnologia delle argille, degli smalti, delle cotture mutuandole dall'industria e coinvolgendo di ritorno l'industria stessa nel design di oggettistica e di piastrelle. Visto non solo come stimolo nei confronti della ceramica tradizionale, il Concorso di Faenza ha avuto un indubbio dialogo con l'arte contemporanea e con il design.
Le ultime edizioni hanno mostrato aspetti non marginali sul fronte della sperimentazione e della contaminazione fra vari linguaggi non esclusivamente ceramici. Quest'ultimo approccio può essere fonte di impensabili sviluppi verso nuove prospettive.
Nel 2018 il Museo di Faenza ha celebrato le 60 edizioni del Concorso, 80 anni di vita, con la mostra “Ceramics Now!” invitando curatori e artisti provenienti da tutto il mondo a celebrare la scultura ceramica e questa traguardo unico.
La 61° Edizione, che si doveva svolgere nel 2020, è stata sospesa causa pandemia. L’esposizione è stata sostituita da appuntamenti settimanali online, i Faenza Prize Talks, con gli artisti selezionati e i curatori. Ne è nato un podcast (tuttora fruibile sul canale youtube micfaenza), seguito dal oltre 600mila persone in tutto il mondo, utilizzato dalle università come strumento di formazione e ricerca sulla ceramica contemporanea. Un bel libro è stato pubblicato per testimoniare questa edizione “mancata”.