Premio Francesca Alinovi 2011
Il Premio Alinovi 2001 sarà conferito ad Anna Galtarossa con consegna del premio corrispondente a un’opera del vincitore dell’anno scorso, Gabriele Picco.
Comunicato stampa
Premio Francesca Alinovi 2011 26a edizione
Premi Ubu, 12 dicembre, Piccolo Teatro Grassi, Milano, Via Rovello 2, ore 18,30;
Aula magna del Dipartimento arti visive, 14 dicembre, Piazzetta Morandi 2, Bologna, ore 18.
Gli amici di Francesca Alinovi, Renato Barilli, Roberto Daolio, Loredana Parmesani e Alessandro Mendini, si stringono commossi nel ricordo di Franco Quadri, che fin dagli inizi è stato con loro svolgendo il fondamentale ruolo di assicurare al Premio una proclamazione nell’ambito dei riconoscimenti Ubu conferiti ai migliori rappresentanti del mondo dello spettacolo, con connessa pubblicazione nel Patalogo. Chiedono ardentemente ai suoi collaboratori di indicare al più presto chi ne potrà continuare la presenza in questo piccolo comitato, e col medesimo compito essenziale.
Il Premio nell’edizione 2011, che non può non porsi nel commosso ricordo di Quadri, viene assegnato all’unanimità a Anna Galtarossa, giovane artista emersa ad alta notorietà in pochi anni di intenso lavoro, svoltosi forse nel segno di alcune felici alternanze, a cominciare dalle sue origini, impiantate nelle fertili colline del Valpolicella, nei pressi di Verona, ma pronte anche ad affacciarsi su ampie realtà metropolitane, come New York in cui è situato un suo atelier. E forse proprio dal radicamento terragno della sua famiglia Anna prende lo spunto per erigere freschi trofei vegetali, quasi ardenti bouquet floreali, ma subito convinti della necessità di coniugarsi anche con gli esiti del mondo industriale. E dunque, le sembianze floreali sembrano uscir fuori da serre dove si conducono temerari esperimenti di biotecnologie, o si mettono alla prova nuovi materiali plastici. Siamo insomma a un brillante e convincente caso di fusione tra il naturale e l’artificiale, che si accompagna anche a brillanti escursioni tra il micro e il macro. Talvolta, infatti, le opere della Galtarossa sono davvero equiparabili a bouquet floreali, agili e facilmente trasportabili, simili anche alla misteriosa flora che si assiepa nelle borse delle signore, facendo a gara con la bigiotteria e presentandosi quindi anche come un folto beauty case, nel qual caso il naturale si connota anche nel segno di un kitsch volutamente accentuato. Col che evidentemente le creazioni di Anna si surriscaldano e toccano il clima che si dice anche del neobarocco o del postmoderno. Ma da questi formati leggeri e quasi portatili si balza subito verso maxi-formati, infatti l’artista è pronta a ripeterli in proporzioni dilatate fino ad occupare interni di cortili o esterni urbani, puntando addirittura a invadere il Central Park della Grande Mela. Il trofeo agile si fa monumento imponente, osando anche sfidare la presenza massiccia dei massimi portati dell’urbanesimo, i grattacieli, dandone però una versione di nuovo ricondotta al micro, e in veste leggera e soffice, animata anche da civettuoli e ironici movimenti cinetici, quasi che la solidità degli edifici fosse piegata alla misura del balletto. Per tutti questi felici connotati il lavoro della Galtarossa rientra in pieno nell’intento di questo Premio di riconoscere apporti alla confluenza delle varie arti, del visivo come dello spettacolo, nel nome di una animazione globale e indivisa.
Grazie al pronto intervento dei successori di Quadri anche questa volta ci sarà la proclamazione del Premio nell’ambito degli Ubu, il 12 dicembre prossimo, seguita il mercoledì 14 dello stesso mese da una proclamazione specifica presso l’Aula magna del Dipartimento delle arti visive di Bologna. Secondo la formula tradizionale, il vincitore della precedente edizione Gabriele Picco farà dono di una sua opera alla vincitrice dell’anno.
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