Premio MAXXI 2016
Giunto alla sua ottava edizione, il Premio MAXXI – il progetto per la promozione e il sostegno della giovane arte italiana, nucleo fondante della collezione del museo – celebra nel 2016 i suoi quindici anni.
Comunicato stampa
IL PREMIO MAXXI COMPIE 15 ANNI
Riccardo Arena | Ludovica Carbotta | Adelita Husni-Bey |
ZAPRUDER filmmakersgroup i finalisti dell’ottava edizione
dal 30 settembre esposte le loro installazioni site specific
in mostra anche una sezione documentaria che racconta le 7 edizioni precedenti
Tra i partecipanti: Giorgio Andreotta Calò, Stefano Arienti, Massimo Bartolini,
Vanessa Beecroft, Rossella Biscotti, Lara Favaretto, Eva Marisladi,
Marinella Senatore, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli
30 settembre 2016 – 29 gennaio 2017
www.fondazionemaxxi.it
Roma, agosto 2016. Giunto alla sua ottava edizione, il Premio MAXXI - il progetto per la promozione e il sostegno della giovane arte italiana, nucleo fondante della collezione del museo – celebra nel 2016 i suoi quindici anni. Quindici anni nei quali ha visto crescere e affermarsi nuove generazioni di artisti, tra cui Mario Airò, Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Vanessa Beecroft, Lara Favaretto, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli e molti altri.
I lavori site specific dei quattro finalsiti dell’edizione 2016 (Riccardo Arena, Ludovica Carbotta, Adelita Husni-Bey, ZAPRUDER filmmakersgroup) saranno esposti al MAXXI a partire da venerdì 30 settembre (fino al 29 gennaio 2017).
In occasione dell’anniversario, la mostra si arricchisce anche di una sezione documentaria dedicata alle sette precedenti edizioni: saranno esposti materiali di archivio, fotografie, video dei 35 artisti che, dal 2001 al 2014, vi hanno preso parte. La maggior parte dei lavori sono entrati a far parte della collezione del Museo.
PREMIO MAXXI 2016
Le installazioni site specific di Riccardo Arena, Ludovica Carbotta, Adelita Husni-Bey, ZAPRUDER filmmakergroup (un grande monolite dorato, una giostra televisiva, una sovrapposizione di architetture e un paesaggio cosmico), scelti dalla giuria internazionale composta da Hanru Hou Direttore artistico MAXXI, Matteo Garrone regista, Helena Kontova giornalista e critica d’arte, Anna Mattirolo Ministero dei Beni Culturali, Francesco Manacorda Direttore Tate Liverpool e Adelina von Furstenberg curatore e Direttore e Fondatore di Art for The World, saranno esposte negli spazi a terrazze della Galleria 3 del MAXXI.
La mostra, a cura di Giulia Ferracci, si apre con Zeus Machine del gruppo ZAPRUDER filmmakersgroup (2000), opera che parla di mito, mistero e scoperta. Si tratta di un parallelepipedo dorato sopraelevato, che si staglia come un oggetto misterioso negli spazi del museo. Dopo il primo impatto di stupore, il visitatore capisce che è possibile accedere all’interno della struttura, dove è proiettato il video ispirato alle 12 fatiche di Ercole.
Il percorso prosegue con La Luna in Folle di Adelita Husni-Bey (classe 1985) riflessione su una società in cui realtà e finzione sono ormai completamente e pericolosamente compenetrati. Su un set composto da tre scene, tre gruppi di teatranti inscenano situazioni tipiche della tv popolare: un dibattito politico, un reality e un talk show, mentre una telecamera ruota attorno alla struttura riprendendo performer e spettatori.
Le immagini saranno successivamente visibili su tre monitor che prenderanno il posto degli attori sul palco.
Ludovica Carbotta (classe 1982), che da tempo si interroga sullo spazio abitato dall’uomo, porta al MAXXI un nuovo capitolo del progetto Monowe (the city museum), presentato per la prima volta a Bologna nel 2016. L’artista sovrappone all’architettura del Museo il frammento di un edificio immaginario ispirato ai volumi della la Caserma Montello, che precedentemente occupava il suolo dove oggi c’è il MAXXI, creando una sorta di museo nel museo. Qui, una sola persona espone opere ispirate ai grandi del passato. Monowe (the city museum) racconta il tempo perduto della storia e la solitudine dell’uomo iper-connesso di oggi, ma è anche un invito a ripartire dall’individuo come misura di tutte le cose.
Il percorso di mostra si conclude con Orient 1 – Everlasting Sea di Riccardo Arena (classe 1979), installazione composita e ricca di riferimenti che trae ispirazione dalle investigazioni culturali dell’artista in Russia e che dà forma alla tensione millenaria dell’uomo verso l’ignoto. La corrente filosofica del cosmismo, i cosmonauti russi, il suprematismo di Malevic, le note musicali di Boris Godunov sono tutti riferimenti che confluiscono nel suo lavoro, affascinante e complesso.
L’opera del vincitore, che sarà annunciata a novembre 2016, entrerà a far parte della collezione permanente del MAXXi e a lui verrà dedicata una pubblicazione bilingue, con interviste, saggi e una sezione antologica dei più importanti testi critici pubblicati sul suo lavoro.
Riccardo Arena nato nel 1979 a Milano, attualmente vive e lavora a Milano. E’ stato scelto “per la capacità di esplorare le diverse identità geopolitiche e antropologiche con serietà e in modo originale”
Ludovica Carbotta nata nel 1982 a Torino, attualmente vive e lavora a Londra. E’ stata scelta “per restituire all’invenzione un ruolo fondamentale nella società mediante dispositivi legati all’archeologia del futuro”.
Adelita Husni-Bey nata nel 1985, vive e lavora a New York. E’ stata scelta “per l’indipendenza della sua ricerca nel panorama artistico nazionale e l’impegno sociale a sviluppare scenari futuribili”.
ZAPRUDER filmmakersgroup è uncollettivo di cineasti nato nel 2000 e composto da David Zamagni, Nadia Ranocchi e Monaldo Moretti. Sono stati scelti “per la forte inclinazione visionaria, gli aspetti perfomativi legati al teatro dell’assurdo e l’effervescenza del collettivo”.
LA STORIA DEL PREMIO
Sono 35 gli artisti che, dal 2001 al 2014, hanno preso parte PREMIO MAXXI. Per molti esso ha rappresentato un importante trampolino di lancio, ed oggi sono affermati in ambito internazionale.
Nato come Premio per la Giovane Arte, è stato ospitato nel 2001 negli spazi delle ex Caserme, per le 3 edizioni successive (2003, 2005, 2007) alla Biennale di Venezia, e poi al MAXXI dal 2010.
Il Premio costituisce il nucleo fondante della collezione del museo, dal momento che, fino alla IV edizione, tutti i lavori dei partecipanti ne entravano a far parte.
Quattordici i partecipanti all’edizione 2001, chiamati a confrontarsi sul tema della migrazione: Mario Airò, Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Vanessa Beecroft, Bruna Esposito, Stefania Galegati, Miltos Manetas, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Liliana Moro, Paola Pivi, Alessandra Tesi, Vedovamazzei, Francesco Vezzoli. Nel 2003 i partecipanti sono 4, invitati a realizzare un’opera per l’allora Centro nazionale per arti contemporanee, oggi MAXXI: Charles Avery, Avish Khebrehzadeh, Sara Rossi, Carola Spadoni. Quattro anche nell’edizione 2005: Carolina Raquel Antich, Manfredi Beninati, Loris Cecchini, Lara Favaretto. L’opera Revenge di Nico Vascellari rappresenta l’edizione 2007 del Premio, la quarta.
Dal 2010, dopo l’apertura al pubblico del MAXXI, il Premio “torna” a casa. A partire da questa edizione, il MAXXI acquisisce solo l’opera del vincitore. Finalisti Rosa Barba, Rossella Biscotti, Gianluca e Massimiliano De Serio, Piero Golia. Vince Rossella Biscotti, con menzione speciale della giuria ai fratelli De Serio, il cui lavoro viene successivamente donato al MAXXI. Giorgio Andreotta Calò vince l’edizione 2012; Patrizio Di Massimo, Adrian Paci, Luca Trevisani gli altri finalisti. Nel 2014 vince Marinella Senatore, mentre gli altri finalisti sono Yuri Ancarani (il cui lavoro sarà donato al museo dagli Amici del MAXXI) , Micol Assael, Linda Fregni Nagler.