Premio Suzzara 2011
La 47° edizione del Premio Suzzara è un avamposto, un laboratorio aperto che ridefinisce la struttura
stessa dello storico premio suzzarese. Come la Casamatta, un edificio che appare come un’abitazione ma ha ben altra funzione, così con questa edizione il Premio diventa un dispositivo nuovo, agito nella
città, negli spazi pubblici di Suzzara con l’intento di generare una nuova relazione tra premio, museo e
territorio.
Comunicato stampa
Casamatta
47° EDIZIONE PREMIO SUZZARA
Umberto Cavenago e Giancarlo Norese, Mme Duplok,
Giovanni Morbin, Andrea Nacciarriti
A cura Emma Zanella e Alessandro Castiglioni
dal 18 settembre al 23 ottobre 2011
La 47° edizione del Premio Suzzara è un avamposto, un laboratorio aperto che ridefinisce la struttura
stessa dello storico premio suzzarese. Come la Casamatta, un edificio che appare come un’abitazione
ma ha ben altra funzione, così con questa edizione il Premio diventa un dispositivo nuovo, agito nella
città, negli spazi pubblici di Suzzara con l’intento di generare una nuova relazione tra premio, museo e
territorio. Una relazione fatta di attenzione, arricchimento reciproco e che vede nell’esperienza dell’arte
un momento di riflessione e azione sul presente.
Il progetto, curato da Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, coinvolgerà diverse sedi della città e avrà
come centro il museo che per l’occasione sarà trasformato in una sorta di laboratorio dove poter
prendere parte ai processi messi in campo dagli artisti e osservare lo sviluppo delle diverse opere.
“La premessa a questa edizione del Premio Suzzara è quella di riconsiderare e ridefinire l’identità del
premio stesso e le sue le relazioni, sociali e culturali, con città e museo. Questo processo di
rinnovamento affonda le proprie radici su un principio di continuità con la tradizione e gli obiettivi
originari che hanno portato alla nascita del premio. Questi possono essere sintetizzati in una forte
relazione con il territorio, il tessuto cittadino e sociale, l’impegno verso una cultura civica attenta e
attiva”.
Umberto Cavenago e Giancarlo Norese, Mme Duplok, Giovanni Morbin e Andrea Nacciarriti, sono gli
artisti invitati a cimentarsi con lavori relazionali studiati ad hoc per gli spazi del museo e del tessuto
urbano e territoriale circostante. Sono stati scelti in relazione alla capacità di progettare dispositivi,
sistemi relazionali che attivino un differente dialogo tra i luoghi della quotidianità suzzarese e la più
profonda identità degli stessi.
In questa prospettiva l’opera d’arte diventa uno strumento di riflessione e consapevolezza sul presente,
non uno statico oggetto estetico, bensì un insieme di azioni, pratiche, discussioni costruite attorno
all’ipotesi di una possibile interpretazione del reale.
Per l’occasione anche la storica collezione della Galleria del Premio Suzzara verrà riallestita esponendo
opere conservate mai o poco esposte e opere degli artisti invitati al Premio come approfondimento del
loro lavoro e ulteriore relazione con la storia del Museo.
L’edizione, parte del progetto Distretti Culturali promosso e realizzato da Fondazione Cariplo, verrà
inaugurata domenica 18 settembre e rimarrà visibile al pubblico sino al 23 ottobre 2011. Eventi
collaterali animeranno e arricchiranno tutto il periodo espositivo.
Gli interventi della 47° edizione del Premio Suzzara
Ufficio di revisione antropica (indagine sul premio Suzzara)
Umberto Cavenago e Giancarlo Norese
Un’indagine condotta in sito sulla percezione del Premio, delle sue ragioni, della sua storia e della sua
identità nel territorio suzzarese. Partendo da uno studio dell’archivio storico del premio e dalle relazioni
quotidiane che i cittadini di Suzzara intrattengono con gli spazi pubblici e sociali, compreso dunque
quello museale.
L’esito conclusivo del lavoro sarà un’installazione mix mediale che si ricollegherà e sistematizzerà gli
aspetti, i progetti, i processi e i prodotti più interessanti nati all’interno del laboratorio e rimarrà
patrimonio del museo di Suzzara.
Giancarlo Norese (1963), vive e lavora a Milano.
La sua attività come artista, a partire dalla metà degli anni Ottanta, si sviluppa spesso attraverso progetti
collaborativi e all’interno delle c.d. social practices. Tra le mostre più importanti si ricordano: la personale presso la
Galleria Neon (Bologna) e i progetti realizzati per Villa Medici (Roma), 42ª e 48ª Biennale di Venezia, P.S.1
Clocktower Gallery, Performa 07 (New York), Galerija Śkuc (Lubiana), Arte Continua (San Gimignano), Fondazione
Pistoletto (Biella), Tent (Rotterdam), Assab One (Milano), Museo Riso (Palermo). Tra i vari riconoscimenti, il
Premio Terna conseguito nel 2010. Ha pubblicato diversi libri editi tra gli altri da Charta, Galleria Massimo De
Carlo, Istituto Svizzero di Roma, La Rada di Locarno.
Umberto Cavenago (1959), vive e lavora a Milano.
La ricerca dell’artista spazia dall’interesse per le relazioni fisiche, meccaniche, tra spazio, forma e funzione fino
all’utilizzo di tecnologie digitali e legate ai new media.
Tra le sue più importanti esposizioni si segnala: 44° Biennale di Venezia nel 1990. Sempre nel 1990 è invitato alla
mostra L’altra scultura all’Institut Mathildenhöe di Darmstadt. Nel 1996 una sua mostra è ospitata alla Galleria
Nazionale d’Arte Moderna di Roma e partecipa con una sala personale alla 23° Biennale Internazionale di San Paolo
in Brasile. Nel 1998 è invitato alla mostra Due o tre cose che so di loro, al PAC di Milano e nel 2000 vince una
residenza presso l’ IASKA di Kellerberrin, in Australia. Tra le mostre più recenti si ricordano le partecipazioni alle
mostre dedicate alla Scultura italiana del XX e XXI Secolo presso la Fondazione Pomodoro ed i progetto presso La
Rada di Locarno e MCA di Valletta, Malta.
Conversione obbligata
Mme Duplok
Mme Duplok ha progettato per il Premio Suzzara un intervento di arte pubblica in città che tiene conto
delle specificità sociali, architettoniche e paesaggistiche del luogo e vi si relaziona, determinando anche
un mutamento percettivo capace di evidenziare le potenzialità, i problemi o le caratteristiche dell’area
in cui si colloca.
La presenza di numerosi ed eterogenei gruppi etnici (sikh, pakistani, marocchini), apparentemente ben
integrati nell’economia della zona, favorisce un’analisi sulle società umane che hanno ben altre
caratteristiche oltre a quelle meramente economiche.
Da qui il progetto e la sua natura interrogativa rispetto alle consuetudini e alle convinzioni dei cittadini.
Lo sbarramento di una via che giunge alla piazza e un passaggio “obbligato” attraverso l’edificio
religioso, senza banalizzare il tema della fede umana, farà risaltare il momento della deviazione e
dell’incontro come passaggio forte anche della contemporaneità.
Mme Duplok si costituisce nel maggio 2003 associando personalità e competenze diverse negli ambiti
dell’architettura, della grafica, della filosofia. Come gruppo aperto, a partire da quella data partecipa ad alcuni
concorsi di public art, la quale viene a costituire lo specifico dei suoi interessi, della sua riflessione e del suo
operare artistico.
Nel 2004 vince il Premio Nazionale di Arti Visive Città di Gallarate con il progetto Pollicino. Nel 2006 partecipa alla
XV Biennale di Parigi e nel 2009 vince il concorso Twister. Rete musei Lombardia per l’arte contemporanea.
Tra le principali mostre: Z.A.T., Zone Artistiche Temporanee, Gallarate, 2004; Montecchio Maggiore VI, 2005;
Contact, Milano, 2006; PortArte06, Ombre. Riflessi di contemporaneo, Bergamo XV, 2006; Biennale di Parigi,
Parigi, 2006; Urban e Pu blic Art: i luoghi possibili, Milano, 2007; ArteAmbiente, Milano, 2007; La tour de Babel,
Mons (B), 2007; La memoria delle forme, Lonate Pozzolo VA, 2008; Apartmentart, Milano, 2008; Roaming,
Assabone Milano, 2008; Sit-Art, Milano, 2008; Nottebianca, Varese, 2008; Fondazione Stelline, Milano, Gam
Gallarate e altre sedi, 2008; Lausanne Jardins, Lausanne (Ch), 2009; Art-Bliz, Museo Microcollection, Busto
Arsizio, 2009; Babel, Musée Ianchelevici La Louviere (B), 2009; Twister, Museo Bodini Gemonio VA, 2009; The
group show, Galleria d’arte Moderna Gallarate VA, 2009; > Plaza, XX anniversario della caduta del Muro di Berlino,
Milano, 2009.
La quarta settimana
Giovanni Morbin
Oggigiorno un mese ha sei settimane, nessuno lo sa? Lo sanno purtroppo coloro che nemmeno
conoscono il numero cinque.
Un fornaio e i suoi pani, gli stessi che vende ogni giorno.
Quel giorno quei pani avranno la forma di teste, di teste viste di fronte e la faccia sarà la faccia
dell’artista.
Le ceste, sul muro che guarda l’ingresso, ricolme di pane, ricolme di teste che stanno adagiate fino a
quando qualcuno le coglie e le mangia … quel giorno, quel pane, nell’insolita forma si cede ma senza
denaro in ritorno.
La spesa, leggera di soldi non spesi, impone uno scomodo gesto che è quello che addenta una faccia,
che è quello che solleva la tasca.
La quarta settimana, la più dura per la famiglia media.
Il pane è gratis e prenderlo è facile. A casa ci si renderà conto di mangiare una faccia che sollevi la
propria disperazione con quella di un altro.
Giovanni Morbin (1956). Vive e lavora a Cornedo Vicentino.
Le sue opere (azioni, oggetti, fotografie) mirano a una modificazione del comportamento e della percezione, propri
o dello spettatore.
Tra le principali mostre personali: estatic, Campo volo, Lid, Torino, 2010; Artericambi, Verona, 2010; Istituto di
cultura svizzero, Roma, 2010; Gallerija Gregor Podnar Ljubljana (SLO), 2010; Artericambi, Verona, 2008; STRADE
BLUARTE SP65, Pianoro, Loiano, Monghidoro, 2007; O´artoteca, Milano, 2007; Artericambi, Verona, 2005; galleria
NINAPI’, Ravenna, 2005; Villa Clementi, Malo, Vicenza, 2004; Studio Leonardi V-idea, Moderna, 2003; Concerto a
Perdifiato, partitura per quindici strumenti Galleria d’Arte Moderna, Modena, 2003; Museo Casabianca
Malo, Vicenza, 2002; Strumento a Perdifiato (installazione in quindici luoghi diversi della città), Concerto a
Perdifiato, partitura per venti Produzentengalerie, Saarbrücken, Germania, 1998; Strumento a Perdifiato
(installazione in venticinque luoghi diversi della città, concerto a Perdifiato, partitura per venticinque strumenti,
Associazione Interzona, Verona.
Tra le principali mostre collettive: Museo d’arte contemporanea Villa Croce, Genova, 2010; Mestni, Ljubljana,
2010; Palazzo della Gran Guardia, Verona, 2010; Mart, Rovereto (TN), 2010; Via Farini, Milano, 2009; ABI 23
Vicenza, 2009; ARTISSIMA 15, Torino, 1998; Villa Toppo di Florio (UD), 2007; Strade bluarte, SP65, Bologna-
Loiano-Moghidoro, 2007; Spazio Albanese, Vicenza, 2004; O´artoteca, Milano, 2003.
Untitled [If You Would Comeback Home]
Andrea Nacciarriti
Dal testo che Zavattini scrisse nel 1948 per la prima edizione del Premio Suzzara: “Verrà un giorno,
infatti, in cui ogni uomo avrà un quadro o una statua nella sua casa, perché sarà scomparsa la paura
che divide dall'arte i poveri, i contadini, gli umili. Forse la colpa di questa paura è dei pittori, degli
scultori, dei poeti che si lasciano volentieri credere oriundi di una regione celeste”.
Il progetto tocca la storia del Premio e le relazioni tra contesto pubblico e privato nel piccolo sistema
suzzarese. Un’indagine archivistica ed una serie di scatti fotografici racconteranno infatti gli spazi in cui
erano accolte le opere prima dell’istituzione della Galleria, sviluppando un dialogo tra presente e
passato, committenza privata e l’urgenza sociale che l’arte contemporanea, in ogni epoca, reclama.
Andrea Nacciarriti (1976) vive e lavora a Milano.
La sua ricerca si caratterizza per una forte relazioni tra la progettazione di ogni intervento artistico e le condizioni
ambientali, spaziali e antropometriche che caratterizzano lo specifico contesto in cui il lavoro si inserisce.
Tra le sue più recenti esposizioni si segnala: Crystallize, Franco Soffiantino Gallery, Torino; Lass than air,
Showroom Elica, in occasione della 49a editione Salone Internazionale del Mobile (Fuori Salone), Milano;
Sleepingtime, Franco Soffiantino Gallery, Torino; Roaming, Museo di arte contemporanea Villa Croce, Genova;
Persona in meno, Palazzo Re Rebaudengo, Guarene (CN) & Loggia degli Abati di Palazzo Ducale, Genova; Ars
(Artists in Residence Show) Fondazione Arnoldo Pomodoro, Milano; Ibrido PAC, Milano. Tra i premi vinti Artist in
Residence "Pro Artibus Foundation", Ekenäs in Raseborg, Finlandia; Premio Terna 03; Pagine bianche d’autore Seat
Pagine Bianche. Vincitore per la regione Marche.