Presentazione di S/#01 L’Attesa di Laura Pugno
Presentazione del libro della mostra L’Attesa di Laura Pugno, pubblicazione nata dal primo episodio del progetto Spazio Instabile, che ha avuto luogo nel settembre 2020 a Colle Val D’Elsa, Siena, durante 2050 Archifest – abitare il mondo altrimenti, il festival di architettura organizzato dal Comune.
Comunicato stampa
Domenica 12 dicembre alle ore 11:30, presso la Libreria Brac, Firenze Via de’ Vagellai 18 r Laura Pugno, Pietro Gaglianò e il Collettivo Fare Mente Locale presenteranno il libro della mostra L’Attesa di Laura Pugno, pubblicazione nata dal primo episodio del progetto Spazio Instabile, che ha avuto luogo nel settembre 2020 a Colle Val D'Elsa, Siena, durante 2050 Archifest - abitare il mondo altrimenti, il festival di architettura organizzato dal Comune.
L'Attesa è stata molte cose: prima fra tutte una massa di ghiaccio di 2 tonnellate, l’opera che durante il suo processo di fusione per 5 giorni ha occupato il pavimento dello spazio. Poi è diventata un progetto digitale con cui l'artista ha tradotto il proprio lavoro per il web, dove l'immagine del ghiaccio si dissolve più o meno rapidamente a seconda della temperatura rilevata dall’algoritmo.
L’ Attesa è anche una pubblicazione realizzata come un prodotto ibrido tra il catalogo d'arte e il libro d'artista, in cui alcune lavorazioni fatte a mano rendono ogni copia unica. Il libro è arricchito da due testi, il primo tratto da un’intervista a Laura Meoni, cittadina e testimone dell'evoluzione recente di Colle Val d'Elsa, la quale ci racconta della sua città intrecciando la storia con le proprie vicende personali. Il secondo è un glossario con cui Pietro Gaglianò racconta Laura Pugno - a parole - alla lettera G troviamo la parola “Ghiaccio”: “Il ghiaccio era lì, a definire se stesso, l’architettura che lo conteneva, le regole della geometria e quelle della fisica. In più evocava disastri ecologici (come lo scioglimento delle banchise polari e dei ghiacciai) ma anche scenari sublimi (ah, i dipinti di Caspar David Friedrich) o eroici esploratori (oh, Ernest Shackleton! Oh, Umberto Nobile). Ma soprattutto il ghiaccio era lì a misurare il tempo e in questo ribadiva la centralità di chi osservava: gli esseri umani, che del tempo sono i soli ad avere una misura intellettuale.”
Ingresso libero con green pass o certificazione equipollente.