Presente I Futuro
Otto artisti accomunati dall’appartenenza alla linea espositiva di orientamento rigorosamente minimal ed aniconico della galleria.
Comunicato stampa
La galleria Fabbri Contemporary Art chiuderà la stagione espositiva con la mostra collettiva dal titolo Presente / Futuro in cui saranno presentate opere di Stéphane Bordarier, Matt McClune, Alan Johnston, Paolo Radi, Aurelio Sartorio, Sean Shanahan, Roy Thurston, Jan Van Der Ploeg.
Otto artisti accomunati dall’appartenenza alla linea espositiva di orientamento rigorosamente minimal ed aniconico della galleria. Ad alcuni di loro (Radi, Shanahan, Thurston, Van Der Ploeg) la galleria ha già dedicato una mostra personale nella prima metà della stagione, mentre gli altri (Bordarier, McClune, Johnston, Sartorio) saranno i protagonisti degli eventi della galleria nella prossima stagione espositiva. La mostra, dunque, mette in relazione di continuità e coerenza, la ricerca e i linguaggi degli artisti del “presente” della galleria con quelli che saranno presentati nel “futuro”.
Stéphane Bordarier nasce nel 1953, vive e lavora a Nimes (Francia). Nei suoi lavori ricopre la tela con un leggerissimo strato di colore che poi invade con monocromie intense e compatte creando una sorta di “territorio sul territorio” i cui confini rimangono asimmetrici rispetto al perimetro della tela. Sono colori che dialogano ritmicamente e dialetticamente con gli orli della tela lasciati bianchi, esaltandone il piano percettivo e conferendo una centralità e un potere spaziale inedito alla pittura. Ha esposto in importanti gallerie e musei a Parigi, Montpellier, Nizza, Dusseldorf, Nimes. In Italia ha esposto a Perugia nel 1994, Milano e Bologna nel 1996 e a Livorno in una mostra personale alla galleria Peccolo nel 2001.
Matt McClune nasce a Worcester, in Massachusetts nel 1973. Vive e lavora a St. Romain, in Borgogna (Francia). Realizza i suoi lavori su superfici di alluminio anodizzato che consente di ottenere un effetto traslucido del colore e di entrare in una particolare risonanza con la luce. Le campiture di colore testimoniano un gesto pittorico di grande energia e altrettanta soavità che produce vibrazioni luminose a diverse condensazioni di materia, estremamente rarefatta nella parte centrale dell’opera e più compatta verso l’esterno. Ha esposto a Basilea, Boston, Los Angeles e New Mexico. Tra le sue ultime esposizioni personali più importanti: nel 2011, la personale alla galleria Renate Bender di Monaco.
Alan Johnston nasce a Edimburgo nel 1945 dove attualmente vive e lavora. Il suo lavoro mette in relazione la pittura con lo spazio architettonico circostante. Le opere presentate in mostra sono realizzate su tavole di legno, ricoperte di gesso e dipinte a pastello a olio e grafite; un’armonia di bianco e nero che nasce dallo studio di un’impostazione spaziale scarna e asciutta che ha l’effetto della punteggiatura in una frase. Il suo lavoro è stato esposto alla Tate Gallery di Londra, al Museum of Modern Art di Oxford, alla Scottish National Gallery of Modern Art di Edimburgo, al Whitney Museum di New York e in molte prestigiose gallerie in Europa, Stati Uniti e Australia. Collabora con importanti studi di Architettura di Tokio.
Paolo Radi nasce a Roma nel 1966 e qui si diploma all’Accademia delle Belle Arti. Vive e lavora a Roma. Le sue opere non sono né pitture né sculture, ma forme leggere plasmate nello spazio che dialogano con la luce aspirando al superamento del limite fisico del luogo contingente entro cui sono collocate. Realizzate in perspex, pvc e acrilico divengono soglie tra pieno e vuoto, analogia di flussi di coscienza in espansione. Esordisce nel 1992 alla rassegna “Giovani artisti IV” al Palazzo delle Esposizioni di Roma .Nel 2002 realizza il suo lavoro presso la Fondazione “Sculpture Space” di Utica, New York. Nello stesso anno è vincitore del “Premio Giovani/Scultura” dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2003 è invitato alla XIV Quadriennale “Anteprima Napoli”, Palazzo Reale e nel 2006 partecipa alla X Biennale di Architettura, Venezia. Tra le recenti esposizioni si ricorda Experimenta e la collezione Farnesina del Ministero degli Affari Esteri che punta alla promozione delle opere delle ultime generazioni all’estero.
Aurelio Sartorio nasce a Milano nel 1964, dove attualmente vive e lavora. La sua ricerca pittorica è strutturale e rigorosa e al tempo stesso poetica e visionaria. L’artista dipinge sommando strisce di dimensioni variabili di puro colore, alternando andamenti orizzontali e verticali fino a ottenere una fitta tessitura ortogonale. Sperimenta cromie, ritmi e tensioni visive sospese in dialettiche percettive che lo portano a “inventare” colori nuovi e nuovi equilibri fatti di contrasti e continuità che trascendono le regole della geometria pur compiendosi in essa, e varcano le soglie dei dualismi cromatici di chiaro/scuro, caldo/freddo, pesante/leggero. Ha esposto in importanti mostre collettive e personali tra cui ricordiamo nel 2004 galleria Rubin e nel 2011 Midali a Milano.
Sean Shanahan nasce a Dublino nel 1960. Vive e lavora a Montevecchia (Lecco). Le sue opere sono uno straordinario esempio di minimalismo concettuale che si pone il problema fenomenologico della rappresentazione della realtà e della dialettica tra uno spazio fisico e uno concettuale. Indaga le dinamiche della strutturazione visiva della forma servendosi del disegno e della pittura. I suoi lavori sono rigorosamente monocromi, ottenuti attraverso continue velature di colore. Il dialogo con lo spazio e il richiamo all’asciutta essenzialità del “come” preservano l’opera in una purezza eidetica che allude alla dialettica tra essere e apparire. Le sue opere fanno parte d’importanti collezioni pubbliche e private internazionali, tra cui la prestigiosa collezione Panza. Tra le mostre personali del 2011 ricordiamo: Placery, Tracery, Dum Umeni, House of Art, Budweis (CZ); Oasery, Tracery, The Golden Bought, Hugh Lane Gallery, Dublin (IRL); e tra le collettive Alla luce dlla croce, Arte antica e contemporanea a confronto, Fondazione Lercaro, galleria d’Arte Moderna, Bologna.
Roy Thurston nasce a Huntingon negli Stati Uniti nel 1949. Vive e lavora a Los Angeles. Realizza le sue opere su lastre di acciaio, alluminio e rame ottenendo un effetto di luce avvolgente che annulla la distanza tra soggetto e oggetto. La materia argentea e riflettente, evoca leggerezza e forza, come se ripercorresse la possibilità della materia di divenire sempre più rarefatta fino a scomparire dietro uno sguardo in uno scintillio abbagliante in cui non resta nulla se non il riflesso dell’immagine dell’osservatore. Ha esposto in molte mostre personali in California, San Francisco, Boston, Los Angeles, Santa Fe e in molte collettive negli Stati Uniti e in Europa. Alcune sue opere fanno parte della prestigiosa collezione Panza.
Jan Van Der Ploeg nasce ad Amsterdam nel 1959, vive e lavora ad Amsterdam. I suoi lavori sono strutture geometriche fatte d’intese cromatiche decise e incisive, occupano uno spazio scultoreo, vogliono essere dichiarazioni di fatti artistici e non espressioni di emozioni. Impianti quasi optical che trascinano lo spettatore in orizzonti di mondi e di forme meditative, luoghi non luoghi fuori dal tempo. Tra le sue mostre personali più recenti nel 2009 : Huston, Chicago e New York, nel 2010/ 2011 in Europa: Amsterdam, Colonia, Parigi, Brest, Düsseldorf, Milano; in Giappone: Shibukava; in Australia Sidney e Perth; in Nuova Zelanda: Wellington e Dunedin. Tra le collettive più recenti in Italia: The PratoProject, al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato.