Preziosa Opera. Capolavori dell’arte e tradizione orafa a Valenza

Informazioni Evento

Luogo
VILLA SCALCABAROZZI
Via Giuseppe Mazzini , Valenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì:15-19
sabato e domenica: 11-19
lunedì chiuso
25 dicembre chiuso

Vernissage
13/12/2014

ore 18

Contatti
Email: press@museodelgioiellovalenza.it
Biglietti

5 euro, ridotto 3 euro

Patrocini

promossa dal Comune di Valenza con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.

Artisti
Giorgio de Chirico, Andy Warhol, Filippo De Pisis, Umberto Boccioni, Felice Casorati, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giovanni Boldini, Domenico Induno
Curatori
Domenico Maria Papa
Generi
arte moderna e contemporanea, collettiva, arti decorative e industriali

La mostra “Capolavori dell’arte e tradizione orafa a Valenza” riapre le sale del futuro Museo del Gioiello dopo il successo dello scorso anno della mostra Tesori d’Arte a Valenza.

Comunicato stampa

Negli spazi di Villa Scalcabarozzi a Valenza aprirà il 14 dicembre 2014 la mostra Preziosa Opera. Capolavori dell'arte e tradizione orafa a Valenza, promossa dal Comune di Valenza con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.
La mostra, a cura di Domenico Maria Papa, organizzata dal Centro Comunale di Cultura e visitabile fino al 25 gennaio 2015, riapre le sale del futuro Museo del Gioiello dopo il successo dello scorso anno della mostra Tesori d'Arte a Valenza.

Umberto Boccioni, Filippo De Pisis, Giovanni Boldini, Domenico Induno, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Giuseppe Pellizza Da Volpedo e Andy Warhol sono solo alcuni dei nomi scelti per illustrare il panorama artistico nel quale si è formata la tradizione orafa valenziana. Molte le opere provenienti dai musei e dai collezionisti privati che anche in questa occasione mettono a disposizione del pubblico un patrimonio artistico inestimabile.
Il percorso espositivo si snoda da fine '800 a tutto il '900 fino alle generazioni artistiche più recenti, alternando opere pittoriche, sculture e oggetti preziosi.
“Le oltre 100 opere presenti tra dipinti, sculture e gioielli – dichiara il curatore Domenico Maria Papa – trasformeranno le sale di Villa Scalcabarozzi in una vera e propria Wunderkammer, una camera delle meraviglie di preziosità. Raccogliendo opere molto diverse per epoca, materiali e intenti, ed essendo, per scelta, un’esposizione non sistematica, il percorso espositivo mostra come l’arte, quando è realizzata con maestria e cura, accoglie le finalità più alte e apprezzabili della tradizione artigianale. Al tempo stesso, l’artigianato più nobile dialoga con l’arte della quale mette in pratica insegnamenti e sperimentazioni”.
In mostra, un nucleo di opere, soprattutto ritratti, tra fine Ottocento e inizi Novecento, in cui sono rappresentati gioielli, con opere - tra gli altri - di Federico Zandomeneghi, Luigi Nono, Domenico Induno, Giacomo Grosso, Giuseppe Pellizza Da Volpedo. Altre opere mostrano come l’esecuzione raffinata e la buona pittura possano rendere a pieno l’idea di un’arte preziosa, anche quando sperimenta i limiti della figurazione. Ne sono esempi le opere di Umberto Boccioni, Felice Casorati, Plinio Nomellini, Filippo De Pisis, Giorgio De Chirico, René Magritte.
La scultura – collocata anche in esterno nel parco della Villa - è rappresentata, tra gli altri, da Arnaldo Pomodoro, Francesco Messina, Piergiorgio Colombara, Maïmouna Guerresi, Giuseppe Bergomi. Infine una ricca sezione è dedicata alle generazioni più recenti rappresentate da Maurizio Vetrugno, Mirta Carroli, Andrea Massaioli, Carlo Galfione, Plinio Martelli, Jessica Carrol, Luisa Valentini, Maura Banfo, Enrica Borghi, Carlo D’Oria, Andrea Massaioli, Michelangelo Galliani, Antonio De Luca che si sono cimentate con il tema del prezioso o con la produzione di gioielli. In mostra (e in catalogo), un contributo dello scrittore Nicolai Lilin.

“L’immagine guida della mostra riassume perfettamente l’idea originale – commenta Riccardo Massola, Responsabile Centro Comunale di Cultura. Due capolavori dell’arte italiana (uno di Giovanni Boldini, l’altro di Luigi Nono) che guardano una studentessa del nostro Liceo artistico che indossa un prezioso gioiello realizzato dagli allievi del corso di oreficeria del ForAl di Valenza. Passato e presente, artisti e artigiani/artisti riuniti insieme per mostrare le loro opere preziose, in una Villa trasformata per oltre un mese in una glocale camera delle meraviglie”.

All’evento espositivo ha contribuito il For.Al Consorzio per la formazione dell’alessandrino e gli Amici del Museo del Gioiello di Valenza, mettendo a disposizione documenti e testimonianze della tradizione orafa del territorio.
In mostra, tra gli artisti valenzani che hanno interpretato tale tradizione: Saverio Cavalli, Mario e Pierino Maioli, Paolo Spalla, Laura Rivalta.

“All’inizio del mio mandato mi ero posto - fra gli altri - un obiettivo preciso: elevare il tasso culturale della mia città al livello della grande tradizione orafa di Valenza. Con un percorso ben delineato che mettesse in risalto l’estro creativo di chi produce gioielli - – dichiara Sergio Cassano, Sindaco di Valenza.
Dunque, nel 2011 con Valenzart si esplorò il mondo degli artisti locali e fu una bellissima sorpresa. Poi, nel 2013, con Tesori d’Arte, si comprese il gusto dei collezionisti valenzani e fu uno straordinario ed incredibile successo. Ora, nel 2014, con Preziosa Opera, si è voluto andare oltre con un progetto ambizioso, curato sempre con grande competenza da Domenico Maria Papa. Si è creata una interazione o contaminazione – chiamiamola come più ci aggrada – tra l’estro creativo, l’arte figurativa e la realizzazione del gioiello. Perché è con la fusione di questi elementi che Valenza si è conquistata un primato nel mondo difficilmente eguagliabile”.

La mostra è promossa dal Comune di Valenza, con il patrocinio di Regione Piemonte e di Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisti del Piemonte, con il supporto di Fondazione CRA e Fondazione CRT.
Il catalogo della mostra è edito da Interlinea.