Primitive Migration from/to Taiwan
Evento Collaterale Biennale Architettura 2021.
Comunicato stampa
L’Evento Collaterale di Taiwan alla 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (Biennale Architettura 2021) si tiene dal 22 maggio al 21 novembre 2021 presso Palazzo delle Prigioni con il titolo Primitive Migration from/to Taiwan. Il National Taiwan Museum of Fine Arts (NTMoFA) e i team curatoriali Divooe Zein Architects e Double-Grass International Co. presentano una mostra immersiva che affronta la domanda posta dal curatore della Biennale Architettura Hashim Sarkis How will we live together? un quesito che lo scoppio della pandemia ha reso ancora più attuale e appropriato .
In passato i marinai portoghesi, costeggiando Taiwan, rimasero stupefatti dalla bellezza dell’isola: per questo la battezzarono “Ilha Formosa” (“Isola bella” in portoghese), nome con cui era nota fino a qualche tempo fa. La profonda interazione tra il ricchissimo profilo geologico e quello ecologico di Taiwan, insieme alla sua varietà di culture etniche, fa dell’isola un luogo unico. In questa sede, la proposta curatoriale mira a esplorare come Taiwan – che attualmente conta circa 23 milioni di abitanti – possa preservare il proprio modello di vita e di architettura unico, circondata com’è da ogni lato da monti, foreste e oceani. La mostra si articola lungo cinque progetti architettonici realizzati a Taiwan, il cui scopo è quello di esplorare gli effetti dell’interazione tra uomo e natura: Siu siu – Lab of Primitive Sense, Nature Monastery in Bali, Semi-ecosphere glass house for isolation and meditation, Lab of Primitive Sense e The Forest BIG.
Il progetto sperimentale Siu siu – Lab of Primitive Sense, creato dallo studio Divooe Zein Architects, nel 2014 ha conseguito il Premio per architetti emergenti della Advanced Developers Association. Originariamente realizzato nel Parco Nazionale di Yangmingshan, nei sobborghi della capitale Taipei, il progetto studia la transizione del lavoro dalla civiltà urbana alla foresta. Nell’opera vengono integrati materiali ed elementi apparentemente privi di ogni utilità pratica, come smalto, erba, statue del Buddha, fiori, fragranze, suono e yoga, nonché altri oggetti provvisti di carica spirituale, in modo da costituire un’esplorazione meditativa sulla vita dal digitale all’analogico.
Un altro progetto realizzato da Divooe Zein Architects è Semi-ecosphere glass house for isolation and meditation, costruito nel 2017 in collaborazione con Spring Pool, uno stabilimento di riciclaggio con sede a Hsinchu. Seguendo il motto “minimizzare l’impatto sulla natura e convivere con essa”, il progetto esplora cinque dei nostri sensi primitivi, creando un’architettura trascendentale. Nel mezzo della nostra era altamente digitalizzata, che ci ha avvicinati gli uni agli altri come mai prima, qualunque spazio dotato di una funzione curativa può prestarsi a diventare la nostra “casa”. Grazie alle caratteristiche e alla tecnologia del vetro riciclato di Spring Pool, la struttura evoca la possibilità di un rifugio, ovvero un ambiente simile a una caverna in cui materiali, risorse, energia e vita possono preservarsi e offrire ispirazione.
Progettata da CMP Village, The Forest BIG è una comunità sperimentale situata nel lato meridionale del Parco a Tema Shangri-La Paradise, a Miaoli. La comunità, attualmente in fase di trasformazione, raccoglie esperienze e conoscenze ricavate da attività umane e naturali. All’interno della base sperimentale sorge una foresta di pini rossi di Taiwan (Pinus taiwanensis) circondata da un ecosistema acquatico e da paesaggi idilliaci. All’esterno, invece, si trovano strutture di intrattenimento abbandonate e una foresta artificiale. In passato, il corpo principale del complesso The Forest BIG era costituito dall’acquario di un parco di divertimenti decorato con i fregi tipici dei templi cinesi. Divooe Zein ha ingegnosamente rivestito il rosso-arancio acceso della struttura originale con un grigio-bianco che nasconde qualsiasi riferimento religioso. Il tetto è stato poi ricoperto con reti anch’esse grigie e con leggere
strutture d’acciaio, così da creare un tono grigio coordinato con le serre adiacenti, mentre i battenti delle porte sono costituiti da casseforme di legno riempite di malta di cemento.
La mostra, inoltre, combina opere audiovisive e progetti di natura olfattiva, realizzati grazie alla collaborazione con il regista peruviano Mauricio Freyre, che mirano a produrre immagini concettuali e condurre un’approfondita ricerca sulla spiritualità degli odori. La collaborazione con Äi Äi ILLUM LAB, un laboratorio di produzione di candele che organizza mostre olfattive interattive, stimolerà i visitatori a vivere, attraverso i cinque sensi, un concetto curatoriale unico nel suo genere.
Primitive Migration from/to Taiwan è ospitato da Palazzo delle Prigioni, un antico carcere nel cuore di Venezia che costituisce uno dei monumenti principali della città. L’architettura del luogo offre ai visitatori un ambiente tranquillo che rimanda alla storia di Venezia. Per far fronte alle avversità legate alla pandemia da Covid-19, inoltre, la mostra offre la possibilità di guardare attraverso questi progetti calati nella natura e di raggiungere uno stato di serenità. Palazzo delle Prigioni è il luogo ideale per la mostra, in quanto offre ampi spazi vuoti da dedicare alla creatività e all’esposizione di opere nuove, incluse alcune videoproiezioni, mantenendo al tempo stesso le caratteristiche originali dell’edificio.
Liang Yung Fei, direttore del NTMoFA, ha così commentato: “Il tema del nostro evento collaterale alla Biennale Architettura 2021, Primitive Migration from/to Taiwan, in questi tempi senza precedenti è più che mai attuale. La nostra mostra non esplora soltanto temi legati a Taiwan, ma ripensa anche le implicazioni architettoniche della coesistenza tra uomo e natura sullo sfondo di un più ampio discorso contemporaneo e globale”.
Divooe Zein, direttore di Divooe Zein Architects, afferma: “In linea con il titolo Primitive Migration from/to Taiwan, la mostra cerca di esplorare i modi in cui l’architettura reagisce al nostro ambiente, ai nostri sensi, sentimenti, esperienze e altro ancora, nonché il ruolo dell’architettura tra mondo civilizzato e naturale, sottolineando, in ultima analisi, l’interazione interdisciplinare che caratterizza l’architettura di Taiwan”.