Primo Conti – Il Novecento
Dipinti eseguiti tra il 1915 e il 1984. A corollario dell’esposizione tre conferenze su Moda e costume, Officina Fiorentina – Overview su 88 anni di ricerche artistiche a Firenze, La Musica del Novecento.
Comunicato stampa
La Mostra Il Novecento di Primo Conti, a cura della Fondazione Primo Conti, promossa e sostenuta dalla Provincia di Firenze, propone al pubblico un’esposizione di 13 dipinti che il Maestro Primo Conti ha eseguito tra il 1915 e il 1984, di proprietà del museo omonimo. La mostra, corredata da una sezione documentaria, è dedicata in modo particolare agli studenti delle scuole superiori, che avranno la possibilità di prenotare visite guidate gratuite (in orario 10-15).
A corollario dell’esposizione, anche tre conferenze, a ingresso libero su Moda e costume (16 novembre, 16.30), Officina Fiorentina. Overview su ottantotto anni di ricerche artistiche a Firenze (19 novembre, 16.30), La Musica del Novecento (26 novembre, ore 16.30).
La mostra rientra nel percorso museale di Palazzo Medici Riccardi. La partecipazione alle conferenze è gratuita.
Biografia
Primo Conti nasce a Firenze il 16 ottobre del 1900. A undici anni dipinge il suo primo quadro, un autoritratto su cartoncino; a tredici compone l’opera musicale Romanza per violino e pianoforte. Al 1913, in occasione della mostra futurista organizzata da “Lacerba”, risalgono i suoi primi contatti con Soffici, Marinetti, Palazzeschi e Papini. Quest’ultimo gli regala una cartolina con dedica: “Al più giovane e intelligente visitatore dell’Esposizione futurista”. Nel 1917 costituisce con Baldessari, Ginna, Lega, Venna, Neri e Vieri Nannetti, Spina e Rosai, il gruppo futurista fiorentino.
Tra il 1917 e il 1921 pubblica una raccolta di prose poetiche Imbottigliature ed entra in contatto con i maggiori esponenti delle avanguardie, fra cui Picasso. Fonda con Corrado Pavolini la rivista “Il Centone” (1919) alla quale collaborano Rosai e Lega, e l”Enciclopedia”, una rivista satirica in formato tascabile considerata un raro esempio di dada italiano.
Nel 1920 pubblica La fanfara del costruttore e partecipa alle principali rassegne futuriste in Italia e all’estero.
Nel 1928, invitato da Margherita Sarfatti, espone il Ritratto di Pirandello alla seconda Esposizione del Novecento.
Nel 1930 sposa Munda Cripps. La vita familare, con la nascita delle due figlie, ispira una serie di opere ricche di contenuti personali e poetici: Bambina e farfalla, Bambina con coniglio di gomma, Ritratto della moglie, Frutta dall’alto, Nudino.
Dal 1935 al 1939 collabora al Maggio Musicale Fiorentino creando scenografie, bozzetti e costumi.
Nel 1941 è titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Espone con De Chirico alla Galleria Firenze e in occasione della “Rassegna di cinquant’anni di pittura italiana” alla Galleria Barbaroux di Venezia (1949).
Nel 1962 a Palazzo Strozzi viene organizzata una mostra per celebrare i cinquant’anni della sua pittura e nel 1980 nella Sala Bianca di Palazzo Pitti gli viene dedicata un’imponente rassegna. Nello stesso anno nasce la Fondazione che porta il suo nome, nel 1983 La gola del merlo, la sua autobiografia sotto forma di intervista rilasciata a Gabriel Cacho Millet.
Muore a Fiesole il 12 novembre 1988.