Primo piano d’artista – Fabio Viale
Tutte le sculture di Viale impressionano per il virtuosismo tecnico, incantano per la sinuosa bellezza delle superfici le cui forme, ispirate a oggetti di uso comune, ribaltano il consueto modo di guardare alle sculture marmoree con sorprendente ironia.
Comunicato stampa
Fabio Viale ha un coinvolgimento fisico totalizzante con le proprie opere. L’artista ha scelto di lavorare quasi esclusivamente con il marmo, materiale la cui lavorazione richiede già di per sé un certo physique du rôle. Alcune delle sculture sono inoltre pensate per essere ‘opere performative’ che richiedono azioni fisiche apparentemente impossibili. In una delle sue performance più stupefacenti, Viale ha fatto navigare, dalle acque del Tevere a Roma al lago del Gorky Park a Mosca, un’imbarcazione in marmo, dotata di motore fuori bordo, dal peso di 600 chili (Ahgalla, 2002). In un’altra occasione, ha spinto la replica in marmo bianco di Carrara di uno pneumatico per mezzi pesanti dal peso di una tonnellata per le vie di Torino (Opera Rotas, 2005).
Entrambe le opere sono presenti in questa mostra, nella manica lunga del Museo del Novecento, insieme a due nuove creazioni. Nella prima, due cassette in plastica sono state messe insieme per creare uno Stargate, un portale stellare attraverso il quale si può accedere ad altri mondi e universi. L’opera infatti è accessibile e chiunque può entrarci dando via alla materializzazione di un antico sogno infantile, la possibilità di trasformare un oggetto comune in qualcosa di magico, strumento di accesso ad avventure fantastiche. Arrivederci e grazie nasce invece dal desiderio di trasformare un oggetto effimero (due sacchetti in carta forati), destinato a essere usato e poi gettato via, in una scultura in marmo bianco, algida e preziosa, dall’aurea quasi totemica. L’opera ha vinto il primo premio della giuria del Premio Fondazione Henraux 2012.
Tutte le sculture di Viale impressionano per il virtuosismo tecnico, incantano per la sinuosa bellezza delle superfici le cui forme, ispirate a oggetti di uso comune, ribaltano il consueto modo di guardare alle sculture marmoree con sorprendente ironia.
In occasione della mostra è stata pubblicata l’opera monografica Primo Piano d’Artista: Fabio Viale che raccoglie numerose illustrazioni delle quattro opere in mostra comprese le varie fasi della lavorazione, un’intervista all’artista e una selezione di altre ventuno opere. Il volume, curato da Alessandra Galasso, art direction di Massimo Pitis, pubblicato da artivista, è disponibile presso la libreria del Museo del Novecento oppure su www.amazon.it.