Primo Tamagnini – Mirabile avventura d’arte
La mostra dedicata a Primo Tamagnini è la prima di una rassegna dedicata a tre artisti contemporanei pratesi di nascita o di adozione.
Comunicato stampa
Il Museo di Palazzo Pretorio inaugura il 24 maggio la mostra Tamagnini. Mirabile avventura d’arte, a cura di Giulia Ballerini: l’omaggio ad un artista che torna protagonista nella scena espositiva della città dove ha sempre vissuto e lavorato.
“La mostra dedicata a Primo Tamagnini inaugura una rassegna dedicata a tre artisti contemporanei pratesi - di nascita o di adozione - non più giovani, che attraverso le loro espressioni artistiche hanno contribuito a rendere la nostra città più ricca di colori, segni, volti, paesaggi” spiega Rita Iacopino, direttrice del Museo di Palazzo Pretorio. “La mirabile avventura d’arte di Tamagnini stupisce per la vivacità delle composizioni e la freschezza dei colori, evocativi, ma anche realmente costruiti grazie ad assonanze e percezioni, sempre veri e, dopo tanta vita, pienamente consapevoli”.
"Sono davvero grata dell'opportunità di curare questa mostra. Primo Tamagnini ha avuto l'onore di essere recensito dai maggiori storici dell'arte italiani, dunque poter inserirmi in una tale fortuna critica è un bel privilegio” commenta Giulia Ballerini, curatrice della mostra. “Tamagnini è un vero artista, che ha fatto dell'arte la sua scelta di vita, e l'ha fatto scegliendo Prato come luogo in cui vivere e lavorare. É significativo che il museo della città renda omaggio ad un artista maturo che tanto si è legato a Prato: il mio intento è stato quello di mettere in evidenza l'inedita e più recente produzione, ma al contempo ricostruire in una sala retrospettiva l'evoluzione del percorso artistico di Tamagnini, la maturazione della sua ricerca sul segno. Ringrazio l’artista e la famiglia Tamagnini, in particolare la figlia Tatiana, per la disponibilità e la preziosa collaborazione”.
In due sale al piano terra del Museo, la mostra accoglie un nucleo di trentadue opere che coprono l’arco temporale della lunga carriera di Primo Tamagnini: le creazioni degli ultimi venti anni, tra le quali alcune realizzate di recente, e una retrospettiva di tutte le fasi attraversate dall'artista dagli esordi fino al 2010 circa.
Il percorso espositivo dedicato all’artista dal Museo di Palazzo Pretorio evidenzia il lirismo delle origini rappresentato dagli olii su tela degli anni Settanta - delicati e già sintomatici della sua sussurrata poetica – insieme agli splendidi polittici e alle opere “segno come colore e forma” della fase più matura tra gli anni Ottanta e Novanta. Non mancano alcune installazioni metalliche, che testimoniano la continua crescita stilistica di Tamagnini, in cui gli elementi cuneiformi dei dipinti si traducono in cunei più affilati e appuntiti sotto forma di scultura. In mostra infine un ampio nucleo di opere del periodo attuale, inedite e finora mai esposte; la sperimentazione artistica di Tamagnini ha raggiunto in questi anni, soprattutto negli ultimi mesi, uno dei momenti più alti e suggestivi: in pieno fervore creativo, è tornato alla pittura astratta, al naturalismo sintetico, come forma prediletta ma ancora una volta rinnovata e variata nell’espressione finale.
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TAMAGNINI. MIRABILE AVVENTURA D’ARTE
Museo di Palazzo Pretorio
Piazza del Comune, Prato
24 maggio – 28 luglio 2024
Tutti i giorni (escluso martedì)
Orario dalle 10.30 alle 18.30
Ingresso al Museo e alla mostra: biglietto da tariffario
Per informazioni: 0574 1837859 / [email protected]
Primo Tamagnini. Nato a Foiano della Chiana nel 1936, studia presso l'Istituto tecnico industriale. Lascia però gli studi nel 1952 per dedicarsi completamente all'attività pittorica. Nel 1960, dopo il servizio militare, si stabilisce a Prato e frequenta i corsi liberi di nudo all'Accademia delle Belle Arti di Firenze. Nel 1970 si dedica all'arte a tempo pieno. Nel 1981 arriva il riconoscimento critico, in primo luogo da Giulio Carlo Argan e da Luigi Lambertini, ha l’apprezzamento di Cesare Vivaldi, Roberto Sanesi, Carlo Ludovico Ragghianti, Bruno Corà e Francesco Gurrieri. Si susseguono molti altri successi e numerose mostre fino al 1997, in spazi pubblici e privati, tra cui Galleria Farsetti, Metastasio, Museo Pecci e Palazzo Novellucci. Il sodalizio con l’imprenditore e collezionista Bruno Tassi supporta l’operato di Tamagnini, anche attraverso la concessione del “Chiesino di San Jacopo”, che diventa suo studio e luogo di esposizione. Dal 1996 trasferisce lo studio in via G. Deledda, grazie all’amicizia con Marisa e Romolo Romani. Dal 2018 ha sentito l’esigenza di tornare ai suoi luoghi d’origine, nella ristrutturata casa-studio de “La Selce”, nella campagna di Foiano della Chiana, dove vive con la moglie Mirella e lavora. Ha tre figlie: Jovanka, Stefania e Tatiana, la quale segue e si cura con dedizione dei lavori del padre.
Giulia Ballerini. Laureata in Storia dell’Arte nel 2004, presso Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Lettere e Filosofia, ha curato e collaborato all’organizzazione di numerose mostre d’arte, oltre a pubblicare saggi e articoli di carattere scientifico sul Novecento italiano in particolare. Studiosa di Ardengo Soffici, ha lavorato presso il Museo Soffici e del Novecento italiano di Poggio a Caiano fin dalla sua apertura, nel 2009, e ne è stata la direttrice dal 2020 al 2023. Formatasi presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze, collabora da vari anni con il Dipartimento per l'Educazione - Area Scuola Giovani delle Gallerie degli Uffizi e lavora come educatrice museale per Firenze Musei (Opera Laboratori Fiorentini).