Printing new worlds
Le quattro artiste in mostra lavorano sulla modificazione di immagini reinventando paesaggi, ambienti e personaggi, riflettendo sulla società, sul valore delle immagini e la loro memoria.
Comunicato stampa
La galleria Opere Scelte inaugura, giovedì 25 settembre alle ore 18.30 in via Matteo Pescatore 11/D, la mostra Printing new worlds, con i lavori di Silvia Margaria, Denise Orrù, Demelza Spiga e Jane Ward.
Le quattro artiste in mostra lavorano sulla modificazione di immagini reinventando paesaggi, ambienti e personaggi, riflettendo sulla società, sul valore delle immagini e la loro memoria.
Con caratteristiche del tutto peculiari le artiste acquisiscono fotografie, diapositive, forme virtuali e fotocopie che evidenziano l’influenza sostanziale delle immagini non solo nell’immaginario personale e collettivo, ma anche nei ricordi e nei desideri. Allo stesso tempo, tramite un’analisi analitica e la destrutturazione delle rappresentazioni figurative, l’immagine viene demitizzata, senza scalfirne però l’aura seducente-ammaliante.
Silvia Margaria (1985 – Savigliano, Cuneo) raccoglie varie tipologie di fotografie con l’atteggiamento di chi ha il compito morale di preservare i ricordi altrui abbandonati. L’implacabile necessità di collezionare si trasforma poi in atto volitivo per dare nuova vita al passato modificando, assemblando e stratificando i materiali.
Denise Orrù (1971 – Torino) racconta l’universo femminile e l’immaginario popolare attraverso la reiterazione infinita di immagini-simbolo che elabora in modo artigianale con la dedizione tipica dei monaci amanuensi. Silhouette e colori pop si combinano in un ambiente psichedelico di oggetti e icone .
Demelza Spiga (1986 – Cagliari) navigando nel web si appropria delle immagini abbandonate che reinterpreta in modo ironico velando una nota malinconica e allo stesso tempo critica nei confronti della storia collettiva. Il risultato della manipolazione digitale è una stampa molto simile ai poster anni ’80 con cui tutti gli adolescenti tappezzavano la propria stanza.
Jane Ward (1960 – Yorkshire, United Kingdom) crea paesaggi digitali che sono ugualmente familiari e stranianti, assurdi e meravigliosi. Destruttura e ripete dettagli fotografici legandosi all’idea di distruzione e ricostruzione dell’ambiente.
L’esposizione sarà visibile fino al 25 ottobre 2014.