Profili e Gesti

Lo spazio dedicato alle arti contemporanee diretto da Alessia Caruso Fendi, inaugura il secondo atto della collaborazione con Galerie kreo.
Comunicato stampa
A Roma, rhinoceros gallery www.rhinocerosroma.com/galleria, lo spazio dedicato alle arti contemporanee diretto da Alessia Caruso Fendi, inaugura il secondo atto della collaborazione con Galerie kreo www.galeriekreo.com. Dal 21 marzo al 31 agosto 2025, la nuova mostra “Profili e Gesti” presenta le opere dei designer Marco Campardo, Pierre Charpin, Jaime Hayon, Jean-Baptiste Fastrez e Chris Kabel.
Questa seconda collaborazione tra Galerie kreo e rhinoceros gallery presenta cinque designer le cui pratiche abbracciano la sperimentazione dei materiali, l’artigianalità e l’espressione artistica, ognuno con una prospettiva distinta.
Attraverso un dinamico gioco di forme, profili e gesti, la mostra evidenzia come il design plasmi lo spazio, il movimento e la percezione. Tra le gallerie di design più influenti a livello internazionale, Galerie kreo si definisce come un vero “laboratorio di ricerca”, dedicandosi alla creazione di pezzi contemporanei in edizione limitata, realizzati esclusivamente per lei dai più importanti designer.
“Sono orgogliosa di collaborare nuovamente con il “mondo kreo", presentando a Roma le opere di cinque incredibili designer. Questa seconda edizione del nostro pop-up riafferma l’inestricabile relazione tra design e arte. Dai “profili” di questi artisti - designer, dalla loro immaginazione emergono “gesti” creativi. Nelle loro opere i confini si smaterializzano e la forma segue, non solo la funzione, ma il segno poetico che riflette il nostro mondo interiore ed esteriore.”
— Alessia Caruso Fendi, direttrice di rhinoceros gallery.
Jaime Hayon ci invita a entrare in un mondo di figure immaginarie e influenze vernacolari. La serie Atelier Wonderland presenta vasi e lampadari in ceramica con facce dipinte a mano, dove il rosso profondo e il verde intenso ricordano il calore del Sud. Accanto a questi, una serie di grandi vasi in porcellana bianca lucida, decorata con piccole tessere di mosaico di Bisazza, meticolosamente tagliate e applicate a mano. Le loro sagome - a volte snelle e slanciate, a volte rotonde e generose - sono coronate da un “cappello” o da una piccola testa e ornate da un’ampia fascia di mosaici con i personaggi della fantasia di Hayon: uccelli stilizzati, volti espressivi, motivi geometrici, arabeschi dorati e grandi cuori rossi, elementi che si fondono in uno stile sofisticato e giocoso al tempo stesso.
Jean-Baptiste Fastrez è presente con specchi avvolti in uno spesso tessuto di velluto a coste, che uniscono superfici morbide e tattili a vetro riflettente. Fastrez infonde loro una presenza scultorea: gli specchi diventano sia forma che movimento, statici ma al contempo capaci di suggerire un’esperienza sensoriale in continuo mutamento.
Marco Campardo, a sua volta, abbina un blu vivido a una resina lucida, usata tradizionalmente per gli scafi delle barche, la cui superficie liscia e riflettente cattura la luce. La sua panca, sostenuta da due solide basi, riecheggia naturalmente la materialità dello specchio di Fastrez.
Nella sezione dedicata a Pierre Charpin, una serie di disegni su carta esplora la texture, la profondità e le associazioni formali. Queste composizioni astratte invitano lo spettatore a un coinvolgimento contemplativo attraverso linee, ombre e composizione, riflettendo la sensibilità di Charpin per il gesto come traccia e per la forma come ritmo. La sua esplorazione della geometria e del colore è evidenziata nel tavolino Triangolo, realizzato in pietra lavica smaltata blu-azzurro e bianco lucido.
Presenti in mostra infine pezzi unici come il Wood Ring di Chris Kabel, una panca circolare realizzata da un unico tronco d’albero. Kabel trasforma la bellezza naturale del materiale tagliando una trave di legno in segmenti uniformi e allineando con precisione le venature organiche. Tenuta insieme esclusivamente da un anello di metallo – senza colla né viti – la panca evoca un senso di coesione, sia nella sua costruzione che nella capacità di reimmaginare lo spazio comune. È una pura espressione di forma intesa come struttura, gesto come assemblaggio.
Ambientato nel cuore di Roma, rhinoceros offre uno splendido scenario che arricchisce il dialogo tra la visione di Galerie kreo e l’approccio curatoriale della sua galleria.