Project Room – Laura Renna
In concomitanza con l’opening della prima mostra personale di Verónica Vázquez in una galleria italiana, Marignana Arte inaugura la Project Room, affidando alla ricerca di Laura Renna (San Pietro in Vernotico, Brindisi, 1971. Vive e lavora a Modena) l’onore di aprirla al pubblico.
Comunicato stampa
In concomitanza con l’opening della prima mostra personale di Verónica Vázquez in una galleria italiana, Marignana Arte inaugura la Project Room, affidando alla ricerca di Laura Renna (San Pietro in Vernotico, Brindisi, 1971. Vive e lavora a Modena) l’onore di aprirla al pubblico.
Il titolo del progetto, Between us, non solo descrive il processo creativo di Laura Renna, ma in primo luogo contiene il senso di una Project Room: affidare a un artista lo spazio, lasciare che con la sua sensibilità lo abiti, disponendo la sua opera con la delicata attenzione e la personalità inequivocabile con cui solitamente vive la propria casa e il proprio studio. Per aprirli a chi vorrà e saprà accedervi, abitandoli un’altra volta, in altri modi.
La ricerca di Renna, interdisciplinare, poetica, di una raffinata e a tratti struggente eleganza, indaga le potenzialità del gesto e del materiale, in un fare e disfare di meticolosa levità che da un medium all’altro scorre e si sofferma, senza mai cadere nel vizio della forma. A tratti dura, misteriosa, oscura, la sua iconografia spazia dal fogliame metallico che diventa Shade #1, dove la memoria fotografica della natura si rintana in uno spazio disincantato; vi fanno eco due opere – Queen Alexandra e Delphinium dubium - che, se nel risultato visuale sono fotografie, in sé contengono un processo scultoreo e di composizione del materiale povero con quello vegetale che ricorda antichi giochi di carta, fatti da una passione infantile che fa e disfa con tenace sorpresa. Un che di misterioso, eppure accogliente, si ripercuote in tutto il percorso, che spesso si traduce per Laura in una rigogliosa efflorescenza di immagini cercate, intrecciate, cucite, finemente addossate le une alle altre, in una rêverie di esperienze: così è nel Trifolium di lana d’acciaio inossidabile che fa eco a una natura poverista, alchemica, dura e incantata dove l’uomo rimane impigliato, in una metamorfosi di grazia e dolore, stupore e destino. Così è nei volti anonimi che Laura incornicia con la benevolenza di una donna d’altri tempi. In questo amore, che è manuale ricovero e fertile rinascita delle cose, il dialogo con Verónica Vázquez è stringente, e sorprendente.