Prospettive urbane
La mostra collettiva allestita nello spazio Arcgallery riunisce cinque autori che fanno del paesaggio urbano il tema centrale della loro ricerca artistica.
Comunicato stampa
La mostra collettiva allestita nello spazio Arcgallery riunisce cinque autori che fanno del paesaggio urbano il tema centrale della loro ricerca artistica. Sono città riconoscibili, spesso è ritratta Milano, ma anche città trasfigurate e frammenti di non–luoghi presenti nelle opere dipinte da Nadiaanna Crosignani, Paolo Sangalli e Livia Romilde Vaccaro che dialogano con le fotografie di Giorgio Lo Cascio e Michele Ranzani.
Anche quando il paesaggio è interpretato dalla fotografia digitale, come nel caso delle opere di Giorgio Lo Cascio, il paesaggio diventa un pretesto da cui partire per approdare ad un’altra dimensione in un continuo rimando tra reale /irreale/surreale. Nelle opere fotografiche di Michele Ranzani l’uso della luce e una tecnica propria permette al suo autore di dare al paesaggio delle pennellate delicate di colore che stemperano la crudezza delle architetture urbane in un’atmosfera rarefatta e quasi poetica.
Nadiaanna Crosignani e Paolo Sangalli ritraggono, trasfigurandoli attraverso un linguaggio cromatico e materico proprio, i simboli della civiltà urbana moderna come grattacieli, edifici industriali, cantieri edili ma anche residui di archeologia industriale delle periferie urbane. Livia Romilde Vaccaro presenta un ritratto di Milano fatto con un collage dei monumenti-simbolo della città.
Il tema del paesaggio ha avuto continui sviluppi e riposizionamenti nel corso della storia dell’arte esercitando però sempre un grande fascino sugli artisti dai Trecentisti toscani ai paesaggisti del Sette e Ottocento, fino agli Impressionisti francesi. L’arte moderna e contemporanea ha trovato nuove forme espressive per confrontarsi con questo tema, basti pensare alle correnti della Metafisica e del Futurismo. Attualmente è considerato un mezzo per l'interpretazione degli stati d'animo per cui si può parlare non di paesaggi naturali o architettonici, ma di paesaggi dell'anima, spazi transitori in una continua dialettica tra una dimensione intima e spirituale e una dimensione esteriore. O forse un incontro/scontro tra uomo e ambiente, tra natura e civiltà in un dilaniante dialogo tra nostalgia del passato e anelito al futuro.