Prudencio Irazabal
Nelle quattordici opere esposte – dieci dipinti e quattro disegni- i visitatori potranno ammirare una continua e costante esplosione del colore, che travalica i limiti della tela e che si sparge in frammenti solo a prima vista scomposti. Il pittore intende rappresentare panorami naturali, filtrati dalla propria soggettività e influenzati dalle forze dinamiche di luce e tempo.
Comunicato stampa
Il colore puro e assoluto di Prudencio Irazabal dal 21 gennaio 2012 presso la galleria Rizziero Arte a Pescara
L'intensità cromatica ed espressiva, che si affaccia sulle tele di Prudencio Irazabal, sarà protagonista della mostra tutta dedicata al maestro di origini basche, presso la galleria Rizziero Arte di Pescara, a partire da sabato 21 gennaio 2012.
Nelle quattordici opere esposte - dieci dipinti e quattro disegni- i visitatori potranno ammirare una continua e costante esplosione del colore, che travalica i limiti della tela e che si sparge in frammenti solo a prima vista scomposti. Il pittore intende rappresentare panorami naturali, filtrati dalla propria soggettività e influenzati dalle forze dinamiche di luce e tempo.
Il paesaggio di Prudencio è intimo e personale, non interessato alla trasmissione di simboli o alla manifestazione di forme, ma disposto a rivelarsi pienamente in una struttura semplificata, attraverso l’uso eccellente del colore.
Gli spazi reali subiscono una profonda metamorfosi, nel momento in cui l'autore interiorizza e, in seguito, rigetta sulla tela la propria visione. Tutti gli elementi appaiono disaggregati in un magma cromatico, che si propone come rivelazione, fugace e inafferrabile, nel binomio colori – luce/ombra.
Il colore, nelle opere di Irazabal, non è fine a se stesso, ma strumento espressivo dei grandi temi della vita interiore dell’Artista che, scevro di malinconie, dà corpo a poetici paesaggi introspettivi. Le visioni dell’intima percezione del pittore non sono rigide né preformate, ma mutevoli, cangianti, in costante divenire, in un continuo movimento. Tutti questi elementi si trasmettono da tela a tela, rendendo l’intero lavoro di Irazabal un corpo unico.
La cifra distintiva delle opere di Irazabal è la mancanza di forme: questo aspetto consente una assoluta indefinitezza di spazio, che si lega al concetto di tempo, in un movimento fluido e costante, che richiama alla mente quello delle onde sonore. Le tele appaiono una poetica trasposizione di musica visiva. L'afflato musicale dei dipinti è causato anche dalla ricerca della bidimensionalità dell'opera che nonostante i molteplici strati di acrilico, non acquisisce alcun rilievo.
A volte, il colore si unisce a sprazzi di bianco, che donano un certo risalto alle diverse cromie, attraverso un inusitato valore spettrale.
Prudencio Irazabal nasce nella città basca di Puentelarrá nel 1954. Si trasferisce a New York negli anni Ottanta, città in cui sente l’influenza della pittura astratta; per poi tornare, dopo venti anni, nel 2008, nella Spagna natia. L'artista ha esposto in Europa, Canada e negli Stati Uniti. I suoi lavori sono confluiti in prestigiose collezioni private e pubbliche: il Museo Guggenheim di Bilbao, il Museo di Belle Arti di Álava, la Banca di Spagna e il Museo Patio Herrano di Valladolid.