PU.Ra – Pesaro-Urbino Razionalista

Informazioni Evento

Luogo
MUSEI CIVICI DI PALAZZO MOSCA
Piazza Toschi Mosca 29 , Pesaro, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica e festivi h 10 - 13 / 16 – 19; 01-31 agosto anche il lunedì
Ottobre da martedì a giovedì h 10 - 13; da venerdì a domenica e festivi h 10 - 13 / 15.30 - 18.30

Vernissage
24/06/2022

ore 18,30

Artisti
Anton Giulio Onofri
Curatori
Marcello Smarrelli
Generi
documentaria, architettura, fotografia

progetto espositivo che rappresenta lo step conclusivo del restyling del Palazzo Comunale, edificio razionalista di metà novecento.

Comunicato stampa

PU.RA PESARO-URBINO RAZIONALISTA
Inaugura il 24 giugno ai Musei Civici, il progetto espositivo che rappresenta lo step conclusivo del restyling del Palazzo Comunale, edificio razionalista di metà novecento. Partendo dalla sede del Comune e allargandosi ad altre costruzioni della provincia dello stesso periodo storico, l’esposizione propone i risultati di un triplice percorso attorno ai luoghi: le foto di Anton Giulio Onofri, le ceramiche realizzate dagli studenti del Mengaroni, l’allestimento ideato da WAR.

COMUNICATO STAMPA

Inaugura venerdì 24 giugno alle 18.30 a Palazzo Mosca – Musei Civici, PU.Ra (acronimo che si scioglie in ‘Pesaro-Urbino Razionalista’), la mostra che prende le mosse dall’operazione di restyling appena conclusa del Palazzo del Comune, edificio razionalista progettato negli anni ’40 dall’ing. Cesare Pascoletti. L’intervento sulla sede comunale è stato realizzato da WAR (Warehouse of Architecture and Research), studio che firma con Anton Giulio Onofri anche il progetto espositivo a cura di Marcello Smarrelli. L’esposizione è promossa dal Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza, Sistema Museo, Fondazione Pescheria, Liceo Artistico F. Mengaroni.

Partendo dalla sede dell’amministrazione comunale pesarese ma allargandosi ad altre costruzioni della provincia che appartengono allo stesso periodo storico, PU.Ra propone i risultati di un triplice percorso attorno ai luoghi: le testimonianze fotografiche di Anton Giulio Onofri, le ceramiche realizzate dagli studenti del Mengaroni e l’allestimento ideato da WAR. In sintesi, i tre esiti tentano di generare intorno agli edifici indagati quel sovvertimento di senso che ne muta radicalmente la percezione in virtù di quella sineddoche che consente all’arte di riemergere in tutta la sua bellezza dalle macerie della storia.

Tutto nasce dal restauro del Comune, spunto creativo che ha generato la necessità di ri-conoscere a posteriori la bellezza e le qualità di pregevoli architetture civiche del territorio, slegandole dal contesto storico che le ha viste nascere e in cui vennero utilizzate anche come strumenti di consenso e propaganda politica. Caratterizzati da materiali di pregio e raffinate proporzioni compositive e collocati di diritto nel momento felice dell’arte grazie alla cura dei dettagli e allo sviluppo costruttivo, questi esempi di Razionalismo in architettura hanno dovuto fare i conti con la storia, in quanto testimonianze concrete del regime fascista.

Circoscrivendo il campo d’indagine alle città di Pesaro, Urbino e Fano, l'obiettivo della ricerca è stato quello di porre sotto una nuova luce un corpus selezionato di edifici pubblici ben conosciuti e frequentati, innescando un dialogo tra le fotografie e le sculture ceramiche.
Nelle fotografie di Anton Giulio Onofri, la luce intercetta e accende le trame e le superfici delle architetture avviando un concettuale percorso di purificazione ideologica e redenzione estetica. Sono scatti intimi, selettivi, che osservano l’edificio a distanza ravvicinata, lo sezionano e lo moltiplicano al tempo stesso, per arrivare ad evidenziarne la regola d'arte, custodita sotto la pelle della storia.

Le ceramiche invece sono opere realizzate dagli studenti del Liceo Artistico Mengaroni nell’ambito del progetto PON Apprendimento e Socialità, in collaborazione con il Comune di Pesaro che ha permesso l’intervento degli esperti del progetto PU.Ra. Coordinato dalla professoressa Chiara Francesconi, dal ceramista Carlo Bertani, il gruppo di studenti ha realizzato i manufatti nell’ambito di un workshop che ha occupato la seconda parte dell’anno scolastico 2021/’22.
Partendo dalle foto di Onofri, gli architetti di WAR hanno chiesto agli studenti di studiare i pregevoli dettagli immortalati e lasciarsi inspirare nella creazione di piccoli manufatti ceramici.

Il risultato è un vero e proprio racconto per immagini.
Il percorso espositivo presenta al pubblico 32 foto allestite a parete e un tavolo ricoperto da uno strato di piccoli detriti di ceramica colorata da cui emergono una serie di oggetti anch’essi in ceramica, ispirati dai particolari architettonici degli edifici razionalisti illustrati nelle fotografie. L’idea del ripiano nasce sulla falsariga di uno schizzo di Aldo Rossi che ipotizzava un tavolo - reinterpretazione di una sua celebre architettura milanese - sul quale erano disposte miniature in ceramica di alcuni iconici monumenti sparsi per il mondo che, trasformati in oggetti, venivano messi in comunicazione tra loro in un dialogo fertile di rimandi e riletture. In questo caso gli autori delle piccole ceramiche, i giovani liceali della provincia di Pesaro e Urbino, diventano gli autentici protagonisti di questa vicenda curatoriale, probabilmente gli unici in grado di assolvere realmente le opere indagate grazie alla purezza del loro sguardo e alle loro analitiche ma spensierate reinterpretazioni.

I dialoghi e i confronti delle fotografie di Onofri continuano poi nelle altre stanze della mostra, prima con la raccolta dei disegni originali presentati negli anni ‘30 per il concorso del Palazzo del comune di Pesaro, raccolte e conservate nell’Archivio Stroppa Nobili, proseguendo poi con una selezione di opere d’arte presenti nella collezione Vinciguerra: in questo caso, fotografie d’interni a tutt’altezza riallacciano relazioni con elementi di design, realizzati da artisti del calibro di Ponti, Scarpa, Prampolini, Zecchin, Martinucci, e tanti altri all’epoca della costruzione di queste architetture.

PU.Ra è perfettamente in linea con la nomina di Pesaro Capitale della Cultura 2024 e il suo claim “La natura della cultura”: la ‘nuova città’ permetterà a chi vi abita la riscoperta della sua identità attraverso esercizi di cittadinanza attiva e democratica, proprio come questo progetto vuole condurre - attraverso lo sguardo e la rilettura dei giovani allievi di una scuola d’arte - al recupero sentimentale di un prezioso patrimonio architettonico offuscato da una ideologia totalitaria.

La mostra è realizzata con la partecipazione dell’Archivio Stoppa Nobili e si avvale del contributo degli sponsor Modus Pesaro, Officina d’Arte Wallas, Zolfanelli Impianti Pesaro, e dei fondi PON per la scuola con il Ministero dell’istruzione e Unione Europea - Fondo Sociale Europeo.
Enti promotori: Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza, Sistema Museo, Fondazione Pescheria, Liceo Artistico F. Mengaroni