Quotidiana – Carlo e Fabio Ingrassia / Irene Fenara
Mostra di Carlo e Fabio Ingrassia (Catania 1985), da un saggio di Michelangelo Pistoletto per la sezione PAESAGGIO, e dell’opera di Irene Fenara (Bologna 1990) per la sezione PORTFOLIO.
Comunicato stampa
Nell’ambito di QUOTIDIANA al Museo di Roma a Palazzo Braschi, il programma espositivo sull’arte italiana contemporanea promosso dalla Quadriennale di Roma e da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dal 17 marzo al 7 maggio 2023 per la sezione PAESAGGIO apre al pubblico la mostra dei gemelli Carlo e Fabio Ingrassia (Catania 1985), mentre per la sezione PORTFOLIO, sarà esposta dal 17 marzo al 9 aprile 2023 l’opera della giovane artista Irene Fenara (Bologna 1990).
QUOTIDIANA rientra nel Programma dei 95 anni della Quadriennale, per il quale la Quadriennale di Roma ha ricevuto un contributo da parte di Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.
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Nella sezione PAESAGGIO, la mostra di Carlo e Fabio Ingrassia trae origine dal saggio “L’arte radicale di Carlo e Fabio Ingrassia” di Michelangelo Pistoletto, di cui si inaugura lo stesso giorno al DART - Chiostro del Bramante la mostra Michelangelo Pistoletto. INFINITY L'arte contemporanea senza limiti, a cura di Danilo Eccher.
Nel lavoro dei gemelli Carlo e Fabio Ingrassia, la creazione artistica coincide con una pratica esistenziale: l’opera, per usare le parole di Michelangelo Pistoletto, diviene il “luogo in cui avviene la connessione, unione, integrazione e fusione di tutti gli elementi singoli e separati”.
Gli artisti lavorano in sinergia, portando a compimento ogni progetto meticolosamente secondo un preciso schema metodologico. Essi, infatti, operano simultaneamente sul medesimo centimetro quadrato del supporto cartaceo, organizzato mediante una griglia. Con l’avanzare di questo processo la superficie registra una densa stratificazione di segni che, sovrapponendosi gradualmente, conducono alla costruzione di un’immagine complessa, risolta nel piccolo formato.
In mostra Astrazione Novecentista (La Casa Rossa), parte di un’omonima serie, un’opera realizzata con pastelli colorati nella quale viene restituito uno sguardo frammentato su un esterno domestico. Le mura dello stesso divengono una soglia tra privato e pubblico, un piano sensibile di accesso a una intimità dei luoghi a cui tuttavia non ci è consentito accedere, lasciando spazio a una dimensione immaginata o sognata, caratterizzata da un senso di estraneità e malinconia. Nell’apparente oscillazione generata dal trattamento della luce da parte degli artisti, l’immagine si conforma come uno spazio tremulo capace di esprimere radicalmente un senso di precarietà del vissuto.
Carlo e Fabio Ingrassia (Catania 1985, vivono e lavorano a Milano)
Il loro lavoro è stato esposto in istituzioni pubbliche e private come al Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia (Palermo, 2015), MACRO (Roma, 2015), Studio Geddes Franchetti (Roma, 2016), Museo Civico di Castelbuono, Castello dei Ventimiglia (Palermo, 2016), The Deleware Contemporary (Wilmington, USA, 2017), The Cob Gallery (Londra, 2019), La Galleria Nazionale (Roma, 2020), Palazzo Barbò (Torre Pallavicina, BG, 2021), Fondazione Pistoletto (Biella, 2022), Galleria ZERO… (Milano, 2022).
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Nella sezione PORTFOLIO, esposta l’opera di Irene Fenara (Bologna, 1990), la cui pratica indaga la natura delle immagini e dei meccanismi della visione, soffermandosi in particolare sulle implicazioni legate alle riprese di immagini da parte di dispositivi ottici quali le telecamere di sorveglianza, da anni al centro della sua ricerca.
Nella serie Supervision (2018 - in corso), Irene Fenara estrapola dei fotogrammi dai circuiti delle videocamere di sorveglianza con lo scopo di evidenziare l'imprevedibilità e soggettività dello sguardo delle stesse. Le immagini selezionate sono vedute talvolta irriconoscibili, astratte, alterate da difetti di fabbricazione o dall’insorgenza di fattori esterni che rovesciano la primaria funzione di controllo delle videocamere.
L’opera in mostra, realizzata nel 2021, restituisce una visione oscurata dalla crescita incontrollata delle fronde di un albero, i cui colori appaiono alterati da un difetto della macchina. La sua funzione di sorveglianza appare dunque neutralizzata dall’incognita della trasformazione della natura, che come un’interferenza devia il dispositivo verso un’esperienza di apertura poetica, portando a rifletterci sulle potenzialità estetiche di questi sguardi meccanici che affollano il nostro quotidiano.
Irene Fenara (Bologna, 1990. Vive e lavora a Milano)
Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni pubbliche e private come Fondazione Prada Osservatorio (Milano 2016), Fondazione Fotografia (Modena 2017), MAMbo (Bologna 2018), Palazzo delle Esposizioni (Roma 2018), Kunst Merano Arte (Merano 2019), Villa Merkel (Esslingen 2020), ZERO… (Milano 2021), Triennale (Milano 2021), MACRO (Roma 2021), ICA (Milano 2022) e MAXXI (Roma 2022).
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QUOTIDIANA è il programma espositivo che, a partire da settembre 2022, coinvolge le due sale al piano terra del Museo di Roma, aperte al pubblico con un palinsesto di mostre, ideate e prodotte dalla Quadriennale, con l’obiettivo di approfondire alcuni orientamenti significativi dell’arte italiana del XXI secolo. Nell’atrio d’ingresso che connette le due sale è allestito uno spazio di lettura dove sono messi a disposizione del pubblico i testi critici sviluppati dai curatori delle due rassegne.
Il programma si divide in due cicli espositivi. In Paesaggio, ogni due mesi, sei curatori italiani e stranieri riflettono su traiettorie artistiche attraverso un testo critico e una mostra con poche opere essenziali. In Portfolio, undici artisti under 35 sono presentati in mostra una volta al mese con una sola opera. A raccontarne la ricerca è un portfolio sviluppato da Gaia Bobò, curatrice in residenza alla Quadriennale.