Raccolta Differenziata
L’associazione culturale GLORY ALL – contemporary art association inaugura il suo ingresso presso 26cc con Raccolta Differenziata, progetto espositivo che dà l’avvio alla serie di eventi previsti per la stagione 2012/13.
Comunicato stampa
un progetto di Glory All
a cura di
Roberto D'Onorio | Roberta Filippini | Donatella Mezzotero
opening mercoledì 19 settembre 2012, h 19.00
20 settembre – 19 ottobre 2012
26cc – via Castruccio Castracane 26, Roma
L'associazione culturale GLORY ALL – contemporary art association inaugura il suo ingresso presso 26cc, mercoledì 19 settembre 2012, ore 19.00, con Raccolta Differenziata, progetto espositivo che dà l'avvio alla serie di eventi previsti per la stagione 2012/13.
Raccolta Differenziata si articola in tre momenti espositivi paralleli che formeranno nel loro complesso una visione, non globale ma “rigenerata”, del contesto sociale attuale e, nello specifico, del mondo del lavoro.
Nel primo momento, curato da Roberto D'Onorio, Roberta Filippini e Donatella Mezzotero, la mostra ha come tema “l'esperienza” e mira allo sviluppo di un nuovo vocabolario nell'interpretazione “ecologica” del termine, in quanto conoscenza prodotta dalla relazione tra soggetti e l'ambiente circostante.
La mancanza di trasmissione, e quindi di insegnamento, delle modalità di ricreare se stessi viene indagata attraverso la scelta di alcune delle figure professionali più influenti della nostra società: il filosofo, il giornalista, il politico, lo scienziato, il magistrato, solo per citarne alcuni, mestieri di cui conosciamo solo il fine e non il mezzo. A loro è stata donata una macchinetta fotografica usa e getta, affinché producessero una “documentazione” capace di raccontare una reale esperienza identitaria lavorativa, documentazione che, raccolta in maniera differenziata presso 26cc, sarà a disposizione di chi vorrà appropriarsene.
Il ricorso alle usa e getta come strumento facile e democratico si impone qui come metafora dell'odierna condizione lavorativa, mentre il riferimento alla pratica, di alto valore civile, del “fare raccolta differenziata” non è casuale: l'atto di differenziare distinte professionalità serve a immaginarne, attraverso la messa in atto di un processo di rigenerazione (materiale e intellettuale), un loro nuovo utilizzo futuro.
Nell'ambito del progetto ideato dai curatori di GLORY ALL la raccolta differenziata, da cui la mostra prende il titolo, diviene metafora del momento storico presente, oltre che farsi reale strumento per la riscoperta “dell'esperienza” a partire dalla quale sarà possibile contribuire alla genesi di una conoscenza “rinnovata” e condivisa.
Hanno partecipato al progetto: Andrea Callari, family banker | Cecilia Casorati, critico d'arte | Giorgio Cinini, musicista | Anna Paola Concia, politico | Martina Giusti, imprenditore | Roberto Ippolito, scrittore | Tommaso Labate, giornalista | Corrado Ocone, filosofo | Luca Petretto, atleta | Rosa Maria Spitaleri, matematico | Silverio Tomao, professore universitario | Raffaele Tuccillo, magistrato.
Parallelamente in mostra, a cura di Roberto D'Onorio, fino al 2 ottobre, l'intervento fotografico Nuraxi Figus di MARCO DI GIUSEPPE e le foto dalla serie Actio di GINEVRA PANZETTI ed ENRICO TICCONI.
Con Nuraxi Figus viene affrontato il problema della “condivisione dell'esperienza”. La foto è un omaggio dell'artista ai minatori sardi, oggi esempio della precarietà e delle lotte che caratterizzano il mondo del lavoro.
Nuraxi Figus rappresenta, non solo il correlativo di una determinata condizione politica, ma anche la sfera intima dell'individuo, divenendo al tempo stesso, oltre che immagine, luogo familiare.
Actio si ispira direttamente all'Institutio Oratoria di Quintiliano, opera che definisce il percorso formativo del perfetto oratore, approfondendo così il tema della “trasmissione dell'esperienza”. In questo progetto, i due artisti seguono fedelmente l'elenco dei gesi stilato da Quintiliano attraverso il linguaggio fotografico e quello video. La non idoneità al sapere genera l'atto per cui l'azione non esiste senza il gioco della seduzione, che è invece in grado di prevedere o creare cultura a discapito della soggettività. Per effetto di questa trasposizione il corpo e il mondo non sono visti, ma rappresentati.