Radek Szlaga – Greatest hits

Informazioni Evento

Luogo
FIUTO ART SPACE
Piazza Matteotti 13, Ripatransone, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

FIUTO Art Space è visitabile mercoledì (10-13), venerdì (17-20), sabato e domenica (10-13, 17-20). Tutti gli altri giorni è possibile visitare la galleria su appuntamento: [email protected] / 3886040199.

Vernissage
07/12/2024
Artisti
Radek Szlaga
Curatori
Alex Urso
Generi
arte contemporanea, personale

FIUTO Art Space apre le sue porte per un nuovo appuntamento all’insegna del contemporaneo. Ospite del progetto, curato da Alex Urso, è Radek Szlaga, pittore polacco tra le più influenti della sua generazione.

Comunicato stampa

FIUTO Art Space apre le sue porte per un nuovo appuntamento all'insegna del contemporaneo. Ospite del progetto, curato da Alex Urso, è Radek Szlaga, pittore polacco tra le più influenti della sua generazione.
Realizzata in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma (e grazie al supporto tecnico di Mobiltesino, daCOSO e associazione Terrerare), la rassegna presenta una selezione di disegni inediti, tele e sketchbook realizzati per l’occasione. Ognuna delle opere esplora il tema dell’identità, indagata in risposta alle esperienze compiute dall’artista, figlio di immigrati polacchi nella Detroit degli anni Novanta.

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Riscoprire sé stessi attraverso la pittura, e viceversa. La ricerca di Radek Szlaga sembra mossa da questa duplice tensione, che lega in maniera inscindibile l'artista e la sua creazione, facendone un tutt'uno. Se da una parte la sperimentazione materica sembra infatti la caratteristica principale della pratica dell'artista polacco, dall'altra è la sua stessa biografia a essere messa in gioco, facendo di ogni tela (o di ogni foglio di carta) il campo di battaglia all'interno del quale a essere indagati sono contemporaneamente la pittura e il pittore; la materia e l'uomo, entrambi posti di fronte a un'esigenza comune: quella di esplorare i propri limiti, sondare il proprio passato, percepire le possibili evoluzioni in risposta ai cambiamenti del mondo esterno.

Per un artista come Radek Szlaga, avido di immagini e di citazioni altrui, l'elemento autobiografico è solo all'apparenza secondario. La sua indagine è infatti profondamente intrisa di quanto vissuto e osservato durante il suo percorso di vita.
Nato a Gliwice, in Polonia, nel 1979, l’artista si trasferisce con la sua famiglia negli Stati Uniti negli anni Novanta, continuando a vivere a cavallo tra le due realtà. È in questo periodo che il mondo fino ad allora conosciuto, ovvero quello governato dall'ideologia sovietica, si scontra con quello luminoso e decadente esperito dall'altra parte della cortina, plasmando un immaginario che vive di opposti: da un lato la tradizione socialista e gli archetipi riconducibili all'infanzia polacca, dall'altro la mitologia consumistica a stelle e strisce, rievocata nelle opere del pittore con un approccio disincantato e ironico.

Il tema della diaspora polacca è il primo elemento utile per codificare la ricerca di Szlaga. Figlio di emigrati, l'artista costruisce la propria indagine a partire dalla commistione e dalla rielaborazione di icone, simboli e riferimenti visivi della cultura statunitense, smascherando con sarcasmo le contraddizioni, i fallimenti, e in ultimo lo scollamento tra l’immagine illusoria della superpotenza e lo stato attuale di quell’egemonia.
Se il tramonto del mito americano è protagonista in gran parte delle opere del pittore, è anche il mondo polacco a passare al vaglio dell'artista, che con la stessa ironia e spietatezza osserva la sua cultura originaria, prendendosi beffa del sogno liberal-capitalista seguito alla caduta del muro; la frequenza di parole polacche come Solidarność e Malarstwo (ovvero “pittura”) all'interno delle opere, la presenza di ortaggi, aquile bianche e rimandi al mondo rurale dell'ex Paese sovietico, sono un omaggio in chiave nostalgica e una critica affilata nei confronti di una cultura in cerca di identità. In altre parole, nelle sue opere Szlaga osserva i due “blocchi”, quello est-europeo e quello americano, traducendo in immagini le suggestioni e le disfatte di due modelli sconfitti dai propri stessi stereotipi.

L'accumulo ossessivo di immagini e riferimenti visivi al mondo occidentale e al folklore est-europeo si manifesta, nella pratica, attraverso la creazione di opere frutto della sovrapposizione di colori, materiali, tecniche. Ogni creazione dell'artista – che si tratti di dipinti, disegni o sculture – nasce da un approccio totalizzante, che rende la superficie carica di rimandi extra pittorici, oggettuali, fotografici. Questa stratificazione materica restituisce così le molteplici esperienze vissute da Szlaga: informazioni, luoghi, incontri, vedute, sensazioni sono riuniti in un sentire unico, denso di suggestioni tecniche e formali.
A metà tra figurazione e astrazione, i disegni, le tele e gli sketchbook esposti all'interno della mostra – realizzati esclusivamente per l'occasione – esprimono l'immaginario “di frontiera” che caratterizza la ricerca dell'artista, sintetizzando gli ingredienti principali che nell'ultimo decennio lo hanno reso uno dei pittori più importanti della scena internazionale.

Alex Urso