Radici
La scelta di proporre una bipersonale come Radici al Museo di Villa Bassi, affiancando due artiste diversissime come percorso, anche se pressoché coetanee, è una vera e propria sfida.
Comunicato stampa
La scelta di proporre una bipersonale come Radici al Museo di Villa Bassi, affiancando due artiste diversissime come percorso, anche se pressoché coetanee, è una vera e propria sfida. La volontà è quella di trovare vie comuni, spunti di osservazione in qualche modo correlati, a partire da orizzonti diversi, quasi a comporre la mappa di un luogo ampio, inclusivo, e – allo stesso tempo – contraddittorio. Non è forse la dialettica, anche visiva, uno dei presupposti dell’arte?
Annamaria Redolfi opera da sempre in un territorio personale ed esclusivo, tutto rivolto alla materia di natura, alla scoperta fisica delle venature, della linfa arborea. Dalla Botanica d’elezione ai Burka impeciati e trafitti di specchi, dalle Uranie, reti su lamiera e reti fluttuanti, rosse come il sangue versato o blu come il cielo che si specchia nelle acque greche. Il gusto della scoperta, del disvelamento; la forza di un itinerario di viaggio originale e solitario.
Sarah Seidmann, nome riconosciuto nell’ambito del concettuale: dagli Stati Uniti ad Israele, dall’Italia ai Paesi dell’Est Europa, il percorso di questa artista è nettissimo e multiforme. Memoria e scavo introspettivo, intenzione critica e ricerca inesausta della domanda, più che delle risposte facili. Un omaggio ai suoi celebri quadri blu, alle installazioni materiche che analizzano il vissuto dell’uomo, fino alla serie cosmica che ha contraddistinto gli ultimi anni.
Per entrambe queste artiste, la radice – nelle intenzioni delle curatrici, Chiara Marangoni e Francesca Brandes – non ha significato tanto indagare riferimenti biografici o echi giustificanti. Le Radici sono artistiche, ma anche morali. E l’accezione cambia. Sia in Redolfi che in Seidmann, osservare il mondo e l’essere umano – come ricordi, sinestesie profonde ed echi – significa prendere atto delle responsabilità verso ciò che si osserva. Sia in Redolfi che in Seidmann, significa raccontare e scegliere da che parte stare. La loro radice è forte e, allo stesso tempo (assunto paradossale per ciò che dovrebbe fare da fondamenta), è nomade. La storia di una gemma lignea in Annamaria, o i suoi Burka dedicati alle donne che non hanno visibilità, ma rilucono ugualmente; le sue Reti che pescano in cielo, colme di una saggezza antica. La memoria tragica di Sarah, che si apre alla speranza di nuova vita; i suoi blu e oro spaziali, dall’infinitamente piccolo all’immenso; il calembour delle sue rose materiche, gli inventari. “Quel nucleo che è memoria di viaggio, carne e desiderio; tutto ciò che le mani ricordano, fino a far dolere i polpastrelli. Fino al cuore della terra, nelle fibre della materia; nel vuoto incorporeo di un cielo ignoto. Sono le radici a tenere ogni vita, con una forza dolce e disperata allo stesso tempo. Un affido al mondo che, ciascuna a suo modo, Annamaria Redolfi e Sarah Seidmann esercitano con convinzione” chiosa Francesca Brandes - Curatrice della Mostra.
“Un percorso di oltre 50 opere che parte come sempre dagli spazi ampi in pietra dell’ipogeo, luogo dell’antica cucina di questa casa dominicale . Le opere scelte incantano; sono liriche, profondamente poetiche, intrise di materia, di natura, di vita e sensazioni. Il percorso mostra conduce proprio come nel XVI secolo nelle stanze affrescate e dedicate agli amori cantati da Ovidio ne le sue Metamorfosi. Qui si toccano queste due vite così profondamente diverse con le rispettive installazioni” conclude Chiara Marangoni, co - curatrice.
“Radici”, negli spazi meravigliosi di Museo Villa Bassi Rathgeb, ci fa compiere un viaggio coraggioso, inaspettato e intelligente.
La Mostra è organizzata da CoopCulture in collaborazione con L’Assessore alla Cultura del Comune di Abano Terme, Michela Allocca.
Catalogo mostra delle opere di Annamaria Redolfi
Catalogo mostra delle opere di Sarah Seidmann