Rafael Y. Herman – at Zazà
Zazà Ramen noodle bar & restaurant presenta un’installazione site-specific dell’artista di stanza
a Parigi Rafael Yossef Herman (1974, Be’er Sheva).
Comunicato stampa
Zazà Ramen noodle bar & restaurant presenta un’installazione site-specific dell’artista di stanza
a Parigi Rafael Yossef Herman (1974, Be'er Sheva).
Si rinnova l’incontro semestrale con l’arte contemporanea e la cucina giapponese promosso da
Brendan Becht, fondatore del locale di via Solferino e collezionista, che per questa nuova
stagione invita l’artista Rafael Y. Herman .
Dopo aver esposto nella Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale nel 2006 e allo Studio Guastalla,
Herman torna a Milano presentando un’ installazione fotografica di recente produzione ( Saltus III ,
già esposta al Ludwig Múzeum di Budapest) e alcune opere del progetto “Bereshit-Genesis”
(2004-2006).
Nel suo lavoro Rafael Yossef Herman ritrae l'esistenza nascosta dell'oscurità notturna,
sperimentando una sensazione visiva che con i soli mezzi naturali di cui è provvisto l’uomo non è
dato conoscere. Con le sue opere, spesso definite performative come quella esposta da Zazà
Saltus III , l’artista crea una nuova realtà popolata da alberi, sentieri e radure nelle foreste o campi
aperti con fiori. La natura è quindi concepita come strumento di lavoro e non come soggetto
dell’opera, che è invece la luce, l’assenza e la psicologia della visione. Questi elementi non sono
visibili, proprio come i luoghi che Herman sceglie di ritrarre: ambienti familiari nella memoria di chi
osserva ma al tempo stesso perturbanti e sfidanti i limiti percettivi e visivi. Queste immagini,
creatrici di una nuova realtà che non esiste né di giorno né di notte, sono realizzate con una
tecnica inventata dall’artista, capace di creare ombre inedite, con uno spettro di colori e dettagli
luminosi diversi da quelli della luce solare.
I tre lavori del progetto “Bereshit-Genesis” sono stati realizzati di notte alla luce della luna, senza
alcuna manipolazione digitale. Gli alberi sono circondati da una luce quasi senza spazio e senza
confine, evocatrice di quella del primo giorno della creazione, che secondo il libro della Genesi è
la luce divina o il principio. L’albero è metafora della vita dell’essere umano e della scelta, albero
della conoscenza, del Bene e del Male. Gli alberi di Israele, la terra di Bereshit, sono ritratti solitari
nel deserto, nelle notti di luna piena.
Rafael Yossef Herman ci propone la visione di un’ "altra realtà", quella delle immagini notturne
che non solo creano un'atmosfera simile al giorno ma costruiscono una vera e propria realtà
alternativa mai vista dall'occhio umano. Herman esamina i limiti della surrealtà e della realtà senza
tempo, in un certo senso, ricercando la virtualità o una nuova realtà dal mistero della notte.
Sebbene il paesaggio notturno ci sia vicino, i suoi dettagli non possono essere osservati. Questi
paesaggi che non esistono per l'occhio umano, sono quindi intuizioni in un'altra realtà.
Rafael Y. Herman nasce nel 1974 a Be'er Sheva, in Israele. Vincitore del Prague Photosphera
Award nel 2015, Herman ha iniziato a studiare musica classica all'età di sei anni, diventando
percussionista in orchestre filarmoniche, ensemble e gruppi rock. Dopo una lunga permanenza a
New York, ha studiato alla School of Economics and Management presso l'Università di Tel Aviv.
Laureato nel 2000, si è trasferito in America Latina, facendo un lungo viaggio di ricerca in sette
paesi: fotografando musicisti cubani, il carnevale di Bahia e gli zapatisti in Messico, lavorando con
Amnesty International in Paraguay, studiando pittura a Città del Messico e in Cile, diventando parte
di un comune di artisti. Questo apprendistato visivo combina visione, esperienza metropolitana e
incontri con la natura incontaminata. Nel 2003, Herman si trasferisce a Milano, ed espone
"Bereshit-Genesis" a Palazzo Reale, progetto fotografico realizzato con un metodo di sua
invenzione: la fotografia notturna senza ausili elettronici o manipolazione digitale, rivelando ciò che
normalmente non può essere visto a occhio nudo. Il suo lavoro è parte d’importanti collezioni
pubbliche e private, tra cui il Tel Aviv Museum of Art, il Salsali Private Museum of Dubai e il MAXXI
di Roma. Nel 2017 il museo MACRO Testaccio di Roma gli ha dedicato un’importante mostra
personale, seguita nel 2018 da quella al Ludwig Múzeum di Budapest. Rafael Y. Herman vive e
lavora a Parigi ed è artista invitato dalla Ville de Paris alla Cité Internationale des Arts.
Zazà Ramen noodle bar & restaurant nasce nel novembre 2013 a Milano in via Solferino 48 da
un’idea di Brendan Becht e di due imprenditori giapponesi. Il nome deriva dal celebre Ispettore
Zenigata, personaggio di Lupin III, ed è una metafora che con ironia richiama un prodotto
giapponese popolare per il pubblico italiano. In questo caso il Ramen, qui riproposto in chiave
autentica e con particolare attenzione agli ingredienti della gastronomia italiana.
Brendan Becht , nato in Olanda da una famiglia di collezionisti d’arte contemporanea, inizia la sua
carriera come chef al Connaught Hotel a Londra, spostandosi poi a Parigi con Pierre Hermé al
Fauchon e con Alain Sendersens al Lucas Carton. Nel 1991 arriva a Milano per lavorare con
Gualtiero Marchesi e specializzarsi in ristoranti Italiani in Giappone, e assume la gestione del
catering per gli eventi di BVLGARI. Zazà Ramen è frutto della sua curiosità naturale e del suo
senso estetico.