Raffaello e l’antico nella villa di Agostino Chigi

Informazioni Evento

Luogo
VILLA FARNESINA
via della Lungara 230, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
06/04/2023

ore 12 su invito

Artisti
Raffaello
Generi
arte antica

La mostra mette in luce un aspetto cruciale del Rinascimento finora non sufficientemente evidenziato: ovvero l’influenza che la prestigiosa collezione di statue, sarcofagi, rilievi, cammei e monete antiche raccolte da Agostino Chigi nella sua Villa ebbe su Raffaello.

Comunicato stampa

A distanza di circa due anni dalla mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale, in occasione dei 500 anni dalla morte del Maestro urbinate, a cui ha fatto seguito lo scorso anno “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”, per la riapertura al pubblico dell’antica residenza neroniana, si aprirà il prossimo 30 marzo 2023 la nuova mostra “Raffaello e l’antico nella Villa di Agostino Chigi”. L’ iniziativa è organizzata dall’Accademia Nazionale dei Lincei in coincidenza con il V Centenario della morte di Raffaello (6 aprile 1520 – 6 aprile 2020) e al tempo stesso, del ricco banchiere del papa, il senese Agostino Chigi avvenuta l’11 aprile 1520 a pochi giorni dalla scomparsa del “divin pittore”.
Tra i più illustri umanisti del Rinascimento romano, Agostino Chigi è stato un committente di grande respiro, che vide in Raffaello l’artista prediletto per la decorazione degli edifici di sua proprietà, con una raffinatezza tale da essere stato superato per bellezza e ricchezza delle commissioni solo da papa Giulio II e da papa Leone X.

Agostino Chigi chiese a Raffaello di affrescare le stanze della Villa Farnesina, nella quale la Loggia di Galatea e la Loggia di Psiche rappresentano alcuni degli apici della produzione del grande artista urbinate, specchio emozionale di quel delicato rapporto di amicizia che portò Raffaello a frequentare Villa Farnesina anche come ospite, potendo qui ammirare e studiare la ricca collezione antiquaria che vi era ospitata.

La mostra, posticipata al 2023 a causa dell’emergenza sanitaria e curata dal linceo Alessandro Zucchini e dalla storica dell’arte Costanza Barbieri, metterà in luce un aspetto cruciale del Rinascimento finora non sufficientemente evidenziato: ovvero l’influenza che la prestigiosa collezione di statue, sarcofagi, rilievi, cammei e monete antiche raccolte da Agostino Chigi nella sua Villa ebbe su Raffaello. Approfondite indagini permettono oggi di ricostruire in modo più circostanziato quelle “magnifiche raccolte”, disperse dopo la morte del banchiere senese e dislocate in altre grandi collezioni romane ed europee.

Presenti in mostra grazie a importanti prestiti: opere provenienti dal Museo Nazionale Archeologico di Napoli, dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, dai Musei Capitolini e dal Museo di Palazzo Altemps di Roma, dallo Staatliche Kunstsammlungen-Skulpturensammlung di Dresda, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e dai Musei Vaticani. La mostra mira a mettere insieme e riallestire almeno in parte la collezione del Chigi nel suo luogo originario e avere piena comprensione di quanto sia stata fonte di ispirazione per lo stile classico di Raffaello e della sua Scuola, contribuendo allo sviluppo del pieno Rinascimento.
Presenti in mostra grazie a importanti prestiti: opere provenienti dal Museo Nazionale Archeologico di Napoli, dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, dai Musei Capitolini e dal Museo di Palazzo Altemps di Roma, dallo Staatliche Kunstsammlungen-Skulpturensammlung di Dresda, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e dai Musei Vaticani. La mostra mira a mettere insieme e riallestire almeno in parte la collezione del Chigi nel suo luogo originario e avere piena comprensione di quanto sia stata fonte di ispirazione per lo stile classico di Raffaello e della sua Scuola, contribuendo allo sviluppo del pieno Rinascimento.

Come per la prima mostra dedicata a Raffaello alle Scuderie del Quirinale, anche in vista di questa iniziativa espositiva di prossima apertura, di concerto con la Direzione Generale Musei e con l’Ente ospitante, il Segretariato regionale per il Lazio è intervenuto preventivamente per le procedure di rilascio della Garanzia di Stato sostitutiva dell’assicurazione sui beni culturali in prestito, ai fini della verifica dell’idoneità e delle condizioni di sicurezza della sede espositiva e per garantire le migliori condizioni di conservazione delle opere durante la permanenza in mostra, secondo quanto previsto dal DM 9 febbraio 2005 e dalla circolare n. 13/2015 della Direzione Generale Musei.