Raffaello Ugo – La nave dei folli ovvero la fuga dei polli
Si confronta col tema della morte, Raffaello Ugo, analizzando la triste condizione degli animali destinati alla macellazione.
Comunicato stampa
La rassegna Arte in tavola, che propone interventi site specific che indagano il rapporto tra arte e cibo, co-curata da Anna Oggiano e Roberta Vanali, diventa itinerante e inaugura, domenica 13 novembre alle ore 17, “La nave dei folli ovvero la fuga dei Polli” di Raffaello Ugo, in una nuova sede: Grains, locale specializzato in cucina multietnica e birre artigianali.
Si confronta col tema della morte, Raffaello Ugo, analizzando la triste condizione degli animali destinati alla macellazione. Macchine “da carne” allevate per ingrassare e riprodursi rapidamente, creature innocenti sacrificate per la gola dell’uomo. Non a caso Tolstoj scrive: “se i macelli avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani”, mentre Leonardo, altro vegetariano convinto, afferma: “viviamo grazie alla morte degli altri”.
Con il progetto site specific La nave dei folli ovvero la fuga dei polli, l’artista offre un’opportunità di riflessione sui lager degli allevamenti intensivi, sulla crudeltà della caccia per soddisfare ingordigia e sadismo e sulla, spesso inutile e dispendiosa, vivisezione. Ovvero una disamina dei diversi crimini legalizzati che hanno a che fare con gli animali. Ad iniziare dal rito ancestrale del sacrificio comune a tutte le religioni che rende sacro l’animale impuro.
Per Raffaello Ugo rinunciare all’utilizzo di animali per un qualunque scopo non rappresenta solo la lotta contro alcune delle più antiche barbarie dell’umanità ma è il primo passo verso un processo spirituale in divenire, pertanto si pone l’obiettivo di affrontare l’argomento in maniera ironica - a volte leggera, altre grottesca - in antitesi alle più cruente rappresentazioni del genere ad opera di artisti come Rudolf Schwarzkogler, Herman Nitsch o Damien Hirst, attraverso una serie di illustrazioni a colori, sculture in ferro riciclato e un video sulla scia del film d’animazione Galline in fuga. Dove polli spennati, squartati, smembrati e crocifissi si muovono ridicolmente nello spazio, o che, appesi per una zampa, sembrano librarsi nell’aria per raccontare orrori ma a suon di danza. E confluire nel video d’animazione in loop che ripercorre le tavole illustrate attraverso l’estenuante corsa del pennuto in ferro sulle incalzanti note di Crazy running di Philip Glass. A sottolineare che l’uomo non troverà la pace interiore finchè non imparerà ad estendere la propria compassione a tutti gli esseri viventi, per citare Albert Schweitzer. (Roberta Vanali)
Possiamo sfuggire ad un appuntamento con il destino che con tutte le forze aborriamo?
Quanto il destino è conseguenza delle nostre scelte o è fato?
La “nave dei folli”, ovvero una batteria di “polli in fuga”, racconta della inadeguatezza delle nostre azioni di fronte alle prove della vita.
Con ironia grottesca, dal sapore donchisciottesco, Raffaello Ugo ci racconta la sorte che destiniamo ai nostri fratelli più sfortunati che, a ben vedere, se non fossimo così convintamente antropocentrici, riguarda tutti gli abitanti del mondo qualunque sia la forma con cui si rivelano.
Una galleria di ritratti, 22 come i Tarocchi, rivela vanitas e caducità dell'esistenza accentuata dall'evidente contraddizione tra i titoli delle opere ed il soggetto raffigurato.
Neanche l’estetica operata dall’arte riesce ad esorcizzare la brutalità dell’argomento e il nostro riso davanti alla proposta dell' artista inganna la nostra coscienza il tempo giusto per poter prendere posto a tavola e fare onore al cuoco. (Anna Oggiano)