Rebeca Pak – From Mouth to Ear Body to Body Hand to Hand
La mostra From Mouth to Ear, Body to Body, Hand to Hand mette in scena i lavori dell’artista Rebeca Pak, invitando il pubblico a una riflessione sul concetto di esotico.
Comunicato stampa
L'organizzazione di Campo XS è lieta di annunciare la seconda inaugurazione di CAMPO APERTO. “From Mouth to Ear, Body to Body, Hand to Hand” di Rebeca Pak, a cura di Livia Milani, un progetto espositivo selezionato tramite open call a Genova.
Opening 12.12.24 , attiva fino al 27.02.2025 (pausa dal 22.12 al 8.01.2025).
La mostra personale di Rebeca Pak a cura di Livia Milani, nasce da una ricerca artistico-curatoriale sul concetto di «esotico» come stereotipo non solo delle diverse identità culturali, ma anche dei corpi e delle loro raffigurazioni, soprattutto femminili.
L’artista considera gli agrumi un elemento cardine che incorpora storie e simbologie stratificate: sono rappresentazione figurata degli scambi commerciali del periodo coloniale e, allo stesso tempo, sono anche allegoria occidentale del «fascino dell’altrove» che trova nell’erotizzazione del corpo femminile un potente strumento di immaginazione, stereotipizzazione, e narrazione.
Estratto del testo curatoriale:
Il mito dell’esotico altro non è che un’esplorazione figurata, immaginata e — talvolta — persino
inventata di luoghi, corpi, individui e gruppi sociali. È una proiezione o, ancora meglio, è un atto di
traduzione che descrive l’alterità secondo un glossario plasmato dagli strumenti del potere.
L’Occidente ha immaginato e disegnato “il suo Oriente” e, più in generale, il “suo non-Occidente”
come luoghi privilegiati dell’immaginazione, del piacere e della sensualità; luoghi di desiderio ed
evasione dai confini mobili, dove i sogni, le immagini e le fantasie risiedono. «Tale incontro con
l’Oriente forma così una cultura “che guarda” l’Altro, nella quale l’osservatore, dal punto di vista
dell’Occidente, misura lo scarto rispetto alla “normalità” occidentale. Un incontro in cui l’Oriente resta una figura silenziosa ma necessaria all’Occidente per definire e confermare la propria identità» (T. Cavoura, 2013)
Ma l’occupazione forzata dei territori — soprattutto durante l’espansione coloniale — ha significato anche conquista dei corpi, degli spazi di vita, degli immaginari e delle memorie individuali e collettive. È in questo paradigma narrativo che il corpo della donna “esotica” — eroticizzato, mitizzato,
feticizzato — ha rappresentato la principale proiezione figurata dell’altrove, incorporando quello che Homi Bhabha definisce “schema epidermico”: la riduzione di una identità alla sua semplice corporeità.
«Memorizzo, riconosco e nomino le mie fonti, non per convalidare la mia voce attraverso la voce di un'autorità (perché noi donne abbiamo poca autorità nella Storia della Letteratura, e le donne sagge non attingono mai i loro poteri dall'autorità), ma per evocarla e cantare. Il legame tra le donne e la parola. Tra le donne stesse. Per produrre il loro pieno effetto, le parole devono essere cantate ritmicamente, in cadenza, fuori cadenza». (Trinh T. Minh-ha, Woman, Native, Other).
La mostra From Mouth to Ear, Body to Body, Hand to Hand mette in scena i lavori dell’artista Rebeca Pak, invitando il pubblico a una riflessione sul concetto di esotico esteso ai corpi femminili e alle forme di potere che l’Occidente ha utilizzato per meglio definire se stesso per contrapposizione con l’Altro. In questo contesto, attraverso un escamotage metaforico, gli agrumi vengono considerati elemento cardine che incorpora storie e simbologie stratificate: sono rappresentazione figurata degli scambi commerciali del periodo coloniale e, allo stesso tempo, sono anche allegoria occidentale del “fascino dell’altrove” che trova nell’erotizzazione del corpo femminile un potente strumento di immaginazione, stereotipizzazione, e narrazione.
Il titolo della mostra — ripreso dalle incisive parole di Trinh T. Minh-ha, regista, scrittrice, compositrice, teorica e femminista, nello scritto Woman, Native, Other — vuole porre l’attenzione sulla centralità della narrazione che riguarda le donne e che, al contempo, alle donne stesse può dar voce. From Mouth to Ear, Body to Body, Hand to Hand è il viaggio che ogni racconto, dal mittente al destinatario, dovrebbe compiere. È anche volontà di ridare la parola a chi, per troppo tempo, è stato reso afono.
Per richiamare il contesto caotico delle aree portuali e mercantili lo spazio di Campo XS è occupato da un display che, mescolando stimoli sensoriali diversificati ed elementi ascrivibili al contesto del mercato di strada, immagina di creare un ambiente profondamente immersivo e suggestivo.
Varcando l’ingresso, si è subito catapultati in questa dimensione attraverso un suono diffuso di voci che, accavallandosi e parlandosi addosso in modo concitato, creano una dissonanza da cui emerge l’elogio a oggetti e corpi. Si tratta di Laranja mesmo, só na feira (le arance vere, solo al mercato!), un soundscape a tre canali che richiama il contesto del mercato come luogo emblematico degli scambi commerciali e dove gli alimenti, dopo i lunghi viaggi, sono pronti per essere venduti. In questo caso, però, le urla non sono quelle di mercanti e venditori, bensì provengono da frammenti audio estratti da campagne pubblicitarie, sagre e concorsi di bellezza in cui il corpo della donna e la sua estetica vengono assimilati al frutto dell’arancia.
Livia Milani (Milano, 1996) è una curatrice con una ricerca focalizzata sui fenomeni socio-politici contemporanei che riguardano le relazioni asimmetriche tra Nord e Sud Globale. Il suo metodo di ricerca interseca i post-colonial studies, l’ecologia e le arti visive.
Ha conseguito una laurea al biennio specialistico di Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA di Milano con una tesi che indaga il legame tra l’estrattivismo e il traffico transfrontaliero di e-waste in Ghana. Ha poi continuato a far ricerca sul tema e, grazie alla vittoria del premio Italian Council - Edizione 11 (2022) con il progetto Scars of the land. Minerals extraction and e-waste flows in Ghana, ha realizzato un public program in collaborazione con l’artista Ibrahim Mahama presso Red Clay Tamale in Ghana (2023). Ha curato la mostra On the fault line dell’artista Lucrezia Costa presso lo spazio d’arte Jardino (2022) e Studio Ambulante dell’artista Rebeca Pak in occasione del festival Walk-in Studio di Milano (2021). Da diversi anni collabora con la Fondazione Connecting Cultures alla Fabbrica del Vapore di Milano.
Rebeca Pak (San Paolo, 1992) è un'artista visiva con base a Milano. La sua ricerca si concentra sulla questione dell’identità in transito e su come questa transizione possa essere una condizione per decostruire i paradigmi di un sistema binario. Pak lavora con molteplici media: dal suo archivio di famiglia – che comprende fotografie, mobili e dipinti tradizionali coreani – ai vari elementi del suo quotidiano, come i tessuti, il cibo, la lingua, il terriccio, gli ornamenti architettonici. Ha studiato architettura e urbanistica a San Paolo e ha conseguito un Master in Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA, a Milano. I suoi lavori sono stati presentati al Careof (Milano), Standards (Milano), Rehearsal Project Space (Milano), Ateliê 397(San Paolo), 2nd Šiluva Art Biennial (Lituania), HKW Haus der Kulturen der Welt (Berlino), SAVVY Contemporary (Berlino), The Clemente (New York) e Galleria Eugenia Delfini (Roma). Tra 2020 e 2022, ha collaborato nel team di Archive a Milano.
Le altre mostre di CAMPO APERTO
Le proposte sono state selezionate nell'ambito dell’open call “Campo Aperto” promossa con il contributo della fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando ‘Partecipazione al Centro’ coordinato dall’Impresa Sociale La Posta Nuova, e della fondazione Friends of Genova.
La call alla sua prima edizione ha ricevuto oltre cinquanta proposte dall'Italia e da numerosi altri paesi: un numero che conferma e incoraggia la crescente attenzione per i linguaggi contemporanei sul territorio genovese. Il board composto da Campo XS, dalla galleria pinksummer, dalla curatrice indipendente Anna Daneri, dal produttore culturale Carlo Antonelli, dal collettivo curatoriale Mixta (ideatore di Divago Festival) e dallo Studio Sirotti di Genova, ha effettuato una selezione ampia ed eterogenea sia dal punto di vista dei linguaggi utilizzati che dei contenuti: il valore di Campo Aperto è che riunisce diverse generazioni di artisti, tra più established come Stefania Galegati e più emergenti come Maurizio Segato.
Filo conduttore dei progetti selezionati è la volontà di coinvolgere i visitatori con modalità originali e innovative; il calendario delle esposizioni prevederà infatti momenti performativi anche con la partecipazione degli abitanti e i commercianti della zona.
I progetti selezionati per il primo anno:
- “La Tana” di Maurizio Segato; Maurizio Segato (Abano Terme, 2002). Vive e lavora tra Venezia e Milano ed è ora studente presso il corso di laurea triennale in arti multimediali allo IUAV di Venezia. (terminata).
- “C’era una volta un costrutto occidentale”, di Rebeca Pak (San Paolo, 1992) a cura di Livia Milani (Milano, 1996). Rebeca Pak è un'artista visiva con base a Milano, la sua ricerca si concentra sulla questione dell’identità in transito e su come questa transizione possa essere una condizione per decostruire i paradigmi di un sistema binario.
- “Discorso in forma di paesaggio” del collettivo Death of Master, a cura di Federica Balletto (1994) e Martina Montagna (1998). Death of Master è una formazione performativa e musicale nata spontaneamente nel contesto veneziano e supportata da Cosmo. Fortemente ispirata dal dialogo sul territorio e lo spazio pubblico
- “Made in Italy” del collettivo Drifters. Drifters è un duo artistico nato a Londra nel 2014, composto da Valentina Miorandi (1982) e Sandrine Nicoletta 1970), il cui background è basato sull'arte pubblica e il cinema partecipato. L'approccio delle Drifters promuove il potere creativo dei partecipanti, avviando un dialogo tra immaginari intimi, culture e strutture sociali.
I progetti selezionati per il secondo anno:
- "Tik Tok Chakra, Vlog di uno sciamanotech" - Laura Rositani, a cura di Rachele Montoro
- "Where is everybody" - Stefania Galegati, a cura di Angelo Leonardo
- "Filibloom Splat "- Ermanno Brosio, Andrea Kvas, a cura di Viola Cenacchi
- "Tales of Female Beasts" - Hannah Kindler, a cura di Hanna Weber.
CAMPO APERTO
"Campo Aperto" è un progetto che lega l'arte contemporanea al terzo settore in uno spazio nel centro storico genovese dedicato alle culture contemporanee, Campo XS. Il piccolo e innovativo spazio di 33mq con due vetrine nel cuore dell'antico ghetto ebraico della città di Genova, ospiterà a partire dall’Ottobre 2024 fino all’agosto 2025 quattro mostre in cui i linguaggi innovativi entreranno in relazione con le caratteristiche del quartiere; ciascuna delle quali fornirà la possibilità di stage retribuito a ragazze e ragazzi in uscita dai percorsi di tutela.
«È un progetto che apre le porte alla riflessione sulla relazione tra potere delle arti e cambiamento sociale, nel suo attivare circuiti di collaborazione e inserimento lavorativo nell'ambito del terzo settore» dice Carina Negrone, fondatrice già dell’Impresa Sociale La Posta Nuova e di Campo XS, che da diversi mesi si impegna a instaurare collaborazioni virtuose per lo spazio che si presenta in una zona molto peculiare del Centro Storico di Genova. L'obiettivo è di proporre appuntamenti artistici di alto e certificato livello, grazie alla collaborazione con personalità di esperienza e comprovata professionalità nel campo dell'arte contemporanea; e contemporaneamente di operare nell'interesse della collettività fornendo la possibilità a stakeholder impegnati nel terzo settore di collaborare al progetto coerentemente con le loro finalità sociali.
Tramite la collaborazione con la Consulta Diocesana per le Famiglie Onlus è infatti previsto di offrire a persone in uscita dai percorsi di tutela la possibilità di partecipare al progetto tramite stage retribuito per collaborare all’allestimento dei progetti espositivi e al presidio dello spazio durante l’apertura delle esposizioni. Tra i vari strumenti e indicatori della misurazione dell'impatto, verrà utilizzato come strumento il cosiddetto “Social ROI” (SROI) ossia il calcolo del ritorno sociale degli investimenti a opera di Sigma NL spin-off universitario.
Campo Aperto collabora con Associazione Consulta Diocesana per le attività a favore dei minori e delle famiglie Onlus per l'attivazione di workshop per i neo-maggiorenni che vivono fuori dalla famiglia di origine; con Associazione Culturale Wanda ETS per la comunicazione, con lo Studio Sirotti per gli allestimenti, Studio Florìda per il supporto tecnico; Sigma NL per la misurazione dell'impatto sociale. Ha il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell'ambito della missione "Favorire partecipazione attiva", e della Fondazione Friends of Genoa.
Campo XS e uno spazio nato nel 2023 da un’idea di Carina Negrone in collaborazione con lo Studio Sirotti, dedicato alle culture contemporanee nel cuore dell’antico ghetto ebraico di Genova, un crocevia unico nel centro storico della città.
Un dispositivo espositivo che mette in dialogo i linguaggi contemporanei multi/extra-mediali con il territorio specifico in cui trovano espressione, come punto di incontro fra innovazione creativa e storicità del luogo in cui si trova.
Campo XS si presenta come un cubo bianco di 33 mq (17 mq piano strada e 16 interrati) con soffitti a volta in un palazzo vincolato del ‘400, e affaccia sia sulla via che sulla Piazza del Campo con due grandi vetrine su strada; bianco, metallo e trasparente non trasfigura la sua recente storia di macelleria di quartiere. Un quartiere di chiese antiche e bazar, barbieri, botteghe, ortofrutta e alimentari di ogni nazionalità, ricco di suggestioni e di contrasti.
PROGETTI PRECEDENTI
15.10 – 04.11.2023
DEL TAGLIO
Luca Trevisani
in collaborazione con pinksummer
Del Taglio è una serie di coltelli in guisa degli animali che mangiamo e che tagliamo, costruiti per stabilire una corrispondenza tra forma, materiali, usi e sensi.
Un arcipelago di forme taglienti, oggetti ma anche soggetti, che si fanno carico della gestione spirituale del rapporto di forza che intercorre tra il nostro stomaco e il mondo, sublimandosi in talismani contraddittori e provocatori. Le diverse tipologie delle forme di vita, come fantasmi per mettere in crisi il nostro rapporto passivo e automatico con l’idea di cibo, dieta e materia. La morfologia del vivente come grimaldello in cui incarnare tutta una serie di tensioni e rapporti che troppo spesso rimangono silenti e invisibili, per indagare la percezione occidentale del mondo, spostarne il baricentro, dagli occhi ad altre parti della mente.
15.12 – 17.12.2023
INFO POINT
Thyself Agency
in collaborazione con pinksummer
Thyself Agency apre il suo primo INFO POINT a Genova, presso lo spazio Campo XS. Thyself Agency è un’agenzia di viaggio che organizza spedizioni nell'ignoto, praticando la maieutica attraverso tre specifici esercizi: scambiarsi la vita, la Settimana dei 9 giorni, gli Occhiali.
Il suo INFO POINT è un ufficio per la sperimentazione di pratiche esistenziali – Luca De Leva propone nuovi metodi di ricerca, esercizi personali, intimi e spirituali per scardinare automatismi comportamentali e facilitare la ricerca di altri modi di vivere e relazionarsi con il mondo.
05.04 – 05.06.2024
VITTIMARIO: bugie, fossili e farfalle
Nuvola Ravera
in collaborazione con Carlo Antonelli e la partecipazione di Caterina Roncati, Giovanni Zuffi, Aurora Grillo e le studentesse dell'Accademia Ligustica
L'ex macelleria Campo XS diventa laboratorio di tracce di traumi e malefatte in una rielaborazione grottesca, dove attraverso una serie di 'Atti incendiari’ vengono poste domande sulla responsabilità individuale e collettiva nella normalizzazione della violenza, incitando alla consapevolezza delle parole e delle azioni che plasmano le nostre interazioni sociali.
26.09 – 29.09.2024
MISCELLANEA
Isabella Nardon e Jacopo Noera
a cura di Mixta
Miscellanea è una serie di interventi community specific articolata in tre diversi processi: raccolta, transizione, composizione.
Miscellanea è una fotografia di paesaggio. Gli abitanti coinvolti donano una piccola parte della loro realtà per permetterci di rielaborarla e restituirla sotto nuova forma. Un sistema di scambio che parte dal dono dell’oggetto personale come elemento di determinazione identitaria per diventare parte di un puzzle collettivo.
La Posta Nuova issrl
L’impresa Sociale La Posta Nuova si occupa di progettazione sociale rigenerativa sviluppando attività che integrano progetti imprenditoriali e obiettivi sociali di lungo periodo, per garantire un impatto sociale positivo nell’ambito di progetti autosostenibili volti alla valorizzazione di persone e territori. Ha ideato e coordina l’attuazione del progetto del Condominio Etico della Posta Vecchia, vincitore del bando Social &Smart Housing 2018 di Fondazione Compagnia di San Paolo e selezionato dal Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare 2021 all’interno del Progetto Pilota di rigenerazione del centro storico del Comune di Genova poi confluito in PNRR. Nel 2024 fonda il progetto Campo Aperto che connette arte contemporanea, progettazione sociale e rigenerazione urbana.