Rebecca Moccia – Atmosferica
La Fondazione Zegna presenta la seconda attivazione con un nuovo allestimento del progetto inedito ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti, concepito appositamente per l’occasione dall’artista Rebecca Moccia (Napoli, 1992) negli spazi di Casa Zegna a Trivero Valdilana (Biella).
Comunicato stampa
La Fondazione Zegna presenta, da domenica 22 settembre a domenica 17 novembre 2024, la seconda attivazione con un nuovo allestimento del progetto inedito ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti, concepito appositamente per l’occasione dall’artista Rebecca Moccia (Napoli, 1992) negli spazi di Casa Zegna a Trivero Valdilana (Biella). La mostra, parte del percorso tra arte e natura portato avanti dalla Fondazione, ha inaugurato lo scorso 25 maggio con la prima fase “estiva” del progetto.
Seguendo il cambio delle stagioni, la nuova installazione ambientale di Rebecca Moccia propone un gruppo di opere di colori e tessuti che restituiscono un’inaspettata temperatura. Lo spazio, inaugurato a maggio con una serie inedita di opere dalle tonalità fredde e dalla trama leggera, si rinnova con un nuovo allestimento contraddistinto da materiali e colori caldi che riscaldano l’ambiente e gli conferiscono un aspetto morbido e accogliente. Il progetto espositivo di Rebecca Moccia, grazie alle vetrate dell’ex giardino d’inverno che permette alla luce di permeare lo spazio di atmosfere diverse a seconda dell’orario e del momento dell’anno, si relaziona con l’esterno di Casa Zegna e con il paesaggio dell’oasi, restituendo al pubblico un’esperienza immersiva.
In una simbiosi quasi totale con il paesaggio montano circostante, lo spazio si trasforma con ATMOSFERICA in un organismo vivente che cambia con il passare delle stagioni attraverso l’uso attento del tessuto, elemento su cui si fonda la rispettosa collaborazione tra Zegna e l’ambiente.
L’artista da alcuni anni esplora le atmosfere e le “temperature” dei luoghi, indagando i contesti spazio/temporali in cui le relazioni umane e non umane si sviluppano e puntando i riflettori sulle influenze reciproche tra emozioni e luoghi. Il progetto site-specific sviluppato per Casa Zegna si concentra sulle trasformazioni atmosferiche e attinge alle peculiarità dello spazio per costruire una riflessione dedicata al legame tra mutamenti climatici e ambientali e temperamenti di coloro che li sperimentano.
Il titolo e sottotitolo della mostra ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti raccontano la volontà di indagare le modalità in cui si forma l’affettività umana in relazione all’ambiente che ci circonda, e come l’impatto di uno sviluppo non sostenibile, che ne altera ritmi ed equilibri, si riflette anche sulla nostra sfera percettiva ed emotiva.
L’opera di Rebecca Moccia concepisce due diverse atmosfere ambientali in tessuto, che si susseguono nel tempo producendo così un mutamento sostanziale dello spazio, tra periodo caldo (tra primavera ed estate) e freddo (tra autunno e inverno), restituito in maniera visiva e tattile. I due diversi momenti vengono scanditi dall’uso da parte dell’artista di materiali opposti che disperdono o trattengono il calore, consentono o impediscono il passaggio della luce, ammorbidiscono o acuiscono gli effetti sonori che si diramano nello spazio per vestire l’architettura di Casa Zegna. Il passaggio delle temperature è enfatizzato anche attraverso l’uso di colori freddi per la stagione estiva e di colori caldi per quella invernale.
I tessuti modellano l’ambiente anche attraverso moduli di forme scultoree che disegnano zone intime e spazi in cui sostare. Le opere sono affiancate da arazzi tessuti a mano e termografie intrecciate realizzate in collaborazione con il laboratorio di Manifattura Tessile della Comunità di San Patrignano che restituiscono simbolicamente il rapporto fisico tra luoghi, corpi e temperature.
Anna Zegna, Presidente della Fondazione Zegna, commenta: “ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti si inserisce nella vocazione e nel lavoro pluriennale della Fondazione Ermenegildo Zegna con il territorio, la comunità e il suo tessuto produttivo, andandone a raccontare il genius loci e le trasformazioni in dialogo con la scena artistica internazionale. L’innovazione tessile e il paesaggio dell’Oasi Zegna sono stati il punto di partenza per la studio di Rebecca Moccia e la materializzazione plurisensoriale della sua visione. Il coinvolgimento della Comunità di San Patrignano, partner ultradecennale della Fondazione, ha arricchito il progetto, fornendo all’artista il proprio saper fare artigianale e confermando la capacità trasformativa dell’arte.”
Spiega Rebecca Moccia: “Ho lavorato sul cambiamento e il susseguirsi delle stagioni e quindi delle temperature - che sono incorporate nelle opere stesse in mostra- e sulle atmosfere che questi cambiamenti portano con sé: il loro valore pratico/simbolico nell'era della crisi climatica, soprattutto in ambiente montano; i sentimenti di perdita e nostalgia legati al loro graduale scomparire; i gesti/azioni di resistenza per invertire questa tendenza che valorizzano l’interconnessione tra esseri umani e non umani.”
Spiega Ilaria Bonacossa, curatrice della mostra: “Nelle opere in mostra Moccia non racconta le temperature e il loro impatto solo attraverso le informazioni delle Termografie ma rende i filati tessuti e i materiali e la loro vicinanza tattile ai nostri corpi rivelatori di un inconscio rapporto con l’ambiente, una connessione tra i luoghi e le percezioni. La visione dello spazio trasformato in due stagioni, quasi una casa di bambole che può cambiare la nostra percezione del mondo ci porta a una visione critica del nostro rapporto con le stagioni. La serietà del lavoro e la capacità di ingaggiare in prima persona la comunità locale e al contempo sviluppare in maniera collaborativa con San Patrignano una serie di lavori rende quest’intervento concettuale, partecipato e poetico.” Aggiunge: “Con la nuova stagione, la mostra entra nel suo secondo momento e grazie al lavoro di Rebecca Moccia cambia la temperatura e il temperamento dello spazio, cambiano le opere, i colori e i tessuti, riportandoci a una tradizione vernacolare in cui le stagioni e i cambi di temperatura erano vissuti e incorporati nelle abitudini quotidiane e non combattuti alla ricerca di un comfort che ha un impatto non sostenibile sull’ambiente. L’occasione unica di installare una mostra per lunghi mesi e vederla cambiare permette una nuova percezione dello spazio dai colori freschi e trasparenti per l’estate si passa a tessuti che accolgono, coccolano con i colori caldi lo spettatore in un rapporto immersivi con lo spazio.”
Completa il progetto espositivo l’installazione multi-canale riprodotta a monitor, che restituisce una selezione di primi piani di mani raccolti da Rebecca Moccia nel corso delle interviste che l’artista ha realizzato nel corso delle sue ricerche sull’Oasi Zegna. Le persone che abitano o frequentano la valle e il Lanificio Zegna raccontano, attraverso i gesti e le mani, la propria realtà e professione, tratteggiando l’esperienza di cambiamento di abitudini, paesaggi e temperature che sperimentano nel loro orizzonte quotidiano.
Il progetto scaturisce dalle numerose visite di Rebecca Moccia a Casa Zegna, polo archivistico e museale, e all’Oasi Zegna, il territorio di 100 km quadrati che circonda l’omonimo lanificio, voluto e creato da Ermenegildo Zegna all’inizio del secolo scorso come modello unico di coscienza sociale e ambientale.
La mostra è accompagnata da un soundscape originale in due movimenti, che corrisponde alle due diverse fasi di vestizione dello spazio. Realizzato dal sound artist e compositore Renato Grieco, il paesaggio sonoro crea un legame tra frammenti video, opere tessute a San Patrignano e installazione, ricordando i sentimenti di perdita e nostalgia legati al graduale scomparire delle stagioni e al futuro incerto della montagna.
La mostra ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti si inserisce nel percorso che Fondazione Zegna dedica alla relazione tra natura, arte e scienza, avviato nel 2020 con il piano di rinnovo boschivo Zegna Forest volto a monitorare lo stato di salute dell’Oasi Zegna. L’ecosistema che ospita è al centro di un piano di rigenerazione della durata di un decennio, che coinvolge diversi artisti nell’interpretazione degli aspetti filosofici, visivi ed emotivi che evoca (Laura Pugno, 2021; Emilio Vavarella, 2022; Roberto Coda Zabetta, 2023).
Con questo capitolo, la Fondazione Zegna ribadisce la volontà di aprirsi ulteriormente alle ricerche contemporanee dando spazio ai talenti emergenti, invitati a realizzare progetti concepiti ad hoc.
Si ringrazia la galleria Mazzoleni, London – Torino per l’appoggio e la collaborazione nella realizzazione della mostra.
|
||
|
||
|