Rebecca Moccia – Somewhere in the Room
Mazzoleni presenta la prima personale di Rebecca Moccia “Somewhere in the Room” negli spazi della galleria di Torino.
Comunicato stampa
REBECCA MOCCIA
Somewhere in the Room
Mazzoleni, Torino
20 settembre – 18 novembre 2023
Vernissage: Mercoledì 20 settembre 2023, 18.00-22.00
–
I think there’s a pain somewhere in the room, said Mrs Gradgrind,
but I couldn’t positively say that I have got it.
(Charles Dickens,
Hard Times)
Mazzoleni presenta la prima personale di Rebecca Moccia (Napoli 1992) negli spazi della galleria di
Torino.
Vincitrice nel 2021 del Grant di ricerca internazionale promosso dalla Direzione Generale Creatività
Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council, negli ultimi 3
anni, Moccia ha esplorato, con
Ministry of Loneliness, lo stato emotivo della solitudine inteso in senso
collettivo e politico, nel tentativo di comprenderne cause e possibili strategie di riscatto. Una ricerca
che si è svolta attraverso residenze, workshop e installazioni site – specific in collaborazione con Outset
England, Jupiter Woods (London), Magazzino Italian Art (Cold Spring, New York), Ambasciata
Italiana a Tokyo, Fondazione ICA Milano, Careof (Milano).
La citazione di Charles Dickens in
Hard Times, che dà il titolo al progetto espositivo, scelta dall’artista
e già utilizzata dal filosofo Tonino Griffero in simili contesti semantici, ben esemplifica il tipo di visione
degli stati emotivi che orientano la pratica di Moccia, che si articola sulle relazioni tra spazi, corpi e
contesti.
Per l’artista, luoghi e momenti portano con sé particolari atmosfere ed emozioni spazializzate che non
appartengono ad un soggetto, ma provengono dall’esterno, da quell’ambiente e dalla sua particolare
atmosfera.
A partire da questo presupposto anche la ricerca di Moccia sulla Solitudine si è concentrata su come
questo stato emotivo e la sua percezione nella società contemporanea venga formato dalle strutture
politiche e sociali in cui viviamo. Differentemente dall’opinione comune e dalla retorica pandemica,
nelle opere di Rebecca Moccia e nella sua ricerca, la solitudine emerge non come un problema
psicologico del singolo ma come un sentimento condiviso e collettivo che permea le società
occidentali.
–
What if loneliness was a political issue,
rather than an individual one?
A collective feeling.
By directing pain toward its actual cause,
Could we turn it into a tool of struggle?
(frammento dallo script del video
Ministries of Loneliness)
Altro nodo che emerge da questa ricerca e dal gruppo di lavori presentati in mostra è quello della
temperatura, che viene indagata sia come temperatura fisica che emotiva.
Se il corpo solo è un corpo stressato, un corpo che si stanca e si infiamma eccessivamente (e quindi si
ammala facilmente), il risvolto della medaglia potrebbe essere, in una visione della solitudine e del
dolore alle quali viene restituita la loro carica politica, che l’infiammarsi si trasformi nel calore di
sentirsi una comunità, sebbene anche sofferente, o nell’ardore di una lotta anche se invisibile.
Le opere presentate sono state concepite e realizzate in maggioranza per la mostra, con la proposta di
un nuovo percorso di visita negli spazi storici al primo piano della galleria a Torino.
Oltre a
Cold as You Are (2022), la serie di immagini termiche che raffigurano luoghi, corpi e situazioni
oggetto della ricerca dell’artista, vengono presentate
Loneliness Scales, opere in ceramica concepite
per la personale alla Fondazione ICA di Milano del 2023, il non-fiction film
Ministries of Loneliness
(presentato al prestigioso International Short Film Festival Oberhausen e vincitore del premio
ArteVisione di Careof Milano, 2023) insieme alla nuova installazione site-specific
How often do you
feel heard e al grande arazzo
Un corpo che si infiamma, realizzato in collaborazione con Giovanni
Bonotto e vincitore del premio A Collection ad ArtVerona2022.
Davide Mazzoleni afferma: “
lavoriamo con Rebecca Moccia dal 2018. È l’artista più giovane con cui
collaboriamo; il rigore della sua ricerca, l’esito formale e stilistico del suo lavoro in connessione con lo
spazio espositivo, il suo impegno sociopolitico, sono sempre fonte di arricchimento e di riflessione, e
siamo lieti di presentare negli spazi storici torinesi questo nuovo importante momento del suo percorso,
dopo i premi, i riconoscimenti e le mostre degli ultimi anni, che la qualificano ormai come artista
affermata nel panorama italiano e non solo”.
La mostra sarà accompagnata dalla pubblicazione sul lavoro di Moccia legato alla sua recente
personale presso la Fondazione ICA Milano. Pubblicata da Humboldt books in doppia lingua (Italiano
e Inglese) conterrà contributi dell’artista e di diversi autori.
Rebecca Moccia. Somewhere in the Room si pone in dialogo con la mostra personale dell’artista negli
spazi di Cripta747 (Via Catania 15, Torino) in programma per marzo 2024 a cura di Elena Bray e
Iacopo Prinetti.
Rebecca Moccia (Napoli,1992) è un’artista la cui pratica transdisciplinare esplora la materialità degli stati percettivi ed emotivi che possono
emergere da specifiche caratteristiche dello spazio fisico e sociale.
Le opere di Rebecca Moccia sono state esposte in instituzioni pubbliche e private tra cui: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino),
International Short Film Festival (Oberhausen), Fondazione ICA (Milano), Jupiter Woods (Londra), Mazzoleni (Londra-Torino), Istituto
Italiano di Cultura (Bruxelles), Fondazione Morra Greco (Napoli), Museo del Novecento (Firenze), MACRO (Roma), Museo d'Arte
Contemporanea di Villa Croce (Genova), ENSBA (Lione), Academiae Youth Art Biennale (Brixen).
Nel 2021 è vincitrice della borsa di ricerca internazionale promossa dal Ministero della Cultura (DGCC) nell'ambito del programma Italian
Council X per il progetto "Ministry of Loneliness", una collaborazione con Magazzino Italian Art (New York), Outset England (Londra),
Nanzan University (Nagoya).
Rebecca Moccia è co-fondatrice di AWI - Art Workers Italia.
Mazzoleni è una delle principali gallerie italiane d'Arte Moderna e Contemporanea con sede a Londra e Torino, attiva da oltre
35 anni. Mazzoleni presenta mostre di calibro museale e partecipa alle principali fiere internazionali di settore nei circuiti Art
Basel, Frieze, TEFAF; Artissima, Artefiera e Miart in Italia e di recente aprendosi a nuove realtà collezionistiche in Oriente,
partecipando a fiere quali Frieze Seoul, Art Abu Dhabi e Art Dubai.
La collezione della galleria viene esposta in musei e istituzioni in tutto il mondo, come il Centre Pompidou e il Palais de Tokyo
a Parigi, la Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York, la Smithsonian Institution di Washington, lo State Ermitage
Museum di San Pietroburgo, la Tate Gallery e l’Estorick Collection di Londra, il Museo del Novecento di Firenze, la GNAM di
Roma, il Museo MADRE di Napoli, la Triennale e Palazzo Reale di Milano e la Biennale di Venezia in Italia.
La galleria rappresenta l’
Estate Agostino Bonalumi