Red. Il Rosso da Orazio Gentileschi a Andy Warhol
Ersel propone, nei suoi spazi espositivi, una mostra dedicata al colore rosso. In collaborazione con Robilant+Voena, Chiara Massimello e alcuni collezionisti privati, “Red” propone una panoramica sul tema del rosso che va da Orazio Gentileschi a Andy Warhol.
Comunicato stampa
Il colore rosso non passa mai inosservato in un quadro. Da sempre nell’arte ricopre un ruolo determinante pur avendo assunto significati molto differenti nelle diverse epoche. E’ il colore dell’amore e della passione, della rivoluzione e della rabbia, del sacrificio religioso e del martirio. Porta con sé un universo simbolico. E’ energia e vitalità che esplode, senza timore di invadere lo spazio intorno e gli altri colori. E’ uno strumento potente sulla tavolozza dell’artista che attira immediatamente l’attenzione e colpisce la visione.
Il rosso sopravvive tra antichità e contemporaneo arrivando fino all’astrattismo, senza perdere di intensità. Il primo rosso è quello pompeiano delle pitture murali dell’antica Roma, in seguito diventa simbolo della Chiesa: il rosso porpora indossato dai Cardinali, il rosso del sangue versato da Cristo e dai Martiri della Chiesa.
Un simbolo del potere, associato alla religione e alla guerra. E’ il rosso fuoco, esplosione, energia e forza, rivoluzione, coraggio senza paura, lotta per la libertà o per il martirio. Nasce con la Rivoluzione francese, poi lo ritroviamo sulle camicie rosse garibaldine e nella bandiera della sinistra rivoluzionaria. Ma il rosso è anche passione e provocazione. E’ il colore del peccato e della vergogna. E’ simbolo del proibito e del pericolo. Un colore ritenuto spesso immorale e sfrontato, a volte bandito. Puro diventa il colore dell’amore, del sentimento inarrestabile che nessun mezzo può fermare. Energia e vita senza paura né limite.
Ersel propone, nei suoi spazi espositivi, una mostra dedicata al colore rosso. In collaborazione con Robilant+Voena, Chiara Massimello e alcuni collezionisti privati, “Red” propone una panoramica sul tema del rosso che va da Orazio Gentileschi a Andy Warhol.
La mostra, aperta dal 4 al 31 maggio, accoglie opere di Rodolfo Aricò, Bernard Aubertin, Pompeo Batoni, Alighiero Boetti, Agostino Bonalumi, Franccesco Saverio Candido, Carol Rama, Angelo Caroselli, Giacomo Ceruti, Hsiao Chin, Roberto Crippa, Pacecco De Rosa, Lucio Del Pezzo, Barnaba Di Modena, Tano Festa, Lucio Fontana, Albino Galvano, Orazio Gentileschi, Gilbert & George, Jiri Kolar, Armando Marrocco, Luigi Ontani, Francesco Ragusa, Jean-Pierre Raynaud, Emilio Scanavino, Paolo Scheggi, Julian Schnabel, Tino Stefanoni, Emilio Tadini, Gaspare Traversi, Andy Warhol.
In allegato il comunicato stampa e le immagini di alcune tra le opere in esposizione (seguono didascalie):
Orazio Gentileschi (Pisa 1563 - 1639 Londra), San Gerolamo - Olio su tela - 126.5 x 111.5 cm. - Collezione Luigi Koelliker, Courtesy Robilant + Voena
Luigi Ontani (Vergato 1943), Canopo Dante, 1996 - Ceramica - h 120 cm. -Courtesy Collezione Gian Enzo Sperone
Alberto Burri (Città di Castello 1915 - Nizza 1995), Rosso, 1953 - 84 x 99 cm. - Pietra pomice, tela, olio, smalto e vinavil su tavola - Courtesy Christie’s, Collezione privata
Francesco Saverio Candido (sec. XVIII), Ritratto del Marchese Giovanni Battista De Mari - Anno Domini 1773 - Olio su tela - 102.2 x 76 cm. - Courtesy Collezione Gian Enzo Sperone