Regola zero: vietato scrivere sui muri
Foto di Mauro Chino. Al Sottopasso della Stua continua il viaggio fotografico alla scoperta del writing in città, tra arte e vandalismo, con la mostra “Regola zero: vietato scrivere sui muri”.
Comunicato stampa
Al Sottopasso della Stua continua il viaggio fotografico alla scoperta del writing in città, tra arte e vandalismo, con la mostra "Regola zero: vietato scrivere sui muri", che sarà inaugurata venerdì 27 settembre alle ore 18. Organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova nell'ambito del format Ram Ricerche artistiche metropolitane, la mostra presenta le foto del Gruppo Fotografico Antenore: immagini di forte impatto, stampate su manifesti di 3 metri x 80 cm, che vanno oltre la semplice documentazione di questo complesso fenomeno, evidenziando i diversi aspetti che caratterizzano il graffitismo a Padova.
"Con la prima mostra, che si è chiusa sabato scorso -afferma l'assessore alla Cultura Andrea Colasio abbiamo voluto denunciare attraverso le fotografie lo scempio fatto in città da piccoli imbrattatori, che spacciandosi per artisti, ne deturpano i monumenti storici e i luoghi simbolici; con questa nuova esposizione presentiamo anche esempi positivi, casi in cui i graffiti hanno migliorato alcuni spazi cittadini; ricordiamo che storicamente i writers hanno riqualificato periferie urbane degradate. Nella mostra sarà così possibile comparare il writing come dimensione artistica e la sua involuzione, un'aggressione all'anima più profonda della nostra città; l'obiettivo è offrire al pubblico, soprattutto quello più giovane, un momento di riflessione sulla linea di confine tra arte e vandalismo. Per fermare il vandalismo dobbiamo puntare sull'educazione e sulla sensibilizzazione, non può esserci solo repressione".
Forma di comunicazione, mezzo per uscire dall'anonimato, facendo ad esempio girare il più possibile il tag, la firma o simbolo che “marca” il territorio; atto di vandalismo che deturpa monumenti cittadini o forma d'arte quando si esprime sulle "hall of fame", spazi a disposizione dei writers in cui dipingere legalmente. Sono le molteplici facce messe in luce dal Gruppo Fotografico Antenore, che scandaglia il fenomeno, proponendo interessanti spunti di analisi, come ad esempio quello sul rapporto esistente con la pubblicità e con la moda che se non rappresenta la causa del fenomeno, potrebbe essere in parte responsabile della sua diffusione.
Le foto sono state scattate dai soci del Gruppo Fotografico Antenore: Matteo Buzzoni, Mauro Chino, Antonio Coppola, Marco De Rossi, Sandra Furlan, Antonio Lovison, Donatello Mancusi, Stefano Peroni, Francesca Prearo, Massimo Santinello, Pietro Schirato, Donatella Tormene e Francesco Zuanon.