Remake
La Fondazione Famiglia Terruzzi Villa Regina Margherita è lieta di ospitare la mostra Remake, interpretazioni contemporanee de “La Ragazza con l’orecchino di Perla” con opere di 24 artisti contemporanei invitati dalla galleria Spazio Testoni di Bologna a interpretare liberamente il famoso dipinto di Jan Vermeer (Delft, 1632 – Delft, 15 dicembre 1675), dal titolo originale “La ragazza col turbante”.
Comunicato stampa
Il Capolavoro di Vermeer, conservato al Museo Mauritshuis dell’Aia, è stato eccezionalmente esposto, durante il periodo di restauro del Museo, in cinque selezionatissime sedi internazionali, due in Giappone (Tokyo e Kobe nel 2012) e tre negli Stati Uniti (Fine Arts Museum di San Francisco, Hight Museum of Art di Atlanta e la Frick Collection di New York).
Prima del suo ritorno all’Aia, il quadro è stato esposto in una sesta prestigiosa sede, unica tappa in Europa: Palazzo Fava a Bologna, che ha avuto l’onore e il privilegio di ospitare il famoso quadro insieme ad atri 36 capolavori che raccontano la pittura del XVII secolo in Olanda, la cosiddetta Golden Age, evento organizzato e curato da Marco Goldin per Genius Bononiae.
In occasione dell’esposizione del celebre capolavoro di Vermeer a Bologna, la galleria SPAZIO TESTONI (www.spaziotestoni.it), nella propria sede in Via D’Azeglio 50 nella stessa città, ha invitato 24 artisti contemporanei a presentare il loro omaggio alla ragazza raffigurata da Vermeer, interpretando la celebre e misteriosa immagine in libertà di tecnica e forma espressiva. Lo stesso titolo Remake, “rifacimento”, anticipa le numerose prospettive che si moltiplicano in questa mostra, dove ogni artista rappresenta la propria visione sulla figura femminile, sul tema del ritratto e sui materiali amati dal grande pittore fiammingo.
Con inaugurazione venerdì 23 maggio 2014 alle ore 18,30, dal 24 Maggio al 29 Giugno 2014 la mostra Remake è riproposta nelle affascinanti sale della Fondazione Famiglia Terruzzi Villa Regina Margherita a Bordighera (IM), proponendo il dialogo tra arte antica e arte contemporanea, tra presente e passato, tra realtà e immaginazione. La Fondazione ospita nel suo museo all’interno della sezione dedicata alle nature morte alcune opere di maestri olandesi e fiamminghi tra le quali Natura morta con cestino di frutta di Ambrosius Bosschaert il giovane (1609-1645), firmata e datata 1631 e Natura morta con cesto d’uva di Frans Snyders (1579-1657), pittore di Anversa legato a Van Dyck. Da segnalare la tela eseguita a due mani dai toscani Baccio del Bianco (1604 – 1656) e Feliche Ficherelli (1603-1660) detto “Il Riposo”, autore di una ben più nota Santa Prassede, dalla quale, secondo una critica molto controversa, Vermeer prese esempio per la sua opera omonima.
Gli artisti presenti in mostra:
Omar Galliani e i suoi allievi in residenza a Canossa: Antonio Sidibè, Caterina Sbrana, Dellaclà e Matteo Tenardi, con gli artisti di Spazio Testoni: Albano Morandi, Andrea Francolino, Andrea Mazzola, Caroline Le Méhauté, Ester Grossi, Fabio Giampietro, Federico Galli, Giovanni De Gara, Giovanni Sesia, Ivan Tresoldi, L’orMa, Luca Guenci, Mataro da Vergato, Maurizio Osti, Melissa Provezza, Paolo Troilo, Ulrich Egger, e due nuove proposte: Eldi Veizaj e Gruppo Aris.